“I Ricordi del Fiume” dei fratelli Gianluca e Massimiliano De Serio verrà presentato al pubblico domani, 11 settembre, alla Mostra del Cinema di Venezia Fuori Concorso.
Documenta in 140 minuti gli ultimi mesi di esistenza del Platz, una delle baraccopoli più grandi d’Europa, sugli argini del fiume Stura a Torino, alla vigilia dello smantellamento, finanziato da fondi pubblici e gestito da una cordata di realtà territoriali, che riguarda la comunità di oltre mille persone che la abitano, principalmente famiglie provenienti dalla Romania.
Il film è prodotto dalla società piemontese La Sarraz Pictures di Alessandro Borrelli con Rai Cinema, e realizzato con il contributo Direzione Generale per il Cinema –Mibact e con il sostengo di Film Commission Torino Piemonte- Piemonte Doc Fund-Fondo Regionale per il Documentario
“E’ stato un documentario complesso da realizzare perché non esisteva un vero e proprio piano di lavorazione, – spiega Alessandro Borrelli, – ha comportato un anno e mezzo di lavoro e di presenza costante dei fratelli De Serio al Platz, da gennaio 2014 e aprile 2015, compresi due viaggi di due settimane in Romania (anche se non li vedremo nel film): 200 ore di girato condensate in 140 minuti”.
E’ il quarto film dei fratelli De Serio prodotto da La Sarraz, dopo “L’Esame di Xhodi”, “Bakroman” (Miglior Doc al Torino Film Festival) e “Sette Opere di Misericordia”, loro esordio al cinema del 2011 (presentato a Locarno, selezionato in circa 80 festival e premiato in una trentina di essi).
“I ricordi del fiume” rappresentata anche un ritorno al documentario per La Sarraz, che proprio con i documentari di creazione ha mosso i primi passi, e che dagli ultimi due anni si sta concentrando sullo sviluppo di opere a soggetto per il cinema:
“In realtà la nostra intenzione è quella di continuare a produrre documentari, anche se con minore intensità, circa uno l’anno, vista la grande energia e il tempo che la loro produzione e distribuzione richiede.(La Sarraz ha distribuito anche in proprio molte delle proprie ‘creature’, n.d.r.)- Più che la differenza fra lungometraggio a soggetto e documentario, quello che a me interessa è la qualità del racconto cinematografico, che nel caso dei Fratelli De Serio è sempre molto alta.
In questo caso, oltre alla cinematografia molto bella e curata, mi convince molto il loro approccio, che è quello di mostrare la vita in diretta di una realtà che nessuno hai mai vissuto dall’interno, un microcosmo di contraddizioni su cui loro posano il loro sguardo distaccato, scevro da ogni giudizio morale”.
Ecco perché, continua Borrelli, sarebbe bello affiancare alla distribuzione del film una campagna di comunicazione ad hoc, che preveda anche eventi che coinvolgano il mondo politico e sociale.
Una distribuzione difficile per un film delicato, e per cui “si dovrà aspettare la primavera del 2016, considerato che fra ottobre e febbraio ci sarà l’affollamento nelle sale, che per questo film equivarebbe ad un massacro. Stiamo parlando con vari distributori, cercando delle sinergie per farlo uscire al meglio.”