The Good Mothers, la nuova serie targata Disney+, che racconta la ‘Ndrangheta dal punto di vista delle donne che hanno osato sfidarla, sarà in concorso nella sezione Berlinale Series alla 73° edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, e concorrerà per il Berlinale Series Award, premio istituito quest’anno e il primo dedicato alla serialità nella storia del Festival.
Basata sull’omonimo bestseller del giornalista Alex Perry, premiato dalla Foreign Press Association, e adattata per lo schermo da Stephen Butchard (Bagdad Central, The Last Kingdom), nominato ai BAFTA, la storia ruota attorno a tre donne, Denise Cosco (Gaia Girace), Giuseppina Pesce (Valentina Bellè), Anna Colace (Barbara Chichiarelli), che, cresciute all’interno dei più feroci e ricchi clan della ‘Ndrangheta, decidono di collaborare con una coraggiosa magistrata che lavora per distruggerla dall’interno.
La regia è di Julian Jarrold, nominato ai BAFTA e agli Emmy (The Crown, Becoming Jane) e da Elisa Amoruso (Sirley, Chiara Ferragni: Unposted). La serie è prodotta da Juliette Howell, Tessa Ross e Harriett Spencer per House Productions e da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside, una società del gruppo Fremantle.
Nel cast, anche Francesco Colella (ZeroZeroZero, Trust), Simona Distefano (Il Traditore), Andrea Dodero (Non odiare) e Micaela Ramazzotti.
E se il mondo della criminalità organizzata è uno dei temi e degli scenari prediletti dalla serialità italiana che fa breccia sul mercato internazionale, sicuramente il calcio e ciò che gli ruota attorno può costituire un altrettanto fertile bacino da cui attingere storie, soprattutto se venate di nero. E’ il caso per l’appunto di Totonero, serie Fandango in corso di realizzazione (per la regia di Emanuele Scaringi) che è stata selezionata fra i dieci progetti che parteciperanno al Co-Pro Series, le due giornate del Berlinale Co-Production Market (il 21 e 22 febbraio al CinemaxX di Potsdamer Platz) dedicate alla serialità in cerca di partners internazionali.
Totonero era il termine con cui venne anche definito lo scandalo italiano del calcioscommesse che avvenne durante la stagione calcistica 1979-1980: dei suoi ideatori la serie racconta ascesa e caduta.
È ambientata negli anni ’80 anche la spagnola The Chauffeur’s Son (El hijo del chófer) su un giornalista e avvocato catalano ossessionato dal potere: è scritta e diretta da Isaki Lacuesta, che l’anno passato era in Concorso alla Berlinale con One Year, One Night.
“Corruzione, inclusione, relazioni familiari, cambiamento climatico, senso di appartenenza e esperimenti con le droghe sono fra i molteplici temi delle proposte di quest’anno. Moltissimi i thriller, alcuni dei quali girati in scenari mozzafiato” dichiara Martia Bleis, responsabile del Berlinale Co-Production Market e curatrice di Co-Pro Series.