Una Piazza Grande che balla e fa festa fino a notte fonda: questa l’immagine maggiormente evocata dagli ex direttori artistici del Locarno Film Festival, ieri sera tutti riuniti sul palco della (forse) più grande e suggestiva sala a cielo aperto d’Europa per festeggiare i 75 anni della kermesse.
Grazie a film come L’Orchestra di Piazza Vittorio, di Agostino Ferrente, film di chiusura del 2006, dove l’ensamble multietnico, quasi interamente presente a Locarno, suonò dal vivo per il pubblico a fine proiezione. O Berlin Calling, di Hannes Stöhr, dove fu il protagonista, il celebre tedesco dj Paul Kalkbrenner, a animare la notte della piazza fino all’alba.
E ancora, fra i ‘film del cuore’ citati dagli ex direttori, Saya-Zamurai, di Hitoshi Matsumoto, Dov’è la casa del mio amico di Abbas Kiraostami (che ha dato modo di ricordare le enormi difficoltà per i cineasti in Iran), Cowboys and Aliens, che ha detto Nadia Dresdi, “mi ha consentito di cenare assieme a Indiana Jones e 007”.
Un ricordo speciale anche per i Pardini di Domani ‘cresciuti’ come il regista israeliano Leon Prudovsky, che poi ha presentato il suo film My Neighbor, Adolf: “non avrei mai osato sperare di essere qui con un mio film, quando ero seduto dove ora siete voi nel 2006, a guardare Little Miss Sunshine su questo schermo gigante.”
E’ stata anche la serata di Matt Dillon, che ha ricevuto il Lifetime Achievement Award dal direttore del Festival, Giona Nazzaro.
“Mi auguro che fra 75 anni ci saranno ancora persone così talentuose, generose e visionarie, come i direttori che mi hanno preceduto e mi hanno dato fiducia, e come il presidente Marco Solari“: questo l’augurio di Nazzaro per l’anniversario del festival che dirige dall’anno scorso.