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direttore Paolo Di Maira

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THE BUSINESS STREET/Affari in Terrazza

Quello di Roma è un festival estremamente interessante.
La sezione “Cinema 21”, per esempio, riserva molte sorprese e film da scoprire: tutte opportunità per la selezione del Tribeca. Avere film che sono passati al Festival di Roma è prestigioso, e poi io cerco sempre qualche titolo italiano”.
Frederic Boyer, direttore del Tribeca Film Festival creato da Robert De Niro, era sulla terrazza del Bernini, per l’occasione sede di The Business Street, il Mercato del Festival tenutosi dal 13 al 17 novembre.
“Credo sia importante – continua Boyer – mantenere questo mercato solido, e costruire la fiducia degli operatori, anche perché questa terrazza è uno dei luoghi migliori del mondo dove fare business!”

Il direttore del Tribeca dà anche suggerimenti all’organizzazione: “E’ sempre difficile vedere tutti i film all’ Auditorium, troppo distante dal Bernini. Io cerco di vedere tutti i film al multisala Barberini, che è a dieci metri da Business Street ma non sempre è possibile. In ogni caso a me piace molto incontrare i filmmakers ai festival, non solo i produttori o i distributori, e credo che un maggiore mix fra artisti e professionisti sarebbe positivo”.
Secondo Boyer sarebbe anche “utile che, come accade a Karlovivary, tutti i titoli del concorso fossero disponibili dopo la proiezione ufficiale, permettendo agli operatori di vederli, magari attraverso un link”.

I numeri di questa ottava edizione di Business Street, coordinata da Massimo Saidel, con la collaborazione di Francesca Palleschi e Markus Duffner, e con Diamara Parodi alla supervisione, mostrano un aumento del 10% degli accreditati e del 30% dei partecipanti internazionali, mentre si mantiene stabile la quota dei world sales agents (91).

Molti operatori quest’anno cercavano film più commerciali, come spiega il distributore belga Claude Diouri “certo, questo è un mercato più arthouse, ma le cose stanno cambiando, il pubblico ha bisogno di evasione e dobbiamo recuperare l’investimento fatto sul digitale, per questo c’è bisogno di cinema più commerciale.”

Dello stesso avviso anche il finlandese Juha Wuolijoki, di Snapper Films, società di produzione e distribuzione basata a Helsinki e a New York, mentre James C.Liu, distributore taiwanese di Joint Entertainment, afferma: “C’era un titolo italiano che mi interessava molto, ma che era già stato acquistato per Taiwan, “Viaggio sola” di Maria Sole Tognazzi: sono alla ricerca di film di questo tipo, che si trovano soprattutto in Francia, in Italia sempre meno. Sempre seguendo questa linea anni fa avevo acquistato ‘Piano Solo’ e ‘Anche libero va bene’”.
“Sto negoziando per una trentina di film, sono molto interessato alle library, anche perché il cinema italiano una volta era molto popolare in India, specialmente fra gli anni 70 e i primi anni 90, con gli spaghetti Western, ad esempio- dichiara Jiten Hemdev, di Filmstar Entertainment, la società indiana di distribuzione . Ho appena acquistato il nuovo film di Paolo Virzì, ‘Il Capitale Umano’ (venduto dalla francese BAC), che con ogni probabilità verrà presentato a Berlino. Di Virzì avevo già acquistato ‘La Prima Cosa Bella’.”

All’hotel Bernini si è svolto quest’anno anche New Cinema Network, il Workshop Internazionale di Progetti del Festival Internazionale del Film di Roma coordinato da Alexia De Vito: 150 professionisti provenienti da 17 paesi e più di 750 meetings in tre giorni per i 24 progetti presentati.
E l’EurimagesCo-Production Development Award è andato al film ceco “Little Crusader” di Vaclav Kadrnka prodotto da Alice Tabery e Marko Skop.

Da segnalare, infine, tra le iniziative di The Business Street, il convegno “L’era della distribuzione digitale – nuovi modelli di distribuzione e fruizione” centrato sul Video on Demand e le uscite Day and Date.
E’ stato sottolineato che negli Stati Uniti, dove la Premiere dei film in Video On Demand è una pratica consolidata, l’anticipazione della finestra VoD rispetto alla sala non costituisce più una minaccia per la sala stessa, come molti ancora temono, ma un valido strumento promozionale per la vita del film.
Per quanto riguarda invece la distribuzione day-and-date, particolarmente interessante è stato il contributo di Emmanuel Joly (Creative Europe – MEDIA European Commission), che ha illustrato un progetto pilota per la distribuzione di film in Europa contemporaneamente multiterritoriale e multipiattaforma (cinema, televisione, festival e on line).
Obiettivo: aumentare il pubblico, promuovere la circolazione intra-europea e la diversità culturale, oltre a combattere efficacemente la pirateria.
I tre consorzi vincitori del bando che realizzano questa sperimentazione sono Speed Bunch (che raggruppa Wild Bunch Distribution, Wild Side, Filmonline, Elle Driver, Wild Bunch Distribution, BIM and Vertigo), Tide (joint venture tra gli agenti di venfita Fandango, Goldcrest, Urban Distribution, Wide, oltre a 30 membri di Europa Distribution) e Edad (Gutek Films, Rezo Films, The Match Factory, Golem e Cineart).

“E’ importante verificare anche quanto queste uscite simultanee possano essere economicamente vantaggiose in Europa, visto che i film europei sono molto più dipendenti dalla sala rispetto a quanto accade negli Stati Uniti, e che la maggior parte dei film europei circola poco in Europa al di fuori dei paesi di produzione. Con tutta probabilità i risultati di quest’esperimento, che ci auguriamo possa ispirare anche nuovi modelli a livello nazionale, saranno presentati al prossimo Festival di Cannes.”

 

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