Corridoi vuoti e stand poco popolati all’interno del Palais, a cui si accedeva solo presentando il test rapido che veniva realizzato ogni 48 ore nell’apposita struttura allestita negli spazi dove normalmente si trova Le Pantiero, proiezioni semi deserte: che questa 74esima edizione del Festival di Cannes sarebbe stata particolarmente lenta e poco frequentata era prevedibile, e largamente previsto dagli operatori. É però unanime l’opinione dei sales agent italiani che in ogni caso esserci stati sia stato importante, per dare un segnale di ripartenza e di entusiasmo, che comunque si è percepito.
Ne è convinto Gaetano Maiorino, Managing Director di True Colours Glorious Films, che aggiunge “siamo venuti in quattro proprio per sottolineare la nostra presenza, non solo verso i clienti, ma anche verso ANICA e ICE che, nonostante la situazione, non hanno diminuito il loro sostegno a questo spazio collettivo per le società di vendita italiane.” Ovviamente, continua Maiorino, la parte rilevante del business si è giocata nei primi giorni, e se gli screenings hanno avuto scarsa affluenza, quelli online sono andati invece piuttosto bene.” True Colours ha venduto il film “La terra dei figli” di Claudio Cupellini, in concorso al Karlovy Vary Film Festival (leggi qui), alla spagnola Contracorriente.
Sempre in Spagna, a Flamingo, Intramovies ha venduto “Brothers’s keeper”, produzione turco-rumena diretta da Ferit Karahan, che recentemente ha conquistato il premio come miglior film e l’Audience Award al festival valenciano Cinema Jove. E’ soddisfatto, Geremia Biagiotti, Interantional Sales Manager della società, che però esprime preoccupazione per “l’iniezione di titoli che arriveranno nelle prossime otto settimane con Locarno, Karlovy Vary, Venezia, Toronto, San Sebastian, dopo il blocco degli ultimi mesi: circa 500 nuovi film che competono per entrare sul mercato.”

Buyers prudenti dunque, e, alcuni, anche poco solidali nel fare ‘sistema’ in questo momento difficile: è l’opinione di Catia Rossi, alla guida delle vendite internazionali di Vision Distribution: “Abbiamo fatto un grande sforzo per essere qui, perché c’era necessità di ritornare a lavorare in presenza. Sono contenta, nonostante la scarsa affluenza agli screenings e la pressoché totale assenza di Asia, America Latina, Russia, Regno Unito…Mi ha infastidito, però, incontrare buyers che non sono mai entrati al Palais, sia per la necessità di fare il tampone, sia perché molte grandi società di vendita hanno deciso di prendere lo stand fuori. Questa poca solidarietà lascia un po’ d’amaro in bocca e un punto interrogativo sui prossimi mercati, Berlino ad esempio.”
