“Questa prima edizione del MIA è stata un grande teaser che ha affascinato tutti,ora dobbiamo lavorare per il primo episodio e poi per far sì che diventi una lunga serie”.
Nel format dei Tv Days Bonivento ha interpretato la necessità, condivisa da molti decision makers, di avere un momento dedicato alla riflessione, “ i mercati sono di solito corse contro il tempo, dove si entra e si esce di continuo da meeting che durano una ventina di minuti. Sono come dei fast-food, e c’era bisogno di uno slow food, di un tempo che scorresse più lento e che fosse anche di qualità. L’accento doveva essere sull’ascolto, una logica un po’ diversa da quella dei ‘pitch’ che pongono in evidenza invece un racconto di sé stessi e del proprio prodotto.”
Bonivento ci tiene a sottolineare come la costruzione di questo format sia il risultato di tante istanze seminate e raccolte con gli operatori nel corso degli anni. Come lo spazio riservato ai talenti, con un occhio al supporto finanziario alla creatività (“European Talents Bankability”): “già quando collaboravo con il Rome Fiction Fest parlavamo con Francesco Scardamaglia di come far crescere i talenti, e in questo soft talk ci sono molte di quelle cose che ci dicevamo”.
Ritorna la metafora televisiva: “Questi Tv Days li ho interpretati come se fossero delle serie tv internazionali: volevo uno script originale, distintivo, per ogni talk, ma anche uno storytelling complessivo dei tre giorni, in modo che tutto fosse collegato, che avesse un senso organico. E un cast di alto livello, ‘funzionale’ allo script, nonché compartecipe alla sua scrittura.”
Cast del calibro di Anthony Root, Jan Mojto, Petri Kempinen,Tinny Andreatta, Andrea Scrosati, Carole Baraton, Olivier Wotling, prestigiosi componenti del board: “tutti hanno dato la massima disponibilità nei due mesi che hanno preceduto il mercato, confrontandosi con me e fornendo il proprio contributo nella costruzione delle varie sezioni, con stimoli, idee suggerimenti”.