
In una terra come l’Abruzzo viene naturale ambientare storie medievali, mistiche: a me piacerebbe raccontare la storia di papa Celestino V… sto cominciando a raccogliere materiale”. Lo confida a Cinema & Video International la regista e produttrice Cinzia TH Torrini, le cui serie televisive di successo, ad iniziare da “Elisa di Rivombrosa”, hanno puntualmente fatto anche la fortuna dei luoghi ove le storie sono ambientate.
L’anticipazione su un suo possibile “futuro abruzzese”, si accompagna a una serie di consigli, richiesti, che Torrini dà alla nascente Film Commission.
Qui l’incantesimo finisce: “Sono i Fondi e l’accoglienza l’appeal maggiore”, dice con molta concretezza, “occorre promuoversi per farsi conoscere, e questo richiede investimenti economici. Investimenti che, come dimostrano tanti studi, ricadono sul territorio, sia come spesa delle produzioni, sia tramite il cine-turismo”
L’obiezione che le risorse economiche sono scarse non regge: “Ci sono i Fondi europei, utilizzati da tutte le film commission, e l’Abruzzo, valorizzando la sua vocazione green, dovrebbe trovare i canali giusti per accedervi”.
Consigli molto utili, soprattutto se a darli è chi ha mostrato un particolare talento nel “far vivere gli attori dentro i luoghi”.
Ha invece già girato 4 film in Abruzzo Riccardo Milani, regista di cinema e serie televisive di successo, romano ma profondamente legato all’Abruzzo (“ci andavo da piccolo con la mia famiglia, ci sono cresciuto; a questa terra devo la mia formazione”).
Non è un caso, perciò, che in Abruzzo abbia girato il suo lungometraggio d’esordio, “ Auguri professore”.
Oltre la bellezza dei paesaggi Milani ha assorbito la cultura della gente d’Abruzzo, “ fondata sul senso di comunità, sul rispetto delle persone”, sulla naturale gentilezza e curiosità verso il “forestiero”.
Una cultura che in molti paesi ancora sopravvive, e coesiste con la modernità, ma giustapposta, non integrata.
Nel “progresso” Milani scorge il rischio che si perda quella autenticità, quella purezza che è il tatto distintivo della gente di questa terra.
Il regista investe allora la Film Commission di una grande responsabilità: “Anche questo organismo può fare la sua parte per realizzare uno sviluppo “sostenibile”, che non rinneghi i suoi valori identitari”.
Tutt’altra prospettiva è quella del line producer Enzo Sisti, che nel 2019 girò in Abruzzo “The American” con George Clooney.
Di questa terra conserva un ottimo ricordo ( “gente forte, vera”)
“I blockbuster hollywoodiani – dice – non cercano soldi ma le location giuste. L’Abruzzo può offrirle, ma deve farle conoscere. Deve perciò concentrarsi sul data base, lavorare sui motori di ricerca per essere in testa quando si digita “filming in Italy”, curare la logistica per garantire una facile accessibilità ai luoghi.”.