direttore Paolo Di Maira

VENICE IMMERSIVE /Distribuire VR: il caso di “Affiorare”

Raccontare la vita delle madri recluse nelle carceri italiane e il rapporto con i figli che vivono con loro attraverso l’uso della realtà virtuale e delle riprese a 360°: è questa la sfida creativa di Affiorare (Surfacing), il documentario sperimentale di Rossella Schillaci, realizzato anche con il supporto dei Media Desk di Italia e Portogallo.
Il film è stato presentato in anteprima al Festival di Annecy in giugno, e l’anno scorso era parte dei progetti del Gap Financing Market del Venice Production Bridge: quest’anno Rossella Schillaci è tornata a parlarne nell’Immersive Island della Mostra del Cinema di Venezia, all’interno del panel “How to turn XR to a commercial art form” organizzato dai desk di Europa Creativa di Italia, Germania, Paesi Bassi, Belgio e Portogallo lo scorso 3 settembre.

 “Quando abbiamo scritto la proposta per MEDIA sapevamo che la ricerca era la parte fondamentale: c’era molto lavoro da fare per girare con camere a 360° all’interno di questi luoghi garantendo anche l’anonimato, poiché ovviamente non potevamo mostrare i volti dei ragazzini. Abbiamo quindi trovato dei modi creativi e surreali di aggirare gli ostacoli, mascherando ad esempio i piccoli da supereroi, e usando l’animazione, grazie ad un illustratore portoghese che ha lavorato con tutto il materiale prodotto durante gli workshop realizzati in carcere. “ ha spiegato Schillaci.” 

Il punto cruciale e anche più critico dei progetti di realtà virtuale o estesa, è quello della loro diffusione: a questo era dedicato il panel, che ha ospitato anche gli interventi di Babette Wijntjes, distributrice olandese di Cassette, (che ha parlato della loro collaborazione con tre sale indipendenti di Rotterdam, Harlem e Ansterdam che proiettano tra una proiezione e l’altra, lavori i VR o 360), Paul Bouchard, Head of sales, VR Acquisitions & international distribution, della francese Diversion cinema, e Alexander Herrmann, Head of development e produttore,  per il tedesco Studio Philipp Wenning Expanding Focus, del progetto  VR The Towers of February.

Schillaci ha parlato delle differenti strategie distributive del suo documentario nei vari paesi: “in Portogallo esiste un buon network di gallerie d’arte e animazione, dunque punteremo su quello valorizzerando il lavoro dell’illustratore, mentre in Italia ho creato una serie di relazioni con varie associazioni che lavorano nel sociale. Quello che volevo fin dall’inizio era rivolgermi ai teenager e ai bambini, perché venendo dal documentario tradizionale, so che i giovanissimi non lo amano, mentre sono felici di vedere lavori in realtà virtuale, che quindi è un linguaggio che può aiutarci a coinvolgere questo target difficile. Stiamo pensando a organizzare eventi nei musei, con le scuole e le carceri, e anche a Nizza e Marsiglia siamo in contatto con associazioni che operano nel sociale.”

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