direttore Paolo Di Maira

VIM / La tecnologia a supporto della creatività: i nuovi contenuti immersivi

14 società impegnate nella produzione di contenuti in realtà virtuale o immersivi, alla ricerca di collaborazioni internazionali si sono presentate oggi, sull’Isola del Lazzaretto Vecchio del Lido di Venezia, ‘casa’ del Venice Immersive Market, uno dei fiori all’occhiello della Biennale Cinema e del Venice Production Bridge.

La presentazione è avvenuta nell’ambito dell’iniziativa Tech Matches Creativity: Experience XR Tech Today &Meet, Match&Mingle, organizzata dal Desk Europa Creativa di Torino, in stretta cooperazione con i desk di Germania e Paesi Bassi e in collaborazione con quelli di Danimarca, Finlandia, Lituania, Lussemburgo, Portogallo, e Svezia.  Erano 7 i paesi di provenienza delle società, alcune delle quali erano strettamente legate al festival e al mercato di Venezia. Le due italiane, ad esempio: Ibrido Studio di Federico Turani e MyBossWas di Giorgio Ferrero.

Città Dolente, che ha partecipato a Biennale College VR nel 2021, è una serie in VR, prodotta da Ibrido Studio, che ci porta nelle spirali dell’inferno dantesco, e ci fa scoprire come le comunità non europee concepiscono questo luogo ultraterreno.

“Attualmente ne stiamo producendo la puntata pilota, Città Dolente- The Mirror”, spiega Turani, che ha fondato il suo studio di animazione tre anni fa, con cui ha prodotto il documentario animato Tufo, che è stato ad Annecy,è adesso disponibile su Rai Play, ed è in produzione della serie tv Anselmo wannabe, co-produzione fra la Rai e il Portogallo (con la tv ARTP e la società Aim Creative Studios).
Ibrido Studio sta sviluppando, inoltre, un progetto antologico in cinque capitoli, Dark Horses, presentato a Cartoon Movie, che mischia 2D, 3D , animazione con dipinti ad olio e in stop motion.

MyBossWas vinse Biennale College con il lungometraggio Beautiful Things nel 2016, “e Michel Reilhac, (l’attuale curatore della sezione Venice Immersive assieme a Liz Rosental, n.d.r.) ci spinse a sperimentare con la realtà virtuale. Presentammo così The Noise durante la prima edizione di Venice Immersive Island, e da allora abbiamo prodotto tre film in realtà virtuale presentati a Venezia, Annecy, Clermont Ferrand. L’ultimo è stato Affiorare di Rossella Schillaci.

Lavoriamo molto con i musei, le istituzioni di arte contemporanea e le installazioni. L’ultimo lavoro, The Spectre of Malthus è stato in vari musei d’arte contemporanea in Italia e sta iniziando a viaggiare fuori. Al momento abbiamo iniziato a sviluppare un progetto multimediale, che avrà come location lo scenario alpino: Thermocene sarà un film per la sala, co-prodotto con Kino Produzioni, una mostra per Gallerie d’Italia (Torino e Milano ) e Miarte, un libro, e un film in VR.”

Ha avuto la sua premiere a Venezia nel 2018 anche il documentario-installazione che ci porta dietro le quinte delle sfilate e del mondo della moda, X-Ray Fashion prodotto dalla danese Mannd.

Competono quest’anno in Venice Immersive, Play Life, un’opera che trasforma i dipinti del famoso artista moderno lituano Algis Krisčiūnas in un’esperienza di realtà virtuale tridimensionale, prodotta da Litl Baz Pictures; Oto’s Planet di Gwenael François  e Mamie Lou di Isabelle Andreani, entrambi prodotti dal Skill Lab Creative Studio, che ha anche un altro  progetto al Gap Financing Market: Tachychronia, sempre diretto da Gwenael François, parte del Focus sul Lussemburgo di quest’anno.
“Un paese che investirà molto sulla realtà aumentata, come ha dichiarato proprio ieri il nostro Ministro della Cultura”, dice Julien Becker di Skill Lab, invitando i partecipanti a realizzare opere nel suo paese.


Al Gap Financing Market c’è anche Museva (Belgio-Francia), presentato da  Sergio Ghizzardi, di Domino Production (parte del Focus su Wallonia – Brussels): è un’evoluzione in realtà virtuale di alcuni temi dell’omonimo documentario lineare co-prodotto don Francia Norvegia, Finlandia, molto premiato nei festival, che si propone di ricreare questa penisola a Nord della Siberia dove la popolazione vive in simbiosi con la natura, minacciata dall’estrazione del gas.

Cercano invece co-produttori italiani (o svizzeri) Katharina Weser e Georg Neubert di Reynard Film e Yaga Studio, società di produzione interdisciplinare, per due progetti nelle primissime fasi di produzione.

Nu:Reality è una piattaforma di realtà virtuale, presentata da Babette Wijntjes e Camille Lopato, che integra la realtà virtuale all’interno della programmazione quotidiana delle sale cinematografiche: arriva dai Paesi Bassi, dove è attualmente presente in 7 sale, grazie ad Europa Cinemas, e punta ad espandersi in Belgio e in Francia, con l’ambizione di presidiare 50 sale europee entro il 2026.

La presentazione delle società è stata preceduta da un panel che ha messo a tema le sfide e le possibilità delle opere immersive e di realtà virtuale,  il loro finanziamento e le opportunità per un loro destino commerciale, e il fatto che molte delle innovazioni e invenzioni tecnologiche sono spesso nate come soluzioni a problemi di accessibilità per persone.

Ne hanno discusso Samantha King, head of programmer di VIVE Arts (HTC) iniziativa d’arte internazionale che supporta artisti e organizzazioni culturali che sperimentano le tecnologie immersive e Caspar Sonnen, head of New Media a IDFA, e fondatore nel 2007 dell’IDFA DocLab, piattaforma dedicata allo sviluppo, promozione, cura dell’ arte documentaria interattiva e immersiva, coordinati da Ulrich Schrauth, direttore artistico di VRHAM! Festival Virtual Reality & Arts Hamburg, responsabile del programma Immersive del British Film Institute (BFI) e il London Film Festival, e recentemente nominatodirettore artistico del nuovo UBS Digital Art Museum di Amburgo

Articoli collegati

- Sponsor - spot_img

FESTIVAL - MARKET

- sponsor -spot_img

INDUSTRY

LOCATION

Newsletter