di Paolo Di Maira
Panorama Film stringe un accordo con Cinecittà Studios; un altro produttore esecutivo, Enzo Sisti, inaugura un rapporto in esclusiva con FilmMaster.
Lo scenario è quello delle produzioni straniere che girano in Italia, un campo segnato da due importanti novità : la stabilizzazione del tax credit quale misura di incentivazione fiscale, e l’estensione alle prestazioni artistiche (dal 1° gennaio 2011) delle nuove direttive comunitarie in materia di IVA recepite dallo Stato italiano.
La garanzia degli incentivi riapre le porte del nostro paese alle grandi produzioni straniere, che proprio lo scorso anno, dopo aver ripreso a frequentare l’Italia, avevano frenato a causa dell’iniziale proroga dei benefici di solo sei mesi.
Anche l’applicazione delle direttive comunitarie dovrebbe essere una buona notizia, perché, eliminando l’IVA sulle fatturazioni, risparmia alle produzioni straniere il disagio delle lungaggini burocratiche per il recupero dell’imposta . ”
Per le produzioni straniere è un incentivo a girare in Italia, perché hanno un problema in meno”, concorda Marco Valerio Pugini, presidente dell’APE, l’associazione dei produttori esecutivi; ma “per il produttore esecutivo è un nuovo problema”.
La ragione è che nelle strutture medio-piccole che hanno il grosso della clientela all’estero, il mancato incasso dell’IVA “” si parla di cifre a sei zeri trattandosi per la maggior parte di produzioni hollywoodiane “” genera un credito nei confronti dell’erario, difficile, se non impossibile, da compensare con la fatturazione passiva.
In sostanza, spiega Pugini, la compensazione è possibile solo per un fornitore che ha un grosso giro d’affari sul mercato italiano .
“Ciò vuol dire “” continua – che d’ora in poi per lavorare su una produzione straniera bisogna operare all’interno di strutture molto più grandi”.
Pugini con la sua società , Panorama Film, ha guardato a Cinecittà Studios:
“Abbiamo pensato che la cosa naturale fosse mettersi assieme a coloro che sono i nostri fornitori naturali sulla produzione esecutiva”. Maurizio Sperandini, direttore area produzione di Cinecittà Studios, conferma:
” la nostra struttura ha una linea di servizi che va oltre la mera produzione esecutiva, e un bilancio che ci permette tranquillamente di assorbire l’iva a credito”.
Dunque: da una parte si mette a disposizione il know how e la capacità organizzativa (Pugini ha realizzato la produzione esecutiva di film come “Angeli e demoni”, “Eat Pray Love”, “Letters to Juliet”), dall’altra si mette a disposizione una struttura come Cinecittà Studios che ha all’attivo venti produzioni realizzate nel solo 2010, tra film e fiction (ma quasi tutti italiane).
Questo è un bene o un male?
“E’ una spinta a fare sistema” commenta Pugini.
E’ un bel salto di qualità secondo Sperandini:
“Nel momento in cui un’azienda come Cinecittà Studios si pone sul mercato non più come puro stabilimento di posa, ma come società di produzione esecutiva per la realizzazione di produzioni internazionali, la crescita è evidente per tutto il sistema paese, in quanto il nostro brand è una garanzia in tutto il mondo”.
E ricorda, Sperandini, che già nel 2007, quando s’incominciava a parlare di tax credit anche in Italia, lui era a Los Angeles per informare la comunità di Hollywood sui benefici della legge, “e sia tra le Major che fra gli indipendenti era nato l’auspicio che fosse Cinecittà Studios a presentarsi sul mercato”.
La strategia della società di via Tuscolana è di lungo respiro: “Siamo aperti alla collaborazione con altri professionisti”.
L’accordo tra Pugini e Cinecittà Studios non prevede infatti un rapporto di esclusiva.
L’ esclusiva caratterizza invece l’alleanza tra Enzo Sisti e FilmMaster: “Si tratta di un “˜first look deal’, precisa Enzo Sisti, professionista conosciuto nel mondo per aver firmato la produzione esecutiva di film come “The American”, ” The Life Acquatic with Steve Zissou”, “The Passion of Christ” .
“Abbiamo deciso di avere questa partnership ed eseguire insieme le produzioni esecutive di film stranieri che verranno commissionate a me o alla FilmMaster “” spiega Sisti “” io come executive producer e FilmMaster come Production Service Company”.
“Scompaiono gli artigiani della produzione esecutiva”, finisce un’epoca, sembra voler dire Sisti, ma non rimpiangendo l’ autonomia decisionale, anzi spiegando che, scomparendo le piccole/medie societa’ di produzione esecutiva, “ci sara’ la sicurezza di garantire ai produttori stranieri l’utilizzo completo del tax credit e il completo ed immediato recupero dell’Iva, grazie alla discesa in campo di un gruppo come la FilmMaster, con la sua grande esperienza, credibilità , snellezza e competenza”.
“In Italia abbiamo il miglior dispositivo di incentivazione fiscale “” sottolinea Sisti “” il credito d’imposta viene utilizzato durante la fase di lavorazione, riducendo i costi del film. E’ il miglior argomento per convincere il produttore straniero a girare in Italia”.
Questo vantaggio si sarebbe rivelato un boomerang nel momento in cui le production service “avrebbero dovuto chiedere alle società straniere di mettere nel proprio cash flow anche l’anticipazione dell’IVA per la spesa sul territorio”.
Una società come Filmmaster , con i suoi debiti “corporate” non soltanto può assorbire il credito di IVA , ma può utilizzare il tax credit nella sua totalità , restituendolo al produttore straniero, con immediata riduzione del costo del film. “La produzione esecutiva rappresenta per noi il primo step per entrare nel mondo della produzione a tutto tondo” – afferma l’amministratore delegato di FilmMaster Ada Bonvini – L’idea del service ci va a fagiolo, perché ci immette in un percorso graduale, e con un partner del calibro di Enzo Sisti”.
Con un fatturato di 20 milioni di euro (dati 2010) FilmMaster è infatti tra le più importanti società europee nella produzione di spot pubblicitari. Ha fatto in passato qualche incursione nella produzione esecutiva di tv movie con “La moglie cinese” di Antonello Grimaldi e “Ovunque tu sia” di Ambrogio Lo Giudice, nel lungometraggio con “Il Gioco” di Claudia Florio, e recentemente con il corto “Chimères Absentes” diretto da Fanny Ardant, presentato all’ultimo Festival del Film di Roma.
L’ingresso nella produzione cinematografica non è imminente, mette le mani avanti Ada Bonvini, ma “rispetto a quest’area la nostra attenzione è molto alta”.
Un’area interessante non solo dal punto di vista del business “” il cinema non ha le stesse capacità di reddito della pubblicità , anche se quest’ultima mostra da qualche anno segni di saturazione “” ma anche in una prospettiva di crescita strategica: “un’azienda come la nostra, che lavora nell’eccellenza, vorrebbe trasferire nel cinema quel che sa fare in pubblicità “.
Il cinema è un po’ un “tarlo”, ammette Bonvini, che non nasconde l’ambizioso obiettivo di produrre film internazionali. Al cinema, tiene a precisare, FilmMaster si accosta ” sicuramente con entusiasmo”, ma anche con la “prudenza del neofita”.