E’ una scommessa anche per Marco e Antonio Manetti, registi e sceneggiatori, meglio noti come Manetti Bros.: “Certamente il nostro film non appartiene al genere Festival”, conviene Marco, “ci sentiamo onorati e abbiamo paura: andiamo a giocare su un campo che non è nostro, ma è un campo importante. Onorati di partecipare e spaventati dall’idea di non essere all’altezza”.
“Ammore e malavita”, prodotto da Madeleine e Manetti Bros Film con Rai Cinema, è una storia “d’amore e di pallottole”.
Con questo film gli autori tornano a Napoli dopo la commedia musicale “Song’e Napule”, presentato fuori concorso alla Festa del Cinema di Roma 2013 e accolto con favore dal pubblico.
Torna Napoli, torna la camorra, ma torna soprattutto la musica, che qui diviene protagonista.
Verrebbe da definirlo il primo musical- crime- noir- napoletano, ma guai a definirlo un film di genere:
“Ci sentiamo un po’ inscatolati”, lamenta Marco Manetti, “noi siamo assertori di un cinema libero, non di genere”.
Una libertà che ha trovato nel capoluogo partenopeo il suo ambiente naturale: loro, romani, non nascondono la passione per Napoli: “ E’ una città fonte di grande ispirazione, che ti fa venire in mente storie, personaggi, situazioni, e ti fa venire la voglia di raccontarli”, dice ancora Marco: “questo film lo abbiamo pensato mentre preparavamo “Song’ e Napule”. Abbiamo scritto la sceneggiatura con Michelangelo La Neve, ci siamo immersi nella città cercando di capirla. E via via che la conoscevamo meglio abbiamo detto come sarebbe stato bello fare un film che fosse una rivisitazione in chiave nostra, moderna, della sceneggiata. Poi quest’idea l’abbiamo messa da parte e abbiamo girato “Song e Napule”.
Il musical preferito dai Manetti è “Grease”. “Se vogliamo parlare di modelli alti abbiamo guardato a “West Side Story”, grande precedente di musical crime, ma abbiamo guardato anche a Bollywood e tutto il cinema indiano che mescola senza nessuna paura musica, amore, azione e morte” .
Girare a Napoli: ”Sfatando un luogo comune, dico che è straordinariamente facile, perché i napoletani sono innamorati dello spettacolo, e quando bussi in una casa e chiedi di poter girare sei ben accolto”.
Ma soprattutto perché c’è una Film Commission che ha fornito “le chiavi” del territorio: “ci ha facilitato enormemente il lavoro, cosa che ogni Film Commission dovrebbe prima di tutto fare”.
Così, non è stato un problema girare in luoghi molto richiesti come il Porto di Napoli, ottenere dal Comune di Monte di Procida l’autorizzazione per le riprese alla spiaggia Acquamorta in piena stagione balneare, e gratuitamente una location generalmente molto onerosa come l’Aeroporto Internazionale di Napoli; la Film Commission diretta da Maurizio Gemma ha anche “accompagnato” i Manetti in luoghi difficili come la Parrocchia di Santa Maria alla Sanità, presidio importante di legalità e rilancio di un quartiere bellissimo e problematico.
“A Santa Maria della Sanità è stato particolarmente gratificante – ricorda Marco Manetti – perché alla fine delle riprese gli abitanti del rione Sanità ci hanno detto grazie, avete portato il sorriso, è la prima volta”.
E’ forse la prima volta che i protagonisti del film, anche se sono tutti camorristi, lo sono “in un modo che appartiene più al mondo dei sentimenti che a quello della denuncia sociale”, dove “l’amore trionfa sulla morte, e per amore il killer non fa più il killer”.
Gli interpreti, che cantano (inusuale in un film italiano), sono gli stessi di “Song’e Napule” (Serena Rossi, Giampaolo Morelli, Carlo Buccirosso), con la new entry di Claudia Gerini.
“E’ stato un lavoro pazzesco: le canzoni sono state scritte contemporaneamente alla sceneggiatura.
Così a noi e Michelangelo La Neve si è aggiunto Nelson, cantante e paroliere napoletano che ha scritto i testi, diventando in pratica un co-sceneggiatore”.
“Ammore e malavita” dopo la prima veneziana, mercoledì 6 settembre, sarà nelle sale italiane il 5 ottobre, distribuito da 01.