Dopo lo straordinario risultato al box office italiano – primo in assoluto nel 2023 con oltre 5 milioni e mezzo di spettatori, battendo anche Barbie – C’è ancora Domani, esordio alla regia di Paola Cortellesi che ne è anche interprete protagonista, ha avviato il suo sfruttamento sulle piattaforme streaming e nelle sale cinematografiche del resto del mondo – venduto in 24 paesi più LATM ed ex Jugoslavia – e sta realizzando ottimi incassi in Francia, distribuito da Universal Pictures, mentre da qualche settimana è distribuito anche nel Regno Unito attraverso Vue International. Ultimo, in ordine cronologico, il successo ai David di Donatello, con ben 6 statuette.
E’ raro che un film selezionato in un festival (la Festa del Cinema di Roma del 2023) divenga un successo di pubblico, e che un successo italiano trovi favorevole accoglienza anche in altri Paesi. C’è ancora domani è un film fortemente identitario, nei cui contenuti – la cultura patriarcale, la violenza di genere, i diritti delle donne nell’Italia del dopoguerra –può però identificarsi un pubblico molto più ampio di quello nazionale. Forse proprio questa è la chiave del suo successo.
E allora, merita segnalare un altro film che in queste settimane sta scalando le vette del box office italiano,sfiorando il milione di spettatori nel primo mese di programmazione. Un filmche ha molti punti in comune con quello della Cortellesi: Un mondo a parte, diretto da Riccardo Milani, anch’esso un dramedy, dove l’obiettivo stringe sullo spopolamento dei piccoli borghi in una regione – l’Abruzzo – poco frequentata, e non solo dal cinema.
Anche qui forte identità culturale, stessa matrice produttiva – Wildside – e stesso distributore internazionale – Vision Distribution -, cui si aggiunge il particolare, non trascurabile, che Riccardo Milani è marito di Paola Cortellesi.
Auspicando che Un mondo a parte possa avere lo stesso percorso internazionale di C’è ancora domani, mi auguro che le istituzioni abruzzesi sappiano cogliere questa occasione per promuovere un turismo realmente sostenibile in quella che è definita “la regione verde d’Europa”, una terra tutta da scoprire.