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Il riconoscimento assegnato da Europa Cinemas Label, durante la Quinzaine des Réalisateurs di Cannes 2017, a “A Ciambra” di Jonas Carpignano, fece conoscere al pubblico professionale di tutto il mondo Lu.Ca.: un acronimo che mette assieme due regioni del sud dell’Italia, Basilicata e Calabria, frutto di un accordo delle rispettive Film Commission che nel 2016 dettero vita ad un Protocollo d’Intesa. Pur preservando le singole autonomie della Calabria Film Commission e della Basilicata Film Commission, l’accordo ha permesso di attuare progetti comuni, perseguendo economie di scala e di scopo, che hanno già dato lusinghieri risultati. Tra l’altro, le due regioni sono state segnalate dal New York Times come luoghi indispensabili da visitare nel 2017 e nel 2018.
“A Ciambra” è uno dei primi progetti sostenuti da Lu.Ca.. Questo film, “così impressionante e compiuto”, per usare le parole di Martin Scorsese , co-finanziatore del progetto, ha marciato verso gli Oscar, essendo stato designato a rappresentare l’Italia nella corsa alla gloriosa statuetta per il miglior film straniero, portando con sé la luce, la poesia, l’aspra bellezza di queste due regioni al centro del Mar Mediterraneo.
L’accordo di collaborazione tra le Film Commission di Basilicata e Calabria (rinnovato nel 2017 dai due Presidenti diRegione per un nuovo triennio), esempio di buona pratica da estendere a tutte le regioni del Mezzogiorno d’Italia, dopo la partenza bruciante con il film di Jonas Carpignano – ma non dimentichiamo “The Millionairs”, corto d’esordio di Claudio Santamaria alla regia girato lungo il confine calabro-lucano all’interno del Parco del Pollino- calca nuovamente la ribalta internazionale con un progetto molto diverso: “Trust”.
Come è noto, la serie televisiva racconta un fatto di cronaca avvenuto in Italia nel 1973, il rapimento di John Paul Getty III, nipote di John Paul Getty, magnate statunitense del petrolio.
Con un cast stellare – Donald Sutherland, Hilary Swank , e, tra gli italiani, Luca Marinelli -la serie si compone di dieci episodi: il premio Oscar Danny Boyle (“Millionairs”, “Train- spotting”) ha diretto i primi tre, poi si sono avvicendati altri 4 registi, fra cui l’italiano Emanuele Crialese.
“Trust” andrà in onda su FX, in USA, il 25 marzo e con tutta probabilità in tutto il mondo in day and date (in Italia su Sky Atlantic HD). “Trust” è stato girato in Basilicata e Calabria per 51 giorni (su complessivi 115 girati in Italia), tra settembre e novembre, con un impatto economico straordinario: un investimento da parte della produzione sul territorio di circa 3 milioni e mezzo di euro ( su complessivi 30 milioni), che ha coinvolto numerose maestranze calabresi e lucane.
“La joint venture tra le due Film Commission ha funzionato molto bene”, racconta Enzo Sisti, line producer della serie per la Lotus Productions: “ assieme ci hanno aiutato a risolvere problemi relativi a ottenimento permessi, ci hanno messo a disposizione professionisti capaci e preparati, e anche il supporto di ‘dialogue coaches’ per il dialetto calabrese”.
“Quando realizzammo i sopralluoghi, tra maggio e giugno dello scorso anno, Danny Boyle rimase molto colpito dall’aspetto selvaggio di questi luoghi: abbiamo girato a Maratea, sul mare, e Trecchina in Basilicata, mentre in Calabria a Gole del Raganello, in provincia di Cosenza, poi a Civita, a Camigliatello Silano, dove c’è una bellissima ferrovia che passa sulla Sila. Il numero maggiore di giorni l’abbiamo passato a Orsomarso,e nei boschi dei dintorni”. “Boyle voleva girare nei luoghi dove si è svolta la prigionia, l’Aspromonte, che poi abbiamo ‘spostato’ sul Pollino che più o meno ha una scenogra a simile”.
“Il luogo dove è avvenuto realmente il rilascio di Paul Getty jr è molto vicino a dove abbiamo realizzato le riprese: una stazione di servizio vicino a Lauria, un paese in Basilicata, molto vicino al confine con la Calabria”.
Enzo Sisti è un grande promoter di queste terre, n da quando, nel 2003, portò Mel Gibson a girare “The Passion”.
Apprezza il sostegno economico erogato da Lu.Ca. ( “E’ un piccolo contributo ma importante”), e il lavoro delle Film Commission, che considera indispensabile al superamento di problemi burocratici spesso incomprensibili alle produzioni straniere.
“Il protocollo d’intesa Lu.Ca. è parte di una visione più complessiva che vede nel settore culturale la leva strategica per lo sviluppo economico e sociale dell’intero Mezzogiorno” – afferma Francesco Loreto, direttore di Calabria Film Commission – “I risultati raggiunti e le dinamiche poste in essere ci confermano che la visione è quella giusta.”
“Abbiamo dimostrato di avere una buona intuizione” chiosa Paride Leporace, direttore di Lucana Film Commission: “Con fondi limitati abbiamo dimostrato che è possibile creare azioni virtuose ed economie di scala necessarie alla possibilità di nuovi modelli produttivi. Ora vogliamo sperimentare ulteriori modelli che investano altre categorie di cinema e audiovisivo”.