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SPECIALE LIGURIA/Soldini fra le nuvole di Genova

di Adriana Marmiroli


Una coppia in una grande città  di mare, Margherita Buy e Antonio Albanese, Elsa e Michele, borghesi apparentemente appagati e felici, colti, uniti.
Una figlia grande.
Lei che ha ripreso e portato a compimento gli amati studi in storia dell’arte, lui che lavora in una società , che è anche sua.
Tutto si sfascia quando Michele perde il lavoro e – soprattutto “” non riesce a trovarne un altro, lei si ingegna, lui scivola nella deriva di una apatica disperazione con guizzi di follia.
I soldi scemano, la casa in cui vivono da anni deve essere lasciata, l’unione scricchiola”¦ Per i due è l’inizio di una nuova vita faticosa ma forse anche di una svolta importantee positiva.
In “Giorni e Nuvole”, che viene presentato alla Festa del Cinema di Roma per poi uscire nelle sale il 26 ottobre, Silvio Soldini è tornato a girare a Genova, a tre anni da “Agata e la tempesta”.
“Era da allora “” spiega il regista – che avevo voglia di tornarci.
Quello era stato un primo approccio, perché in realtà  solo una minima parte del film vi era ambientata.
Non ero riuscito a usare tutto quello che avevo scoperto in quei primi sopralluoghi.
Genova è molto cinematografica, così stretta tra il mare e la montagna. Non è sfruttata cinematograficamente e quindi meno a rischio dejà  vu o, peggio ancora, cartolina turistica.
Dopo “Pane e tulipani”, dove avevo lavorato a Venezia, penso di essere diventato abbastanza bravo a evitarlo, comunque”¦”.
Sempre molto attento agli sfondi in cui si muovono i suoi personaggi, Soldini aveva quindi Genova già  in testa quando ha iniziato a scrivere la storia di Elsa e Michele.
“Pensavo a una città  che non rinchiudesse i miei personaggi dentro a uno spazio claustrofobico, ma dove, anzi, lo sguardo, alzandosi, potesse subito spaziare e andare altrove.
Un ventre che contenga ma non costringa.
I miei due protagonisti sono due che hanno viaggiato, che amano farlo, ma che per varie ragioni esistenziali al momento del nostro film si trovano come intrappolati.
Questo spiega, secondo Soldini, “l’esigenza di una città  di mare”. Che fi nisce per essere una specie di terzo protagonista. “Un fi lm si impregna dei luoghi anche quando giri in interni”. In “Giorni e nuvole” vedremo quindi il porto, la città  vista dal mare durante una gita in barca a vela. Ci sono i carruggi e i vecchi palazzi medievali in cui Elsa lavora come restauratrice. C’è il quartiere borghese di Albaro, dove abitano inizialmente i protagonisti, che poi traslocano e si trasferiscono nei palazzoni di Quarto Alto.
Andrea Rocco e la Film Commission mi hanno molto aiutato continua Soldini -. Non hanno i fondi di altre strutture similari (forse è meglio dire non avevano: ora la Film Commission non è più solo genovese ma ligure e quindi forse avranno disponibilità  maggiori).
Ma il loro contributo è stato ugualmente molto importante.
E’ anche attraverso loro che ho scoperto certi scorci genovesi”.
Ma “Giorni e nuvole” è ambientato solo nel capoluogo; la Liguria è “fuori”, e il cineasta l’ha scoperta meglio solo in un secondo tempo: quando dall’idea di una specie di videodiario sul film e Genova, dai sopralluoghi alle riprese, è passato – su stimolo e finanziamento della Regione – a realizzare una specie di documentario sulla Liguria con finalità  di promozione del territorio ma che si allontanasse dallo stereotipo.
“L’unico vincolo che mi è stato posto è stato che non mi limitassi in questo filmato a Genova, ma allargassi il mio raggio d’azione alla regione.
In questo senso quello che stavo facendo si è quindi molto trasformato. Per il resto ho avuto carta bianca.
Si intitola, dai versi di una canzone di de André, “à‚ à§à­mma, Un piede in terra e l’altro in mare”.
Ed è un mio personale itinerario alla ricerca di cosa è la Liguria: il mare e la montagna, appunto.
Ma anche le persone e le loro storie, le tradizioni.
Mi è molto piaciuto questo lavoro di scoperta fatto giorno per giorno. Ne ho approfittato per approfondire il mio rapporto con questa terra”.
E un po’ se n’è innamorato, confessa quasi di sfuggita.
Potrebbe persino pensare di andarci a vivere.


Cinema&Video International             n. 10-11 Ottobre/Novembre 2007

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