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direttore Paolo Di Maira

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Torino Film Industry: guarda che storia!

Con un certo understatement il Torino Film Industry, la cui 5a edizione si è conclusa la scorsa settimana, è solito definirsi l’anima work & business del Torino Film Festival.

Ma si potrebbe anche dire che il TFI è la vetrina del work & business dell’intero sistema cinema e audiovisivo piemontese, di cui il Torino Film Festival è l’anima artistica.

I numeri: oltre 1000 partecipanti,12 pitching sessions con la presentazione di 84 progetti in sviluppo, 18 panel, 9 tra workshop e key-note, 35 ore di formazione e aggiornamento nei giorni immediatamente precedenti, 13 esperienze VR, 619 incontri one-to-one e, novità del 2022, 10 proiezioni ed eventi presso il Cinema Romano ospitati all’interno del programma del Torino Film Festival.

Sono questi i risultati complessivi del TFI Torino Film Industry – coproduction meeting, frutto della sinergia tra i partner dell’iniziativa: TorinoFilmLab, Talents & Short Film Market e Film Commission Torino Piemonte (quest’ultima ideatrice e coordinatrice del TFI), cui quest’anno si è aggiunta una più solida collaborazione con Doc/It Associazione documentaristi italiani organizzatore di IDS Italian Doc Screenings, con Università degli Studi e Politecnico di Torino, e Salone Internazionale del Libro; e,anche quest’anno, con il sostegno di Compagnia San Paolo di Torino.

Nelle giornate del TFI l’intero sistema ha sfilato compatto, godendo dell’attenzione dei maggiori players del settore; mostrando un’amministrazione regionale che, su stimolo della sua Film Commission, in controtendenza rispetto alla logica diffusa dei “tagli”, ha addirittura triplicato le risorse a sostegno del cinema e dell’audiovisivo piemontese per il prossimo triennio; considerandole, con lungimiranza, un’investimento capace di portare lavoro, occupazione, ricchezza. Ed è significativo che l’annuncio sia stato fatto, durante il TFI, dall’assessore regionale al Bilancio e Finanze.

In quest’ottica va interpretato il grande spazio dato ai workshop sui mestieri del cinema dedicati ai giovani, agli studenti, ai beginners : una risposta alla necessità di avere un maggior numero di professionalità sui set, ha spiegato a Cinema & Video International Paolo Manera, direttore di Film Commission Torino Piemonte, ricordando che il Piemonte è la seconda regione in Italia, dopo il Lazio, per numero di giornate di riprese. Adesso la sfida si concentra sulla qualità, ha detto la presidente della Film Commission Beatrice Borgia, in uno degli incontri al Circolo dei Lettori, location del TFI.

La Film Commission alza l’asticella e punta alle produzioni cinematografiche e televisive nazionali e internazionali di maggior valore, ma senza ridurre l’attenzione nei confronti del documentario, del cortometraggio e delle opere prime e seconde, ha tenuto a rassicurare Manera.

Nell’ambizioso percorso la Film Commission ha un prezioso alleato nel Salone Internazionale del Libro, partner con cui ha realizzato “Guarda che storia!Racconti per lo schermo”, giunto con crescente successo alla seconda edizione. Il livello della platea che ha seguito la presentazione dei romanzi in cerca di adattamento per lo schermo – rappresentanti delle maggiori case di produzione nazionali, broadcaster e piattaforme streaming – ha persuaso gli organizzatori a investire maggiormente sul progetto: nel 2023, ha anticipato Manera, la Film Commission Torino Piemonte svilupperà, assieme al Salone Internazionale del Libro, una banca dati delle storie che possono diventare film e serie televisive. E’un progetto, ha aggiunto il direttore della Film Commission, cui si lavorerà tutto l’anno per mettere in contatto il mondo dell’editoria con l’audiovisivo, e avrà la sua vetrina nei due eventi, Il Salone in primavera e il TFI in autunno.

Il quinto TFI può vantare un bilancio ampiamente positivo.

In un momento in cui, anche grazie alla concentrazione delle risorse del PNRR su Cinecittà, rischia di accentuarsi la tendenza “romanocentrica”, l’evento torinese ha indicato – anche alle altre realtà territoriali – che c’è spazio per percorsi non alternativi ma complementari alla capitale storica del cinema. Non si tratta di protagonismi di campanile, ma di una risposta adeguata alle esigenze del mondo della produzione, che a Torino, dov’era presente con una qualificata partecipazione, ha rinnovato l’interesse ad un’offerta diversificata.

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