Leone d’Oro a “Nomadland” di Chloé Zhao (USA), Leone D’Argento, Gran Premio della Giuria al dramma messicano distopico “Nuevo Orden” (che sarà distribuito in Italia da I Wonder), Leone d’Argento- Premio per il Miglior Regista al giaponese Kiyoshi Kurosawa (“Wife of a Spy”), Premio per la migliore sceneggiatura all’indiano “The Disciple”, Premio Speciale della Giuria a “Dear Comrades” di Andrei Konchalovsky: in un momento in cui spostarsi non è più così scontato, la giuria della Mostra del Cinema di Venezia, il primo Festival di serie A che si è svolto dopo il lockdown, ha fatto il giro del mondo con i premi.
Toccando l’Italia ‘solo’ con la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, andata a Pierfrancesco Favino, interprete di “Padrenostro”, di cui è anche produttore (la migliore attrice è invece Vanessa Kirby, protagonista di “Pieces of a Woman”, e il miglior giovane attore –Premio Marcello Mastroianni- il piccolo Rouhollah Zamani, per l’iraniano “Sun Children”), e con il premio alla migliore sceneggiatura di Orizzonti a “I Predatori” di Pietro Castellitto.
Così si è conclusa l’edizione 77 della Mostra del Cinema, sicuramente una delle edizioni più delicate ed osservate e, come dichiarato dalla presidente di Giuria, Cate Blanchett, nel suo discorso di apertura “Ce l’abbiamo fatta”.
Ce l’ha fatta il festival e il mercato, con i suoi 1312 delegati che hanno partecipato in presenza o digitalmente.
Molti i plausi al coraggio del direttore Alberto Barbera e al presidente della Biennale Roberto Cicutto, come quello di Paolo Del Brocco, “Grazie al Festival, e al direttore Alberto Barbera per aver sfidato le paure, in questo anno davvero singolare, e aver portato a compimento con un’organizzazione puntuale e in totale sicurezza un evento complesso come un festival internazionale. Questa edizione della Mostra rimarrà un esempio positivo in tutto il mondo e siamo soddisfatti di aver contribuito in maniera considerevole al suo successo – grazie alla quantità (ben diciotto titoli) e alla qualità dei nostri film – per mandare un segnale forte di fiducia per la ripartenza di tutto il cinema.”
Del Brocco non si esime però, forse proprio in virtù di quei 18 titoli, dal sottolineare la mancanza di riconoscimenti per i tre film in Concorso coprodotti da Rai Cinema:
“Pur consapevoli che i verdetti delle giurie vanno accettati con serenità, non possiamo non essere dispiaciuti e un po’ delusi perché i tre film coprodotti da Rai Cinema presenti nel Concorso ufficiale – “Miss Marx” di Susanna Nicchiarelli, “Notturno” di Gianfranco Rosi e “Le sorelle Macaluso” di Emma Dante – non sono stati considerati come forse meritavano. Tre opere molto diverse tra loro, ognuna con uno stile e un’identità ben definite e una propria voce forte, originale e autentica, come è stato ampiamente riconosciuto dalla critica italiana e internazionale.
Siamo contenti per il premio al film “I predatori” di Pietro Castellitto, un riconoscimento importante per un giovane regista alla prima prova che lo incoraggia a proseguire sulla sua strada. Un premio che spinge anche Rai Cinema a continuare a investire energie e risorse a sostegno del nuovo cinema italiano.”