di Marco Spagnoli
La nomina di Nicola Maccanico a Direttore Generale di Warner Bros ha coinciso con un duplice importantissimo successo per la Major americana guidata dal Presidente Paolo Ferrari.
Tra fine dicembre e gennaio sia “Sherlock Holmes” che “Io, Loro e Lara” di Carlo Verdone hanno trionfato ai botteghini.
Da notare che quest’ultimo titolo, come evidenzia un’analisi in controluce del box office, non ha dimostrato differenze geografiche negli incassi, a differenza dei due cinepanettoni del 2009 che hanno avuto una risposta nel Nord apparentemente più fiacca rispetto al passato.
“Ovviamente fa molto piacere cominciare con due successi di questa portata ma, come ho avuto modo di dire nello scorso dicembre a Sorrento, durante le Giornate Professionali, quando Paolo Ferrari ha annunciato la mia promozione, il valore aggiunto di Warner Bros. era e resterà il suo gioco di squadra e per me è un privilegio poter contare su professionisti molto qualificati e su un Presidente dell’autorevolezza di Paolo Ferrari.
Analizziamo il successo di “Io, Loro e Lara”: un risultato straordinario ottenuto attraverso uno dei migliori film di Carlo Verdone in assoluto, lanciato con una campagna di ufficio stampa e promozionale “˜perfetta’”¦
E’ inutile dire che “Io, loro e Lara” è stato un film particolare per Warner Bros. essendo la nostra prima produzione italiana al cento per cento. Ce l’abbiamo messa tutta e devo dire che il lavoro svolto è stato ottimo, anche se la differenza l’ha fatta principalmente Carlo Verdone con il suo film e con la sua capacità unica di coniugare talento e professionalità .
Noi l’abbiamo lasciato libero di esprimersi e Carlo ci ha regalato un bellissimo film.”
Come definirebbe questo approccio, oggi? Una “˜scommessa vinta’, “˜un investimento riuscito'”¦
Direi entrambe le cose.
Quando hai l’onore di lavorare con Carlo Verdone, il tuo lavoro sta tutto nel metterlo in condizione di esprimersi al meglio.
Bisogna accompagnarlo e proteggerlo.
E’ vero, eravamo consapevoli del fatto che, in linea generale, c’erano dei pericoli maggiori in un progetto come “Io, loro e Lara” rispetto ad altre pellicole con più gag, ma il risultato al botteghino dimostra come i grandi autori siano in grado di intercettare le esigenze del pubblico, anche anticipatamente, ed un cineasta come Carlo può percepire prima di altri quale sia la via verso l’innovazione dei gusti.
Parliamo della promozione e del lancio?
Abbiamo lavorato in team, senza compartimenti stagni, come ci insegna la nostra mentalità e la nostra esperienza.
Sono felice di poter ringraziare tutti i manager della Warner che hanno dato un contributo fondamentale con competenza e passione ed i nostri collaboratori esterni Alberto Lardani e Studio Grafite che hanno partecipato alla costruzione di materiale pubblicitario di grande qualità . Infine una menzione particolare la merita lo Studio Lucherini “” Pignatelli: sono stati perfetti.
Un altro autore di cui vedremo un film a marzo è Alessandro D’Alatri: “Sul Mare” è interamente realizzato in digitale”¦
Siamo molto contenti di lavorare con Alessandro D’Alatri, autore intelligente capace di innovare.
Le prime immagini del film sono splendide, Alessandro è riuscito ad utilizzare il digitale in maniera virtuosa amplificando le opportunità offerte da questa nuova tecnologia.
Qual è la vostra posizione sul digitale e il 3D per il cinema italiano?
Il digitale e il 3D non sono una risposta in assoluto.
Noi siamo aperti ad ogni proposta, ma siamo anche convinti che per fare crescere il cinema sia necessario offrire al pubblico dei film che abbiano delle storie sempre migliori realizzate attraverso le tecnologie più adatte.
Le posizioni ideologiche e rigide della serie “˜tutto in 3D, tutto in digitale, i film sono solo in pellicola’ non risultano in linea con la nostra filosofia. Crediamo in un approccio flessibile più che nelle posizioni precostituite.
In questo senso, però, qual è la vostra posizione nei confronti della digitalizzazione dell’intero circuito di sale?
Noi crediamo nella crescita dell’esercizio come un fattore determinante per lo sviluppo del mercato. Tutti i fenomeni di modernizzazione delle sale non possono che trovarci pienamente interessati e favorevoli.
Più sale digitali e in 3D ci saranno in Italia, più il mercato potrà continuare a crescere a patto, ovviamente, di tenere conto di fenomeni come l’importanza della tenitura e le uscite dodici mesi all’anno. L’abbattimento dei costi dovuto al digitale sempli- ficherà alcuni rapporti.
Il 30 aprile uscirà “Cosa voglio di più” di Silvio Soldini”¦ Abbiamo scelto di posizionarlo in quella data, perché crediamo molto in questo bellissimo film e abbiamo ritenuto opportuno non solo dargli la possibilità di avere un grande primo week end, come sicuramente avrà , ma anche di dargli un grande tenitura nelle sale e, vista e considerata la grande quantità di prodotto italiano, e non solo, in uscita tra febbraio e marzo, abbiamo preferito inserirlo in un contesto competitivo diverso. La nostra convinzione è che il cinema italiano, per continuare a crescere, debba allungare la sua stagione di uscita.
Warner ha scommesso con successo sulla release di titoli come “Harry Potter” e “Il Cavaliere Oscuro” in date che, fino a qualche tempo fa, venivano considerate come impossibili.
Le cose hanno funzionato per questo tipo di titoli e siamo convinti di potere svolgere un ruolo simile nell’interesse del film e del cinema italiano.
Voi avevate, comunque, tentato degli esperimenti per il cinema di qualità ?
Con dimensioni diverse, ma comunque in linea con le nostre ambizioni sia “Volvér” che “Coco avant Chanel”, usciti a maggio, in annate differenti, hanno ottenuto un ottimo successo di pubblico.
In quello stesso periodo quali altri titoli porterete in sala? “Nightmare”, “Final Destination 4 in 3D” e “Sex and the City 2” a dimostrazione che anche nel 2010 Warner Bros farà in Italia la sua parte per l’allungamento della stagione cinematografica.
Quali sono i titoli italiani che distribuirete nella seconda parte dell’anno?
Tre film diversi tra loro da cui ci attendiamo molto: “Ti presento un amico” dei fratelli Vanzina con Raoul Bova, Martina Stella, Kelly Reilly, Sarah Felberbaum è una commedia romantica con molta qualità che potrà sicuramente piacere al pubblico femminile, ma non solo.
“La bellezza del somaro” di e con Sergio Castellitto è basato su una sceneggiatura esilarante, che mette in luce il rapporto grottesco tra generazioni differenti con gli adulti che vogliono essere giovani e viceversa. Un film che diverte e fa riflettere.
Poi, con “Figli delle stelle” di Lucio Pellegrini crediamo di avere tra le mani una vera sorpresa, una pellicola intelligente con un cast davvero originale.
Per il futuro quale tipo di approccio alla produzione vorreste avere?
La nostra crescita sta nel voler sviluppare una sempre maggiore capacità di individuare e sviluppare delle storie che funzionano, nonché di continuare a crescere nell’interlocuzione con il mondo produttivo in una logica di varietà e non di esclusività .
Il 2010, per noi, è l’anno della maturità e se il modello che stiamo portando avanti quest’anno dovesse funzionare, vorremmo continuare in questa direzione.