direttore Paolo Di Maira

Zambrano e Bozzelli in Concorso. Luchetti e Leo in Piazza Grande

“Il cinema non può cambiare il mondo, ma certamente può creare delle idee (attraverso il montaggio intellettuale, come diceva Ejsenstein): compito del Festival di Locarno è cercare un approccio per far sì che queste idee continuino a dialogare con i diversi pubblici che l’industria si trova di fronte in questo complesso momento di continua trasformazione tecnologica.”

“Il cinema non può cambiare il mondo ma le persone che ci lavorano possono provare a fare qualcosa”: questa è la sfida di un “programma popolare – non populista – ma ambizioso” come lo ha definito oggi il direttore del Festival di Locarno, Giona Nazzaro, nel presentare alla stampa il programma della 76° edizione.

Si aprirà il 2 luglio, con la proiezione, in Piazza Grande, de L’Etoile Filante di Fiona Gordon e Dominique Abel e la consegna dell’Excellence Award all’attore britannico di origine pachistana Riz Ahmed, “il volto di un futuro finalmente possibile” secondo Nazzaro: camaleontico, in grado di oscillare fra i cosiddetti blockbuster e il cinema d’autore, a suo agio a teatro come in televisione, sia dietro a un microfono che nelle vesti di produttore. Vincitore di numerosissimi premi, fra i quali un Academy Award, incarna l’idea di un cinema che diventa migliore, più accogliente, finalmente pronto ad ascoltare nuove voci.”

Il cinema italiano è ben presente in quest’edizione: rimanendo in Piazza Grande troviamo La Bella Estate di Laura Luchetti, tratto dall’omonimo romanzo di Pavese e prodotto da Kino Produzioni con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte (che vede il debutto di Deva Cassel), e Non sono quello che sono – The Tragedy of Otello di William Shakepseare di Edoardo Leo, prodotto da IIF, Groelandia, Vision Distribution.

Ci sarà anche La Città delle Donne di Federico Fellini, proiettato la sera in cui verrà consegnato il Lifetime Achievement Award a Renzo Rossellini

Nel Concorso Internazionale, che per Nazzaro, vede rappresentati tutti i colori della cinefilia e delle possibilità del cinema contemporaneo, i ‘toni’ italiani sono quelli di due giovani autori: al suo esordio Simone Bozzelli con Patagonia, prodotto da Wildside con Rai Cinema e Vision; all’opera seconda Annarita Zambrano con Rossosperanza, prodotto da Mad Entertainment, Minerva Pictures, TS Productions, Rai Cinema, con il contributo del Ministero della Cultura, con il sostegno di Regione Lazio. Gareggeranno, fra gli altri, con grandi nomi del calibro di Lav Diaz (Essential Truth of the Lake), o Radu Jude (Do not expect too much of the End of the World), e con autori esordienti, come la regista ucraina Maryna Voda, il cui Stepne aveva vinto Ukranian Films Now, l’evento di fundraising e networking promosso al Festival di Cannes 2022 da EAVE, First Cut Lab, e When East Meets West, in collaborazione con EFAD e CineRegio e sotto il patrocinio del Marché du Film (leggi qui)

Patagonia di Simone Bozzelli

Nel Concorso Internazionale dei corti di Pardi di Domani c’è Z.O. di Loris G. Nese, mentre nelle sperimentazioni del Fuori Concorso troviamo Procida, film collettivo firmato da Leonardo Di Costanzo e frutto del “Procida Film Atelier 2022”, il corso di regia di cinema documentario dedicato a ragazzi residenti in Campania da lui guidato (il progetto è finanziato dalla Regione Campania, promosso dalla Film Commission Regione Campania e coordinato da Parallelo 41 Produzioni nell’ambito di “Procida Capitale Italiana della Cultura 2022”); Lovano Supreme di Franco Maresco, e l’esordio alla regia di Brando De Sica, Mimì il Principe delle Tenebre, prodotto da Indiana Production, Bartlebyfilm, Run Film, Rai Cinema, con il contributo del Ministero della Cultura e distribuito da Istituto Luce.

Locarno Kids, la selezione dedicata alle pellicole per i più piccoli, scelte in collaborazione con Castellinaria- Festival del Cinema Giovane, vede la presentazione della versione italiana di Mary e lo spirito di mezzanotte alla presenza del regista Enzo D’Alò, accanto a un classico come La Rosa di Bagdad di Anton Gino Domenighini, e al nuovo film di Luc Jacquet, in anteprima mondiale, Continent magnétique (Antarctica Calling), spettacolare viaggio di scoperta verso terre in via di sparizione. Il vincitore del Premio Oscar per La marche de l’empereur (La marcia dei pinguini) nel 2006, ritirerà in Piazza Grande il Locarno Kids Award la Mobiliare.

A chiudere il Festival di Locarno sarà Shayda, esordio della regista iraniano-australiana Noora Niasari, con protagonista Zar Amir Ebrahimi, vincitrice del premio per la miglior attrice a Cannes nel 2022 con Holy Spider. Il film, che vede Cate Blanchett tra i produttori esecutivi con Dirty Films – compagnia che gestisce insieme a Andrew Upton e Coco Fancini – sarà distribuito nelle sale italiane prossimamente da Wanted Cinema.
Shayda, vincitore dell’Audience Award al Sundance Film Festival 2023, narra il cammino verso la libertà e l’acquisizione di diritti da parte di una donna iraniana che trova rifugio in una casa d’accoglienza dopo essere emigrata in Australia.

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