Il cinema italiano è stato l’indiscusso protagonista della “Giornata Professionale estate 2007”.
L’incontro dello scorso giugno al Multisala Adriano di Roma ha sostituito la tradizionale sessione estiva delle Giornate Professionali, dal momento che esercenti e distributori hanno preferito concentrarsi sull’appuntamento di fine autunno.
L’estate 2007 segna “una svolta epocale”, ha detto Paolo Protti, presidente dell’ANEC, l’associazione degli esercenti cinematografici, nel Forum organizzato all’Adriano con esercenti, distributori e autori: le uscite importanti di giugno e luglio “day and date” ( film che usciranno in contemporanea con le uscite degli altri paesi, novità di cui abbiamo dato anticipazione nello scorso numero) stanno portando anche il mercato italiano ad avere non più una stagione ma un “anno” cinematografico.
In attesa di settembre, per vedere com’è andata, sono state rese note le cifre dei primi cinque mesi, tutte col segno più.
Sono state totalizzate 49,2 milioni di presenze con una crescita del 6,74% rispetto al 2006, del 22,14% rispetto al 2005 e del 4,88% rispetto al 2004. Sensibile anche l’incremento degli incassi: 293,1 milioni di euro totalizzati che equivalgono a un +7,40% rispetto al 2006, a un +22,61% rispetto al 2005 e a un +5,52% rispetto al 2004.
E date le rosee prospettive dell’estate, ha detto Protti , a fi ne anno potremmo attestarci sui 110 milioni di spettatori “ma l’obiettivo, nei prossimi anni è arrivare a 140 milioni”.
Il dato più significativo è la crescita della cinematografia italiana che nel periodo preso in esame ha registrato 17,2 milioni di spettatori (comprese le coproduzioni) conquistando il 35,03% di quota di mercato. Raffrontandola con gli anni precedenti, nei primi 5 mesi, la quota di mercato del cinema italiano si era attestata al 26,97% nel 2006, 24,98% nel 2005 e 25,82% nel 2004.
Tra i film, la pellicola più vista al 31 maggio 2007 è “˜Manuale d’amore 2 “” Capitoli successivi’, distribuito da Filmauro, con 19 milioni di euro al box office davanti a “˜Spider-Man 3′ (Sony) con 16,9 milioni di euro.
La differenza, dunque, l’ha fatta il cinema italiano con i suoi 5 milioni in più di spettatori rispetto ai primi cinque mesi dello scorso anno.
Allora, perché produttori e autori italiani non si decidono a scommettere anche loro sull’estate, facendo uscire in sala i loro film?
L’appello è stato rilanciato al Forum da Carlo Bernaschi, presidente dei multiplex aderenti all’ANEM, cui Paolo Pozzi, presidente dell’UNIDIM ( unione dei distributori) ha replicato con un’altra domanda: “Ma chi convince Pieraccioni o Aldo Giovanni e Giacomo a uscire d’estate?”. Concorda Osvaldo De Santis, direttore generale della 20th Century Fox, ammettendo che “c’è un costo per la crescita” e le majors americane hanno “più carte da giocare”.
Il nodo del cinema italiano s’intreccia con quello delle monosale, che rischiano sempre più la chiusura.
“Bisogna aiutare i cinema di città “, ha detto il regista Daniele Luchetti, perché “i multiplex sono estranei al DNA del cinema italiano”.
Non è d’accordo Bernaschi, dati alla mano: le monosale hanno dato al cinema italiano 800 mila spettatori , mentre ben 2 milioni hanno visto fi lm italiani nei multiplex con oltre 7 schermi.
Insomma, pur da differenti posizioni, tutti scommettono sul cinema italiano.
PDM
Cinema&Video International n. 6-7 Giugno/Luglio 2007