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direttore Paolo Di Maira

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TFF ON TOUR / La complessità del presente riletta con Donbass e Divided Ukraine

Divided Ukraine What Language Do You Express Love In? è un documentario girato sul confine russo-ucraino del Donbass e che racconta il conflitto, in corso dal 2014, “una versione della guerra vista da entrambe le parti, – dice la Christine Reinhold, che ha prodotto il film, dal 2017 al 2021- siamo andati lì senza avere una tesi pre-definita, e forse proprio questo adesso complica la distribuzione del film”.

“Dopo lo scoppio della guerra attuale siamo stati sommersi di richieste di vedere il film, che però per lo più non hanno seguito, perché purtroppo adesso l’informazione deve essere semplificata-, spiega il regista Federico Schiavi, e comunque, prosegue:  “C’è stata una leggerezza nel chiamarla guerra in Donbass, perché già allora si trattava di una guerra che coinvolgeva intero paese, era già una guerra ucraina, con elementi strategici e internazionali, in cui apparivano già le nostre armi occidentali”.

Divided Ukraine arriverà però in alcune sale italiane grazie al Trieste Film Festival in Tour, l’iniziativa che porta nei cinema italiani il meglio della 32° e della 33° edizione del festival triestino, ideata e curata da Cinzia Masòtina e Claudio Puglisi de Lo Scrittoio, che ribadiscono proprio la capacità del cinema di restituire in maniera più approfondita spaccati di realtà che il giornalismo non racconta.

La drammatica attualità di questi giorni è  protagonista della programmazione di quest’anno, anche con il recupero di un titolo del 2014 , (proprio su specifica richiesta delle sale, precisa Puglisi): Donbass di Sergei Loznitsa, che già era passato ‘in tour’ due anni fa e che adesso ha anche una distribuzione, I Wonder Pictures.

Non solo attualità nei titoli in tour, ma anche ritorno dei generi e della commistione fra essi, opere prime anche di giovani cineaste e di paesi dove la carenza di fondi e le difficoltà produttive non hanno frenato un’esplosione di creatività.
Fra questi, Nicoletta Romeo, direttrice del festival assieme a Fabrizio Grosoli, cita la coproduzione italo-serba Darkling di Dusan Milič,  noir psicologico ambientato nel Kosovo odierno (e passato da When East Meets West, dove ottenne la menzione speciale a This is it).

Wet Sand, opera prima della regista georgiana basata in Svizzera, Elene Naveriani, un melò che racconta la doppia storia di un amore fra due donne e fra due uomini; il candidato agli Oscar per la Macedonia, Sisterhoodstoria di formazione che affronta tema cyberbullismo e revenge porn, altra opera prima di una giovane donna: Dina Duma. 

“Sono film non consueti ma che strizzano l’occhio al mercato, che potrebbero facilmente trovare una distribuzione, pur avendo degli elementi originali. Come As far as I can walk  in cui il cineasta serbo Stephan Arsenijevic adatta un poema epico serbo alle migrazioni legate alla rotta balcanica, con una sapiente mescolanza fra road movie, buddy movie, e storia d’amore.”

Il Tour toccherà le principali città italiane e tutti i cinema che vorranno aderire all’iniziativa potranno fare richiesta a Lo Scrittoio.

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