Web-documentari, progetti multi-piattaforma, nuove forme di distribuzione e nuovi modelli di business: sono questi i temi che hanno dominato l’ottava edizione delle Giornate Europee del Cinema e dell’Audiovisivo, organizzate dall’Associazione F.E.R.T. e dirette da Alessandro Signetto.
Oltre 200 professionisti europei si sono riuniti a Torino dal 16 al 18 settembre, al Centro Incontri della Regione Piemonte.
Nella sezione dedicata ai media emergenti , promossa da Trancemedia.eu, sotto la direzione di Claudio Papalia, rappresentanti di broadcaster europei (Cassian Harrison della BBC, Daniele Borgia di Fox Factory, Markus Nikel di RAI Educational, Jean-Marc Merriaux di France Télévisions) e produttori cross-media (Arnaud Dressen di Honkytonk Film, FR, Marcelo Bauer di Cross Content Comunicaà§ao, BRA, Jo Roach di Bomdigi Prod, UK, Stefano Strocchi di Move Productions, IT), hanno esposto le loro linee editoriali e presentato progetti, aprendo una finestra su quelli che saranno i contenuti del futuro.
Sono stati anche presentati, in una sessione di pitching, 5 progetti cross-media, pronti ad entrare in produzione.
A “Olivetti Community” di Marina Delvecchio, è stato assegnato lo Skylogic Award, del valore di 2500 euro, come miglior progetto cross-media (vedi foto a sinistra).
L’impronta innovativa data all’edizione 2010 delle Giornate è stata marcata dallo spazio offerto alla presentazione dei risultati e alle prospettive di lavoro in ambiente transmediale, del Crossover Lab Turin, diretto da Frank Boyd e Mark Atkin, svoltosi a Torino per cinque giorni, a partire da sabato 11 settembre.
Non solo cross-media.
Il documentario lineare ha goduto alle Giornate del consueto spazio: attorno ai 20 progetti selezionati si sono strette discussioni e trattative ai tavoli dell’area mercato, facilitate dalla dimensione informale, dalla professionalità dell’assistenza e dal calore dell’accoglienza dello staff.
(Paolo Di Maira)
GA&A/Dall’Episodio al Webisode
“Il tempo dedicato alla tv sta scendendo progressivamente, in modo inversamente proporzionale a quello dedicato ad altre piattaforme”. Dunque, dice Gioia Avvantaggiato, produttrice di documentari con la sua GA&A, bisogna cercare il pubblico dove si trova”.
Assieme all’autrice e regista Katia Bernardi, ha presentato a Torino il progetto cross-mediale “In the Name of the Rose”.
L’eco del titolo non inganni: protagonista è la rosa , raccontata da una molteplicicità di punti di vista.
“Quando ho scoperto il mondo delle rose ho intuito gli elementi cruciali di una storia di globalizzazione”, ha rivelato l’autrice.
“Ci siamo accorti che c’erano troppe storie per essere contenute in 52 minuti di documentario, e Katia ha suggerito il progetto crossmediale”, confessa la produttrice.
Sarà dunque una piattaforma multimediale, che si presta a quattro diversi tipi di surfing: per personaggi, per area geografica, per percorso emotivo, e con un’area interattiva ( blog, forum, giochi).
“In the name of the rose” è partito con un contributo di 30 mila euro di Trento Film Commission, e sta mettendo assieme partnership e forme di collaborazione con il mondo dei floricoltori.
Così, gli episodi cederanno il posto ai webisodes, e per la promozione”¦il viral market!