Incomparable di Stefano Croci è una storia che si snoda fra l’Africa e l’Italia, e ha a che fare con i diamanti e con un trafficante che adotta bambina senegalese. E direttamente dal Senegal, dove era impegnato nel location scouting, Lorenzo Bagnato produttore del film (assieme a Mattia Puleo) per Cinefonie, è arrivato sul palco del Torino Film industry ad un anno di distanza dalla presentazione del progetto a Boost IT Lab, il percorso del Torino Film Lab volto a potenziare le co-produzioni con l’Italia.

Molte cose son successe in quest’anno: l’ingresso di un co-produttore francese (Alpha Violet, il produttore è Jean-Baptiste Bailly Maitre), di uno belga e di uno senegalese, e l’ottenimento del fondo di sviluppo di Film Commission Torino Piemonte. E proprio nel corso della 7° edizione degli Industry Days del TFI è stato presentato in una sessione dedicata ai più recenti fra i 60 progetti sostenuti dal fondo. “6 sono già diventati film distribuiti in importanti festival,” commenta il direttore della film commission Paolo Manera, ricordando che da due anni il bando è sostenuto da Fondazione Compagnia di San Paolo.
E rivolgendosi in particolare modo agli esercenti, fra i protagonisti quest’anno degli Industry Days, che si sono aperti proprio con la presentazione, rivolta ai gestori delle sale, di 7 progetti made in Piemonte di prossima uscita.
Altro progetto che coinvolge l’Italia e l’Africa, in una storia di traffico illegale (anche se in questo caso di fuoristrada rivenduti ai beduini del Sahara) è Oltre il Deserto di Andrea Parena, prodotto da Redibis Film di Daniele Segre, un road movie che racconta di un’immigrazione al contrario, da Torino al deserto del Sahara.
Parena ha scoperto questa realtà durante un suo viaggio in Marocco, e ha pensato subito di trasformarla in un film, adesso in cerca di co-produttori francesi e spagnoli.
Colpisce che, fatta eccezione per Sporco, opera prima di Giada Bossi, thriller emotivo che mette in scena la guerra fra una madre e una figlia in una villa in Svizzera, tutti i progetti presentati sono tratti da storie reali: Disorder opera seconda di Giacomo Abruzzese, che Dugong co-produce con la stessa società francese con cui ha firmato Discoboy (Films Grand Huit), “e stiamo stiamo considerando possibilità di coinvolgere l’Albania” dicono i produttori Marco Alessi e Giulia Achilli, visto che parla anche del famoso sbarco nel porto di Bari della Nave Vlora con a bordo 20.000 albanesi nell’estate del 1991. Per questo il film ha ottenuto, oltre che il Fondo Selettivo per lo Sviluppo del MiC, il Fondo di Co-sviluppo Italia Francia, Piemonte Film Development Fund, anche l’Apulia Film Development Fund. “Il budget è intorno ai 7 milioni, e siamo in cerca di un investitore Equity, di prevendite e di venditori internazionali visto che in Italia il film sarà distribuito da Lucky Red.”


Alla storia italiana degli anni ’70, in particolare alla strage di Piazza della Loggia, fa riferimento Big in Japan di Enrico Maisto, prodotto da Start. Il protagonista, Manlio, che all’epoca perse la moglie, compie un viaggio a Tokyo inseguendo i suoi demoni, nella speranza di riuscire a riannodare i fili spezzati della Storia.
Nel Nostro Giardino è il quinto film di Mirko Locatelli e Giuditta Tarantelli, partner nel lavoro e nella vita, che questa volta rivolgono la macchina da presa verso loro stessi alle prese con l’affido di due fratelli, e con il film che stanno girando con loro nel proprio giardino, appunto. “Due racconti che corrono paralleli e poi si fondono”. I due sono anche produttori con Officina Film.
I documentari, e dunque il cinema del reale, erano predominanti nei sette film made in Piemonte e presentati agli esercenti citati all’inizio del pezzo. Anche fra questi, non mancavano storie di finzione ma prese dalla cronaca, come Non dirmi che hai paura di Yasemin Samdereli prodotto da Indyca.
Sempre Indyca (da Francesca Portalupi) ha in produzione una storia nata da un articolo di denuncia del The Guardian: Tina di Simona Catania, prodotto assieme alla romena Libra Film

“Con Simona Nobile, la sceneggiatrice del film, siamo andati a incontrare la reale protagonista della storia, Nicoleta Bolos, che ha avuto il coraggio di denunciare il fenomeno della schiavitù sociale di alcune donne rumene in Sicilia, di cui lei stessa era stata vittima.” Racconta Catania.
Per gli elementi rumeni della storia, c’è un co-sceneggiatore, Florin Lazarescu, che ha collaborato alla prima bozza di sceneggiatura. “Abbiamo realizzato il primo location scouting in Sicilia e in Romania grazie anche al fondo di FCTP. Abbiamo fatto poi richiesta ai fondi pubblici dei paesi di riferimento e inseriremo il progetto nello state fund di Media in scadenza a dicembre.”
La presentazione dei progetti, fra l’altro, è stata anche l’occasione per ricordare le prossime scadenze dei bandi Media- Europa Creativa, di cui ha parlato Silvia Sandrone, Project Officer Creative Europe Desk Italy MEDIA, dialogando con due produttori che sono stati beneficiari dei fondi comunitari e dei fondi piemontesi: Andrea Pecorara di Small Boss Production e Andrea Lucietti de La Sarraz Pictures.

Il riferimento a eventi storici o reali-biografici è una caratteristica anche di alcuni dei romanzi candidati alla trasposizione sul grande o piccolo schermo, presentati a TFI nell’ambito di Guarda Che Storia! l’iniziativa frutto della collaborazione fra FCTP e Salone del Libro di Torino, giunta alla sua 5° edizione.
La seconda guerra mondiale a Torino fa da sfondo a Fuga nella Neve (Salani Editori) di Sofia Gallo autrice dilibri per ragazzi e adulti: ha per protagonista due giovani cugini ebrei rifugiati in una canonica di Chivasso.
E’ una figura storica realmente esistita, fra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, quella del viceprefetto Veyrat : Crimini nel Canavese di Ilario Bianchetti (Atene del Canavese) ne racconta le indagini, in un territorio rurale e brutale, lontano dalla visione idilliaca della provincia. Ogni episodio presenta un caso autoconclusivo (basato su fonti storiche e giornalistiche dell’epoca), che Veyrat risolve con la sua freddezza e razionalità.
Totalmente d’invenzione è invece il caso su cui indaga L’Ultimo Pinguino delle Langhe (Nero Rizzoli), investigatore nato dalla penna di Orso Tosco e che già vediamo in una serie tv che valorizza le eccellenze geografiche e culinarie di un territorio, Le Langhe, ritratto in una ricchissima varietà di luoghi e personaggi che spaziano fra i tipici abitanti di queste zone, a individui bizzarri ed eccentrici, che rendono esotica la provincia italiana più profonda.
In Rosso Super Marta (Atene del Canavese) e Io non uccido (Fazi Editore) ritroviamo buona parte della biografia dei loro autori: Marta Costamagna e Manuel Negro.