Da est a ovest, si incrociano e si moltiplicano le possibilità di co-produzione: la mappa di questa geografia del cinema è visibile nei progetti presentati a
When East Meets West, il mercato di co-produzione organizzato dal Fondo Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia diretto da Paolo Vidali, la cui sesta edizione si è svolta, sotto la guida di Alessandro Gropplero, a Trieste dal 24 al 26 gennaio, durante il Trieste Film Festival.
“Anche se sono ormai diversi anni che parliamo dell’importanza delle co-produzioni internazionali, ultimamente vedo che stanno aumentando ulteriormente e, per quanto ci riguarda, espandendosi oltre i nostri partners tradizionali, che sono la Francia e il Brasile, verso nuovi paesi, come quelli Balcanici ad esempio”.
Lo ha dichiarato Nuno Fonseca, responsabile dell’ICA (Istituto do Cinema e do Audiovisual) portoghese, all’interno del panel dedicato alle opportunità di co-produzione fra Italia, Spagna, Portogallo e America Latina, i paesi a cui era dedicato il focus di quest’anno.
Tra i progetti selezionati per il pitching forum di WEMW figura, infatti, anche una storia che si presta ad una co-produzione fra il Portogallo e la Bosnia Herzegovina, “The tree”, scritta e diretta da André Gil Mata e prodotta da Joana Ferreira per C.R.I.M.
Confermano e rafforzano l’affermazione di Fonseca le trattative per un accordo di co- sviluppo fra il Portogallo e l’Italia, avviate proprio a WEMW, che oltre a crescere come luogo di networking, sempre più frequentato e apprezzato dagli operatori, si rivela un’utile occasione di confronto politico-istituzionale: infatti, non si limita a connettere i produttori, ma contribuisce a creare le condizioni perché le co-produzioni siano più facilmente realizzabili.
Gli accordi di co-sviluppo sono un prezioso strumento in questo senso. Oltre al Portogallo, a Trieste il MiBACT ha avviato le trattative anche per un accordo di co- sviluppo con il Cile: “fino ad oggi si sono fatte solo un paio di co-produzioni fra Italia e Cile, fra i progetti presentati a WEMW non ce n’è neanche uno cileno, e l’accordo servirà proprio a correggere questa situazione, creando un vincolo fra i produttori dei rispettivi paesi. – dichiara Martín Rodríguez Castillo, responsabile del Fondo de Fomento Audiovisual Chile.- Non ero al corrente dell’esistenza del fondo di co-produzione fra Italia e Brasile, e’ stato proprio Alessandro Gropplero a parlarmene al festival di San Sebastian, e a invitarmi a Trieste perché conoscessi questa possibilità.”
“Con i nostri partner portoghesi e cileni ci incontreremo nuovamente a Berlino; e poi, al festival di Cannes, ci piacerebbe organizzare un evento di networking per incentivare i contatti fra i produttori dei nostri tre paesi”, aggiunge Chiara Fortuna del Mibact.
Il fondo di co-sviluppo Italia-Brasile e’ attivo dal 2012, “c’è una fortissima connessione culturale fra Italia e Brasile, il 40% degli abitanti di San Paolo ha antenati italiani, un grande potenziale di storie, che è giusto stimolare”, dice André Sturm, direttore di Cinema do Brasil.
Daniele Mazzocca, produttore italiano specializzato, con la sua Verdeoro, in storie latino americane, ha parlato (all’interno della sezione “East&West Side Stories”) del suo film “Road 47”, sui soldati brasiliani che nella seconda guerra mondiale hanno combattuto in Italia.
Realizzato prima dell’attivazione del fondo di co-sviluppo, il film ha comunque beneficiato del trattato di co-produzione tra Italia e Brasile, che ne ha finanziato il 70% (il 20% era italiano e il 10% portoghese), nonostante fosse girato interamente in Friuli Venezia Giulia.
“Uno di vantaggi di co-produrre con il Brasile è che non leghiamo il finanziamento alla necessità della spesa sul territorio; noi sosteniamo storie brasiliane, anche se si svolgono fuori dal nostro paese”, aggiunge Sturm.
Verdeoro beneficerà del fondo di co-sviluppo con “Absolute Palate”, il nuovo film di Francesco Falaschi, che ancora una volta sarà girato tutto in Italia.