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direttore Paolo Di Maira

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TECHNICOLOR/Il 3D in Pellicola

di Marco Spagnoli


Alla fine del mese scorso l’Italia ha raggiunto quota 508 schermi digitali. Un record a livello europeo che fa del nostro paese uno dei territori più avanzati nel campo della digitalizzazione che, se le cose dovessero continuare a marciare a questa velocità , dovrebbe essere completata per la fine del 2012.
Nonostante i numeri particolarmente lusinghieri, Technicolor ha sviluppato un’alternativa al 3D digitale: un 3D di alta qualità  visiva, ma in 35 millimetri e immediatamente applicabile in qualsiasi sala. Technicolor ha, infatti, recuperato e aggiornato un sistema nato negli anni Sessanta a quattro perforazioni, due quali occhio destro e due quali occhio sinistro.
La poca fissità  di stampa, però, all’epoca lo aveva reso non particolarmente interessante ed efficace.
La tecnologia del 2010, invece, permette una proiezione perfettamente fluida e sensibilmente più luminosa rispetto a quella digitale.

Un risultato particolarmente interessante che ha suscitato un grande interesse nell’industria cinematografica italiana.
Una sala “classica” può, infatti, essere trasformata attraverso l’installazione di uno schermo cosiddetto silver screen, e di un obiettivo specifico da montare sui proiettori 35mm.
In più gli occhialini sono quelli usa e getta e non quelli attivi. Ovviamente, nelle sale modificate, riposizionando l’obiettivo originale si potrà  continuare a proiettare in 2D senza alcun problema.
L’affitto di ciascun obiettivo è pari a massimo novemila euro l’anno per tre anni.
Technicolor, infatti, chiede un fee di 1500 Euro per ciascun titolo in 3D che dovesse essere proiettato.
Il senso dell’operazione non è quello di sfidare l’evoluzione tecnologica del digitale che, oggi come oggi, sembra essere diventata inarrestabile, bensì di creare una valida alternativa a costi contenuti all’affollamento dei titoli in 3D che da qui ai prossimi mesi verranno proposti al pubblico italiano ed internazionale, tentando di seguire le tracce di “˜Avatar’ e di “˜Alice nel paese delle meraviglie’.


“Alcuni circuiti e molti esercenti si stanno rendendo conto di quale sia il tipo di proposta che stiamo loro facendo”.
“Ci sono anche dei distributori interessati alla possibilità  di diversificare il loro prodotto rendendolo più fruibile in un mercato che soffre di una carenza di sale 3D. Del resto questo è un sistema pensato per consentire una maggiore flessibilità  di fruizione. Oggi che il pubblico è così interessato al 3D, noi diamo la possibilità  ai distributori di uscire sul maggiore numero di schermi possibili a prezzi contenuti per gli esercenti.”
Spiega Antonio D’Arienzo, Amministratore Delegato di Technicolor: “Noi proponiamo una tecnologia di altissima qualità  a costi limitati che potrebbe interessare da una parte gli esercenti e dall’altra i distributori per l’incredibile flessibilità  del sistema che si creerebbe sull’immediato.
Il digitale è senza dubbio “˜avviato’: quanto ci metterà  ad affermarsi definitivamente è, invece, più difficile a dirsi.
In questa situazione noi proponiamo un sistema che si affianca all’altro per aumentare la possibilità  di ricezione del mercato nei confronti dei titoli in 3D.
Noi siamo in grado di offrire una soluzione molto interessante alle barriere dei costi in entrata sul mercato cinematografico.”

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