Il cinema deve molto alla Toscana, ai suoi luoghi di bellezza, di arte e di storia. Ma la Toscana, ha bisogno del cinema? Stefania Ippoliti, direttrice della Mediateca Regionale Toscana cui fa capo la Film Commission, è convinta di sì: “In toscana ha doppiamente senso investire denaro pubblico per attrarre produzioni. Perché in gioco non c’è solo la promozione dell’immagine, ma anche la valorizzazione di un tessuto di micro e piccole imprese nel campo dell’artigianato, dei servizi, del terziario avanzato”.
Attualmente non è facile individuarne le specifiche competenze utilizzabili nel campo audiovisivo, per questo la Regione Toscana ha lanciato un censimento ,Toscana Wiz, finalizzato all’erogazione di sostegni finanziari. “Fra un paio di mesi avremo un quadro ragionato delle imprese artigiane che si possono includere in una sorta di distretto diffuso dei servizi dell’audiovisivo”, assicura Stefania Ippoliti. Ridefinita nel 2006 la propria missione all’interno della Mediateca, la Film Commission nel suo primo anno di vita ha lavorato all’attivazione di uno sportello che garantisce i servizi necessari a chi gira nella regione: “Grazie a un accordo con tutti i comuni della Toscana, ci siamo dotati di una rete di referenti per l’audiovisivo su tutto il territorio, e possiamo dare alle produzioni ogni tipo di risposta nel giro di quarantott’ore”.
Presto chi verrà in Toscana potrà usufruire anche di sostegni economici : “Stiamo mettendo a punto un Fondo per abbattere le spese che vengono sostenute sul nostro territorio, spese alberghiere, catering, logistica; e pubblicizzeremo a breve un Fondo che consente alle produzioni di avere anticipazioni dalle banche a tasso zero o quasi, attraverso la finanziaria regionale Fidi Toscana”. “Pensiamo che il compito del pubblico non sia quello i sostituirsi al privato, ma creare le condizioni per generare sviluppo.
Quello cui miriamo è uno sviluppo qualitativo, e il cinema rappresenta uno sviluppo sostenibile, armonizzabile con l’equilibrio della nostra regione. Nell’audiovisivo possiamo impiegare le nostre abilità artigiane : dalla falegnameria ai costumi, all’illuminazione”¦ e non dimentichiamo che in Toscana lavorano imprese di prim’ordine nel campo dell’animazione”. Toscana Film Commission ha imboccato la sua strada:”Non vogliamo fare i produttori, né dotarci di strutture logistiche al servizio delle produzioni”, ne è certa Stefania Ippoliti. “Al produttore vogliamo offrire qualcosa che solo da noi può trovare.
Faccio un esempio: stiamo firmando una convenzione con il Maggio Musicale Fiorentino perché le produzioni possano utilizzare le straordinarie competenze del suo laboratorio a costi decisamente competitivi”.
“Al produttore straniero, poi, oltre all’unicità delle nostre location e alla sapienza dei nostri mestieri possiamo comunque garantire, se necessario, un servizio completo: stiamo studiando forme di collaborazione con la vicina Cinecittà “, anticipa con pragmatismo Stefania Ippoliti, il cui disegno si delinea più nitidamente: utilizzando il cinema e l’audiovisivo per riqualificare i “mestieri”, la Toscana non offre solo una “camera con vista”, ma si candida a fornire professionalità “eccellenti”.
Di conseguenza , anche se la Mediateca Regionale Toscana è una Fondazione di diretta emanazione dell’assessorato alla Cultura, non si esclude che nella costituzione dei Fondi per il cinema e l’audiovisivo, si possano attivare risorse provenienti anche da altri assessorati come il Turismo e lo Sviluppo Economico.
PAOLO DI MAIRA
Cinema&Video International 5-2007