Leone d’oro di Venezia 78. è L’événement di Audrey Diwan: storia di un’aborto nella retrograda Francia degli anni ‘60. Ancora una volta è una regista donna a ottenere il massimo riconoscimento della Mostra del Cinema ( lo scorso anno fu Chloé Zhao con Nomadland), che segue di appena due mesi la Palma d’Oro di Cannes a Titane della regista Julia Ducournau.
“Qualcosa sta cambiando”, ha commentato Audry Diwan, e questo è confortante, in epoca di resilienza, in cui tutto si auspica torni come prima. L’onda lunga della creatività femminile ha fatto riemergere il talento di Jane Campion (che fu la prima donna a vincere la Palma d’Oro nel ‘93), Leone d’Argento a Venezia 78. per la regia di Power of the Dog, e ha portato a Maggie Gylenhaal, premio per la migliore sceneggiatura di The Lost Daughter, il romanzo di Elena Ferrante, La figlia oscura, da cui il film è tratto.
Prevedibile la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile a Penelope Cruz protagonista di Madres Paralelas (quella maschile è andata a John Arcilla nel film On the Job: the missing 8), e altrettanto prevedibile il Gran Premio della Giuria a E’ stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino, film che si è aggiudicato anche il Premio Mastroianni al giovane attore emergente Filippo Scotti.
Il cinema italiano, dunque, non trionfa ma nemmeno sfigura, in questa unanimemente apprezzata edizione della Mostra, potendo vantare anche il Premio Speciale della Giuria a Il Buco di Michelangelo Frammartino.
Da osservare ,infine, che il ritorno alla Mostra, quest’anno, delle majors e delle star, ha lasciato una debole impronta nei verdetti della giuria guidata da Bong Joon Ho, che ha piuttosto premiato con tre film targati Netflix (di Sorrentino, della Campion e della Gylenhaal), le scelte “eretiche” (rispetto all’ortodossa Cannes, ostinata vestale del cinema in sala) del direttore Alberto Barbera.
L’anno 2 della Mostra in tempo di pandemia verrà ricordata per l’alto livello qualitativo dei film e il non altrettanto alto livello organizzativo (affluenza quasi raddoppiata, numero di posti in sala invariato rispetto allo scorso anno): l’inverso di quanto avvenne lo scorso anno, dove l’organizzazione impeccabile fu apprezzata più dei film, non memorabili. Ma è difficile scagliare pietre in questi tempi di sfide impreviste.
Appuntamento alle prossime, dal 31 agosto al 9 settembre 2022 al Lido, per la 79a edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.