Thriller, racconti di “formazione” e romanzi storici: sono soprattutto questi i tipi di storie che le case editrici e le agenzie letterarie hanno messo in lizza per la seconda edizione di Industry Books, in cui (all’interno di Business Street, il mercato del Festival del Film di Roma), dieci romanzi verranno presentati ad una platea di produttori cinematografici e televisivi.
Oltre 60 i titoli candidati, la maggior parte in corso di pubblicazione (gli altri editi nel 2011).
E’ soddisfatto Stefano Trinchero:
“Siamo riusciti ad arrivare sostanzialmente a tutti gli interlocutori a cui puntavamo, ci sono arrivati progetti dalle principali case editrici e da importanti agenti letterari italiani.
Durante l‘IBF (International Book Forum, l’area business del Salone del Libro di Torino dedicata allo scambio dei diritti editoriali e audiovisivi per la traduzione e l’adattamento svoltosi nello scorso maggio, ndr ) abbiamo poi contattato quegli editori e agenti che non avevano fatto in tempo a mandarci materiali.”
L’occhio di uno story editor, abituato a individuare potenzialità e carenze delle storie per il cinema, è particolarmente utile in questo processo di prima scrematura e per la costruzione di un solido ponte fra letteratura e audiovisivo.
“Ricerchiamo storie che abbiano uno sviluppo armonico, che sia facilmente riproducibile , un arco di evoluzione e modifica, perché quello che appassiona il pubblico, molto banalmente, è cercare sempre di scoprire quello che viene dopo.
Sia il noir che il cosiddetto racconto di formazione hanno una struttura comune perché presuppongono un processo di cambiamento dei personaggi piuttosto definito ed evidente: un percorso narrativo ad ostacoli che produce trame avvincenti, condite da momenti di sospensione, e che ben si presta alla suddivisione in scene”, spiega Trinchero.
“Dobbiamo fare i conti con il pragmatismo narrativo che il cinema richiede – continua -, andiamo cercando quella che si potrebbe definire facilità di visualizzazione; ad esempio, a volte basta la descrizione di un personaggio che ci faccia venire in mente un attore.
La bellezza, la qualità letteraria della scrittura è per forza di cose un elemento meno importante in questo caso, perché ciò che resta sulla schermo sono storia, personaggi e dialoghi.
Questi sono gli elementi che cerchiamo di isolare .”
Un altro criterio di selezione fondamentale riguarda il budget, perché i produttori a cui si presentano i romanzi sono di solito produttori. Questo vincolo è in apparente contraddizione con l’attenzione data in fase di pre-selezione ai romanzi storici:
“hanno trame molto coinvolgenti “” si giustifica Trinchero – e riscontrano il favore del pubblico; spesso sembrano quasi film già fatti.”