direttore Paolo Di Maira

TOSCANA/Fondo per il Cinema

di Paolo Di Maira


Negli ultimi tre anni c’è stata una crescita esponenziale di produzioni cinematografiche e televisive che hanno scelto la Toscana come set. La spesa sul territorio è passata da meno di 3 milioni di euro del 2006 agli oltre 13 milioni del 2008.
E’ una tendenza che il governo della Regione ha deciso di incentivare istituendo un Fondo di sostegno alle produzioni cinematografiche e televisive che scelgono di girare in Toscana.


Il Fondo Cinema, che verrà  presentato ufficialmente a Cannes durante il Festival del Cinema, recepisce una serie indicazioni presenti in iniziative analoghe in vigore in altre regioni italiane, e approda a una formula originale, coniugando la filosofia del sostegno con quella dell’investimento.


Toscana Film Commission è la struttura che, affiancata dall’Avvocato Andrea Pietrolucci, gestisce le modalità  attuative del Fondo.
Il direttore di TFC Stefania Ippoliti, ne sintetizza le finalità :
“culturali, di promozione turistica e di risposta occupazionale”.
Spiega: ” L’istanza culturale è prioritaria.
Per questa ragione, nel fissare i parametri, abbiamo voluto creare un legame molto forte tra le opere e la nostra identità  culturale.
Riteniamo talmente importante questo legame, che – nel caso di sostegno alle opere seconde – abbiamo scelto di rischiare assieme al produttore, entrando in quota produttiva”.


La cultura, la sua storia, e dunque l’immagine della Toscana, regione a forte vocazione turistica, è l’obiettivo strategico del Fondo, che immette sul mercato audiovisivo italiano la ragguardevole cifra di 9 milioni di euro in due anni (4 milioni per il 2009 e 5 per il 2010).


All’orizzonte c’è un’altra iniziativa: ” Stiamo valutando “” anticipa Stefania Ippoliti “” di completare il nostro pacchetto di offerta alle produzioni audiovisive con l’istituzione di un meccanismo di anticipazione su contributi e interventi finanziari già  deliberati.
Alludo per esempio ai contributi del MIBAC che arrivano spesso in ritardo rispetto ai tempi di lavorazione.
Poter disporre di cash flow è spesso decisivo per l’avvio di molte produzioni”.


Non è invece prevista la creazione di strutture ricettive di supporto alle produzioni ( “l’identità  toscana è molto legata al territorio, quindi preferiamo concentrarci sugli esterni”), mentre l’utilizzazione di professionalità  locali, non contemplata nel regolamento, è prevista nella stesura dei contratti con le produzioni che accedono al Fondo


I  NUMERI DEL FONDO


9     milioni di euro in due anni
4     le categorie finanziabili
6     il numero massimo di opere finanziabili per categoria (3   per  i  documentari)
15   mila euro per le sceneggiature
50   mila euro per il documentario
200 mila euro per le opere prime
450 mila euro per le opere seconde (non esordienti)


 


 


IL FONDO/FRA SOSTEGNO E VENTURE CAPITAL


Il Fondo istituito dalla Regione Toscana è diretto alle opere che abbiano valore culturale e un diretto legame con l’identità  del territorio.
Possono accedere al Fondo le opere prime e le opere seconde ( lungo e cortometraggi per il cinema e “opere audiovisive assimilate” come i prodotti per la televisione), i documentari e le sceneggiature; l’intervento annuo per ciascuna categoria potrà  attuarsi per un massimo di sei opere, di tre per quella dei documentari.


Due sostanzialmente le tipologie d’intervento: contributi a fondo perduto per le sceneggiature, i documentari e le opere prime; partecipazione in quota produttiva ( coproduzione) o sotto forma di preacquisto di diritti, per le opere seconde, intendendo con questa definizione tutti i film che non siano opera d’esordio.


Il sostegno alla sceneggiatura è riservato agli autori esordienti , il contributo massimo finanziabile è di 15 mila euro.


L’intervento sulle opere prime potrà  arrivare fino a 200mila euro per ciascuna opera ammessa, mentre per i documentari il tetto è di 50 mila euro.
Il finanziamento erogato non dovrà  superare il 50% del costo di produzione ( 70% per i documentari), è condizionato ad una spesa sul territorio pari al 100% dell’ammontare del finanziamento, e alla realizzazione delle riprese in esterni per almeno il 50% in Toscana. Stessa quota di esterni per le opere seconde, per cui l’intervento può salire a 450 mila euro, a condizione che si spenda sul territorio almeno il 150% del finanziamento ricevuto dalla Regione.


La selezione dei progetti è affidata a un’apposita commissione di valutazione che si riunisce tre volte l’anno.
E’ formata da due dirigenti regionali, un critico cinematografico e due direttori di Festival toscani.
I criteri di valutazione si basano prioritariamente su due requisiti: qualità  del progetto e effettiva valorizzazione dell’identità  regionale. Altri elementi di valutazione sono rappresentati dalla prospettiva di rientro dell’investimento nel caso di venture capital o preacquisto di diritti, dall’effettiva fattibilità  del progetto, dalle ricadute economiche sul territorio regionale in termini di servizi, impiego di maestranze e professionalità  locali.

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