direttore Paolo Di Maira

ART CENTRICA / L’arte virtuale avvicina ai Musei

Ricreare digitalmente l’esperienza della fruizione delle opere d’arte dei musei più importanti del mondo iniziando dagli Uffizi, gioiello di casa propria: è ciò che fa Centrica, l’impresa fiorentina guidata da Marco Cappellini con il suo spinoff Virtuitaly, nato proprio per promuovere la cultura e il patrimonio italiano attraverso eventi culturali immersivi, concepiti a scopo educativo e con l’occhio sempre attento all’entertainment.

Le recenti esperienze di Virtualitaly, che ha portato gli Uffizi alla Fabbrica del Vapore di Milano, a Lipzia e a Shenzen, in Cina, sono state presentate oggi all’Innovation Focus di Avant Premiere Music+ Media Market  di Vienna,  che si sta svolgendo in questi giorni online (leggi qui)

Cappellini ha presentato anche Art Centrica, la nuova piattaforma digital cloud che consente di ‘portare’ gli Uffizi e il Museo di Brera nelle scuole e nelle università, e che è stata recentemente premiata dal National Geographic per la capacità di creare, attraverso la sua tecnologia innovativa, correlazioni fra arte, storia, geografia e natura, ricostruendo, ad esempio, lo sviluppo di un’opera d’arte nella storia e attraverso i luoghi che ha attraversato, o le evoluzioni di una città d’arte:

“Sono tre i settori su cui vogliamo creare un impatto sociale: educazione, turismo e cultura, – dichiara Cappellini, – producendo contemporaneamente ricavi aggiuntivi per le istituzioni culturali con cui lavoriamo, attraverso  una fee per gli eventi che organizziamo. Uffizi Virtual Experience mi ha insegnato, ad esmpio, che una mostra digitale di questo tipo accresce il desiderio degli utenti di visitare il luogo reale di provenienza delle opere d’arte. E’ chiaro che l’esperienza di trovarsi di fronte a un’opera in un museo non può essere replicabile digitalmente, ma senz’altro la tecnologia può aiutare a  capire meglio, a studiare i dettagli, anche a paragonare opere presenti in musei diversi e distanti.”
Ed è chiaro che in una situazione come quella che ci troviamo ad affrontare ora, conclude Cappellini, “diventa sempre più urgente trovare un nuovo modo di sviluppo anche per le città turistiche, in cui le tecnologie possono democratizzare l’accesso alla cultura e creare un nuovo modello di business.”

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