Cerca l’innovazione sui contenuti, la 67° Mostra del Cinema di Venezia: un’operazione di comunicazione necessaria in una situazione in cui deve fare i conti con la contrazione del budget (12 milioni di euro, 800 mila in meno dello scorso anno), con una sala in meno (la Sala Perla) , mentre si allontana all’orizzonte il nuovo Palazzo del Cinema la cui inaugurazione slitta “” è stato annunciato – al 2012.
Meglio allora occuparsi di “Orizzonti”, la sezione dedicata alla ricerca, che “è il segno più forte della Mostra”, ha assicurato il presidente della Biennale Paolo Baratta, spiegando: “Abbiamo deciso di togliere tutti i piccoli ghetti, e mettere assieme corti, cortissimi, film per la televisione”.
E dal momento che, come ha detto Marco Mueller, direttore della Mostra, “non ha più senso ragionare in termini anagrafici”, in questa sezione “giovane” per elezione e tradizione, è ospitato anche un cortometraggio del grande centenario Manoel De Oliveira.
Poi però Mueller torna ad usare l’anagrafe per presentare il concorso, dove l’età media dei registi è di 47 anni.
E sono molti gli under 40: Pablo Larrain (“Post Mortem”), Ascanio Celstini (“La Pecora Nera”), Saverio Costanzo (“La Solitudine dei Numeri Primi”), Antony Cordier (“Happy Few”), Sofia Coppola (“Somewhere”), Athina Rachel (“Attenberg”).
Ad alzare la media è “Road to Nowhere” di Monte Hellman, storico produttore de “Le Iene”, film esordio di Quentin Tarantino, quest’anno alla guida della Giuria.
E ancora, in concorso, Carlo Mazzacurati (“La Passione”) e Vincent Gallo (“Promises Written in Water”), che raddoppiano entrambi, il primo Fuori Concorso, con “Sei Venezia”, il secondo con un corto, “The Agent” in Orizzonti, Julian Schnabel (“Miral”), Franà§ois Ozon (“Potiche”), Abdellatif Kechiche (“Venus Noir”), Alex De La Iglesia con “Balada Triste de La Trompeta”.
Ampio spazio, come di consueto, alla programmazione asiatica, dal Leone D’Oro alla Carriera a John Woo, ad una “precisa presenza di quei cineasti che hanno saputo imporre una cifra personalissima anche nei film prodotti in serie” fra cui Tsui Hark in Concorso con “Detective Dee and the Mistery of the phantom”e Zhang Yuan (già Leone D’Argento con “17 anni”) che porta al Lido “Space Guy”il primo film cinese in 3D, una delle quattro opere in 3D previste in cartellone.
Tra Aronofsky e Robert Rodriguez (“Machete”, Fuori concorso), la serata d’apertura prevede anche un omaggio a Bruce Lee.
Di anniversari, omaggi e ritratti è particolarmente ricca “Orizzonti”, dove si vedranno il documentario su Vittorio Gassman, su DanteFerretti, quello su Goffredo Lombardo “L’Ultimo Gattopardo”, tracciato da Giuseppe Tornatore, su Joaquin Phoenix, che segna l’esordio alla regia di Casey Affleck, fratello di Ben, anche lui presente in Orizzonti con “The Town”. Ci saranno poi l’omaggio a Dennis Hopper, recentemente scomparso, con “The Last Movie”, e “Letter to Elia” (Kazan) firmata da Scorsese.
INDUSTRIA/Venezia prepara il mercato di Toronto? Inaugurato “ANICAIncontra”, frutto dell’accordo pluriennale ANICABiennale. E l’Industry Office diventa un mercato “on-demand”
La presenza dell’industria al Lido è assicurata dall’ accordo pluriennale siglato con Anica mirato a, spiega Baratta, “fare della Mostra un luogo di riflessione permanente sui problemi economico-strutturali che il cinema sta attraversando”.
Posizionata al primo piano dell’Hotel Excelsior al Lido di Venezia, “ANICAIncontra” vedrà vivere molte iniziative e appuntamenti.
Il clou degli eventi, realizzati con il sostegno della Direzione Generale per il Cinema del MiBAC e in collaborazione con la Fondazione Rossellini, avrà luogo dal 6 all’8 di settembre, con tre seminari dedicati ad altrettanti aspetti del business cinematografico, che si svolgeranno all’Hotel Excelsior:
“L’export di cinema italiano: dinamiche e volumi commerciali”,
“Cinema e finanza: per una cultura industriale del settore” e
“Cinema e Territorio”.
Le Film Commissions avranno finalmente uno spazio dove “far rappresentazione di sé”, e l’Industry Office diventerà un “mercato on demand” grazie ad un sistema unificato digitale per la visione dei film on line con accesso diretto dai computer dei professionisti accreditati.
Malamente giustificata da Baratta, la definitiva archiviazione di qualunque ambizione di Mercato ( ha detto:”togliamoci dalla testa l’idea dei mercati rionali, dove si entra, si acquista la merce e si esce, l’importante oggi è il passaggio delle informazioni, non tanto la sede fisica del mercato”) ha trovato conferma nelle parole di Mueller:
“Ormai Toronto è diventato il mercato di Venezia, e ne siamo contenti. Ogni anno, nei primi giorni della Mostra, organizziamo delle proiezioni su richiesta dei venditori, per alcuni importanti compratori, in modo da creare interesse per il film. Poi accade che, quando la Mostra sta per finire, o addirittura dopo la premiazione, in quei pochi giorni che corrispondono al primo weekend del Festival di Toronto si chiudono tutti i contratti.”
E’ un fatto che Toronto (9 – 19 settembre) sia diventata ormai una vetrina imprescindibile per il cinema europeo (sono molti i film del vecchio continente che approderanno nella città canadese), soprattutto per produttori e venditori. Da segnalare, in proposito, Producers Lab Toronto, iniziativa inaugurata da European Film Promotion (EFP) e finanziata da MEDIA International allo scopo di favorire lo sviluppo di progetti e coproduzioni tra Europa e Canada.
12 produttori canadesi e 12 europei, selezionati nel gruppo dei partecipanti a Producers on the Move tra il 2006 e il 2010, si incontreranno a Toronto tra il 10 e il 12 settembre.
(PDM)