di Paolo Di Maira
Che Preziosi abbia apprezzato la natura del Trentino è importante per una terra che fa del suo ecosistema motivo d’orgoglio.
Il film, girato tra Alto Adige ( dove ha realizzato la maggior parte delle riprese) e Trentino, conferma il clima di collaborazione esistente tra i due territori:
“Valorizzare i nostri territori accomunati da identici tratti paesaggistici e culturali è un obiettivo comune”, hanno sottolineato Lorenzo Dellai e Luis Durnwalder, presidenti delle due Province autonome, nel commentare le locations di “Il volto di un’altra”.
I paesaggi del Trentino non sono sconosciuti al pubblico del grande e piccolo schermo:dal film televisivo su Alcide De Gasperi, diretto da
E la creatività non manca: sono anche trentini gli effetti visivi di “127 hours” di Danny Boyle, firmati anche da Valerio Oss, titolare della Pixel Cartoon di Trento.
Occorreva “mettere a sistema queste esperienze, sulla scorta di modelli già esistenti in altre regioni d’Italia”, racconta Giampaolo Pedrotti, presidente del Comitato tecnico e scientifico di Trentino Film Commission, struttura creata nel 2010 dalla Provincia Autonoma di Trento e da Trentino Marketing, ma operativa dal 2011.
Il fulcro dell’intervento è nel Film Fund che, oltre ad assicurare il funzionamento della Film Commission, è mirato a sostenere economicamente le produzioni audiovisive realizzate sul territorio.
La dotazione è di 1 milione e 200 mila euro annui, impegno non enorme, ma significativo in tempi di crisi.
Il Fondo prevede un contributo massimo di 40 mila euro per le produzioni di documentario, e di 200 mila per quelle di finzione, sia cinematografiche che televisive.
Per poter beneficiare del sostegno occorre che almeno il 20% del personale sia reperito in loco ( 2 unità per il documentario) , che la spesa sul territorio sia pari ad almeno il 150% ( 100% per il documentario) del finanziamento richiesto, e che quest’ultimo non superi il 50% del budget del prodotto.
Un’attenzione particolare è riservata alle produzioni locali, che potranno beneficiare fino a un massimo di 60 mila euro di finanziamento, agli editori televisivi locali ( tetto: 100 mila euro), e alla formazione ( 10 mila euro).
I progetti sono esaminati da una commissione interna alla Film Commission, che accoglie le richieste con cadenza trimestrale. Pur conservando la vocazione identitaria, si è voluto dare al Fondo un approccio manageriale:
” Puntiamo prioritariamente all’impiego di maestranze locali e alla formazione di risorse professionali”, dice Pedrotti. La Film Commission è “una calamita che favorisce l’aggregazione di professionalità e esperienze spontanee”.
L’interesse è rivolto maggiormente a quelle produzioni che garantiscono continuità , “progetti che creano filiera”, meno impegnative economicamente e più gestibili.
Un ottimo laboratorio, in tal senso, è il lavoro avviato con Nickelodeon , canale tematico di MTV Italia: nello scorso anno il Parco Adamello Brenta ha ospitato il quarto episodio del gioco d’avventura “Camp Orange”, quest’anno si è replicato con due episodi “Avventura da paura”, altro format per ragazzi, girato a Castel Thun, gioiello dell’ architettura castellana trentina del XIII secolo.
Sono, questi, i primi passi di Trentino Film Commission. Piccoli e cadenzati, da “montanari”. Ma il ritmo si fa via via più serrato: tra agosto e settembre sono attese due nuove produzioni in Trentino, “Itaker” prodotto da Michele Placido, e la fiction Rai “Sposami