Certamente non è un caso che il CdA di Film Commission Torino Piemonte abbia ufficializzato la nomina del suo nuovo direttore una settimana prima della 72° Mostra del Cinema di Venezia: Paolo Manera, già responsabile di Piemonte Doc Film Fund, fa la sua prima uscita pubblica al Lido accompagnando il lungometraggio documentario dei fratelli De Serio, “ I ricordi del fiume”, che verrà presentato in selezione ufficiale, fuori concorso, venerdì 11 settembre.
Il percorso di Manera, infatti, è strettamente legato sia al genere documentario, avendo lui guidato dal 2007 il Piemonte Doc Film Fund , sia ai De Serio, cineasti che ha seguito fin dagli esordi.
Torinese, classe ’67, Paolo Manera ha fatto la sua strada tutta dentro il cinema, prima come studioso e saggista, poi lavorando con i principali enti cinematografici torinesi.
Dal ’99 al 2003 è stato nel Museo del Cinema come responsabile della sezione cortometraggi internazionali; approdando in Film Commission Torino Piemonte , nel 2007, lega il suo nome al primo Fondo regionale del documentario in Italia.
Intervistato da Cinema & Video International, il neo direttore mette tuttavia le mani avanti:
“ Non privilegerò il documentario, ma nemmeno lo considero una parentesi del passato: conservo infatti la direzione di Piemonte Doc Film Fund”.
“Lavorerò al sostegno di tutti i generi a 360 gradi”, tranquillizza, confermando le linee strategiche disegnate e annunciate a Cinema & Video International nello scorso febbraio dal presidente Paolo Damilano, ad iniziare da “una maggiore strutturazione di regole e modalità del sostegno e una loro più chiara comunicazione”.
“Ottimizzazione”, definisce con un certo understatement la sua nuova missione Manera, compito che non poteva che essere affidato a una risorsa interna, un “uomo d’azienda” che conosce bene la struttura; e sempre nell’ottica dell’ottimizzazione va interpretato il nuovo ruolo di Davide Bracco, già direttore della Film Commission, che assisterà il presidente nell’individuazione di sinergie tra la Film Commission e il Museo del Cinema ( ambedue presieduti da Paolo Damilano).
L’integrazione tra queste due realtà – sostegno alla produzione e promozione della cultura cinematografica – rappresenta infatti un altro importante asse strategico, assieme all’attrazione di capitali extrasettore (che è la missione di FIP, la consociata di FCTP guidata da Paolo Tenna) e la valorizzazione della struttura di via Cagliari ( sede della Film Commission), come un hub per produttori e autori: “dove possano lavorare alle loro produzioni, ma anche incontrarsi e scambiarsi idee e progetti”.
“L’idea – sintetizza Manera – è rendere sempre più operativa la Film Commission per fare in modo che Torino e il Piemonte siano un’officina del cinema che lavora 365 giorni all’anno”.
“Un’officina dei sogni”, aggiunge, quasi a voler temperare un certo stereotipo sabaudo.
E’ prevedibile che inciderà molto nel lavoro del neodirettore la sua biografia professionale, la conoscenza sul campo di un tessuto produttivo che nel documentario e nel cortometraggio muove i primi passi, e spesso rappresenta una “palestra” per talenti che poi esordiscono nel lungometraggio di finzione.
“ Se ”I ricordi del fiume” è una delle migliori espressioni del lavoro della Film Commission, proprio in questi giorni Irene Dionisio – annota con soddisfazione Paolo Manera – cresciuta nel documentario con il nostro sostegno, sta girando in Piemonte la sua opera prima di finzione, “Le ultime cose”, e un film molto caratterizzato come “Mirafiori Lunapark” di Stefano Di Polito, sta facendo in sala un’ottima performance”.