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STEFANO ORTOLANI/L’Arte non esclude l’Iva

Una curatrice d’arte del Guggenehim Museum arriva a Roma per il matrimonio della sorella.
Nel momento in cui ruba alcune monete da una fontana che le credenze popolari vogliono dedicata all’amore, viene letteralmente assediata da numerosi pretendenti che le fanno la corte.
E’ la storia di “When in Rome”, e dato che a Roma, forse perché non gradite ai Papi, non ci sono statue di Venere dea dell’amore se non in una piccola fontana posta sul retro del Museo Borghese, quella del film è stato necessario ricostruirla.
Lo ha fatto lo scenografo Stefano Maria Ortolani, andando a cercarne spunto nella più laica Firenze, nel Giardino di Boboli e tra le Veneri cinquecentesche del Giambologna.
L’ ha ricostruita talmente bene che l’incantesimo della fontana ha posseduto anche gli abitanti della piazza , inizialmente ostili agli inevitabili disagi causati dalle riprese.
Hanno infatti chiesto di non smontare la fontana, perché era diventata un elemento scenografico della piazza… hanno perfino fatto una petizione al Comune.


Stefano Maria Ortolani rappresenta l’eccellente professionalità  italiana, cui si rivolgono le produzioni hollywoodiane: ha lavorato tra gli altri con registi come Scorsese, Anderson, Soderbergh, nei film “Gangs of New York”, “Ocean’s Twelve”, “Life Acquatic”.
Non crede a un cinema assistito, è convinto che solo con gli incentivi il nostro cinema tornerà  ad essere protagonista.
E’ convinto anche che “” nell’attesa “” sia prezioso il lavoro sui film internazionali, formidabile palestra per mantenere alta la professionalità  dei nostri tecnici.
Stefano Ortolani concorda sulla centralità  del tax credit e del tax shelter come strumenti di attrazione di film stranieri.
“Ma anche un intervento sull’IVA sarebbe importante”.
“Qui nel Lazio, dove ha origine l’ 80% dell’attività  cinematografica Italiana, è stata annunciata un’iniziativa per l’assistenza ai produttori esteri che prevede l’anticipazione del credito IVA , il tutto “” ricorda Ortolani – specificato in una legge Regionale del 28-04- 2006. L’iniziativa, di grande importanza, ad oggi non è operativa. Peccato, perché credo sia una grande idea”¦ ma lasciamo che di questo si occupino i produttori e i tecnici del settore”.
“Credo anche che Roma e Lazio Film Commission tra le altre attività  dovrebbe gestire uno “sportello” di tutte le informazioni utili al produttore estero in un primo contatto con la realtà  del nostro cinema. Dico questo “” conclude lo scenografo “” al solo scopo di portare nuovo lavoro e perchè prosegua questa grande tradizione che deve essere salvaguardata a tutti i costi”.


                                                               Carolina Mancini

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