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direttore Paolo Di Maira

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SPECIALE ANIMAZIONE/Il Made in Italy va all’estero

“Noi non facciamo mai riferimento ad un unico mercato quando si tratta di creare un nuovo prodotto perché investiamo talmente tanto nella property che il mercato italiano non sarebbe mai sufficiente per recuperare l’investimento. Da sempre la nostra inclinazione è quella dell’internazionalizzazione”, afferma Caterina Vacchi, Head of production department e executive producer di Atlantyca Entertainment, la società dietro il successo di Geronimo Stilton, il secondo topo più famoso del mondodopo Topolino, che con i suoi libri ha venduto più di Harry Potter.
Con un ufficio a Pechino e un team internazionale, Atlantyca ha appena annunciato la terza stagione di Geronimo Stilton, di nuovo una coproduzione italo- francese con l’azienda di Milano come maggior investitore e la Moonscoop, oltre a Rai Fiction, France Télévisions e M6. Nuovi personaggi e nuove location aspettano il famoso topo giornalista la cui serie tv è stata venduta in più di 100 Paesi.
“La terza serie è attesa per l’autunno del 2014, con altri 26 episodi da 23 minuti per un totale di 78 episodi, quindi quasi 30 ore di animazione”, dice con orgoglio Vacchi che sottolinea gli straordinari risultati di rating sulle varie televisioni in cui è andato in onda, ultima in ordine di tempo la tedesca Kika. “Geronimo è sicuramente fuori dai canoni, qualcosa di clamoroso. Con oltre 45 milioni di copie vendute nel mondo, all’inizio, quando si è venduta la prima stagione – ammette Vacchi – il fatto di essere conosciuto come personaggio ha certamente aiutato. Per la seconda stagione invece, ha contato molto il rating della prima. La policy di Atlantyca è quella di partire da un successo consolidato in un altro mercato, per noi quello librario. E’ più facile lavorare su un universo che è già costruito, ma hai anche la prova che funziona non solo in Italia ma anche su altri mercati e quindi dà garanzie di avere già una base internazionale”.
Come Bat Pat, la nuova scommessa di Atlantyca, “una “creepy sit-com” – continua Vacchi – da 52 episodi di 11 minuti per bambini dai 6 ai 9 anni prevista per fine 2014, diretta da Niccolò Sacchi. Protagonista un pipistrello parlante che vive con tre bambini nella loro soffitta a Fogville, città in cui tutte le leggende metropolitane fatte di mostri, streghe, mummie, fantasmi sono reali. Il gruppo di amici ha la missione di aiutare questi mostri, perché non sempre ciò che appare strano e diverso è cattivo. I libri di Bat Pat sono pubblicati in Italia, Spagna, Portogallo, Belgio, Olanda, Romania, Turchia, Cina, Hong Kong, USA e Brasile – spiega – non era quindi un personaggio completamente sconosciuto. Le vendite della serie non sono ancora iniziate ma le risposte delle televisioni alle quali lo abbiamo presentato sono molto positive, pensiamo di avere in mano un ottimo prodotto”.
Rai Fiction è già della partita, condotta da Atlantyca insieme alla spagnola Imira e alla malese Inspidea. Quest’ultima, premiata ad un Cartoons on the Bay di alcuni anni fa sulla costiera amalfitana (festival internazionale dell’animazione tv promosso dalla Rai che, da aprile, ha spostato la data nella seconda metà dell’anno per la prossima edizione) dove si erano conosciuti con i manager di Atlantyca, dopo aver lavorato in varie coproduzioni europee, coproduce per la prima volta con un’azienda italiana.

Piccola ma sempre presente al Mip dove porta Ragazze dell’Olimpo, una coproduzione con Rai Fiction da 26 episodi di mezz’ora in HD, The Animation Band, una delle più longeve e attive società di animazione italiana, con sedi a Milano e Roma, specializzata in coproduzioni di serie tv create in collaborazione con le principali emittenti europee e distribuite in tutto il mondo. Prodotto di punta, Ragazze dell’Olimpo nasce dalle pagine dei bestseller pubblicati da Mondadori e tradotti in numerose lingue, una nuova serie fantasy-mitologica piena di azione, avventura e romanticismo. La serie vede protagoniste tre normali ragazze costrette ad affrontare il loro passato rimosso e dimenticato, in un vortice di emozioni e colpi di scena e le porterà a scoprire la loro vera identità, i loro poteri nascosti e il loro destino ineluttabile.
“Abbiamo materiale letterario per farne almeno tre serie – afferma il produttore Marco Marcolini – Stiamo iniziando le prevendite e contemporaneamente avviando Koouka, un nuovo progetto in 3D, un taglio completamente diverso: divertenti pillole da 1 minuto. Pensiamo di farne oltre 100 puntate fruibili in blocchi tematici da cinque episodi legati da uno stesso tema (es. la partita di baseball, la colazione, ecc…).
Koouka è un camaleonte che subisce suo malgrado delle trasformazioni, un progetto totalmente italiano, tutto visivo, per tutti i pubblici. All’orizzonte c’è un partner cinese, nulla di definitivo, stiamo ancora valutando. Certo tutti chiedono il broadcaster italiano nel progetto – continua Marcolini – è una sorta di garanzia (per Koouka portrebbe essere Rai Gulp o Rai Yoyo, ndr) e d’altra parte dovremmo sviluppare un numero superiore di progetti, come i francesi. Ma come fai a farlo se hai solo un broadcaster che investe nella produzione di animazione e magari il progetto non parte?”.
Antica questione irrisolta nell’atipico panorama televisivo italiano dove solo la Rai, attraverso Rai Fiction, investe nel settore (15 milioni di euro il budget annuale), a parte le poche e non significative produzioni, a livello economico, di altre televisioni tematiche.

La voce vendite estere ha comunque dei margini di miglioramento ancora molto ampi. E’ con questa convizione che Anna D’Alessandro ha fondato sei mesi fa con Cristina Angelucci Aldebaran Distribution, la prima società italiana specializzata nella distribuzione all’estero dei migliori prodotti di animazione italiani, che ha nel proprio portafoglio numerose serie animate.
Oltre ai “classici” prodotti da The Animation Band (Lupo Alberto, I Cosi, Stefi, Spaghetti Family) lo stesso Koouka, e inoltre le due serie Uffa! Che pazienza prodotte da Enanimation (The Linkers è la nuova serie in arrivo a fine anno).
In listino anche Penny X, About Love e il progetto di serie Sbrain per bambini in età scolare ambientato nel sistema nervoso di una bambina, tutti di Gertie Production; lo special natalizio La cantata dei pastori, la serie A Skeleton Story, e il film L’arte della felicità, prodotti da MAD Entertainment .
“La speranza di tutti noi è che riescano nel loro intento e venga premiata la loro buona volontà”, si augura Marcolini che ha tenuto per sé invece le vendite di Ulisse, il mio nome è nessuno, recentemente andato in onda su Rai 2 e Rai Gulp, con l’eroe omerico per la prima volta in una serie di animazione, diretta da Giuseppe Maurizio Laganà.
“Ho creduto molto in questa nuova avventura – spiega D’Alessandro – ma certo la selezione in Occidente è feroce. I classici ad alto contenuto già passati sulle reti Rai vengono considerati molto belli sul mercato occidentale ma questo è un mercato che vuole prodotti nuovi. Bisogna allora muoversi su mercati emergenti. Per questi territori è un vanto poter contare su un buon prodotto italiano, è appunto l’Italia che fa da traino, lì andiamo veramente a esportare l’Italia come marchio. Se la distribuzione di classici è purtroppo lenta, cerchiamo però di mantenere alto il livello dei broadcaster mentre al di là delle nostre aspettative è invece il settore della coproduzione”.
Aldebaran infatti si occupa anche di accordi di coproduzione e progetti di licensing. “Koouka sta ricevendo molto interesse e possiamo dire di aver chiuso per quanto riguarda A Skeleton Story, portando nel progetto insieme alla Rai due importanti partner stranieri, uno inglese e l’altro francese”, conclude D’Alessandro.

A Cannes non mancherà anche lo studio di Torino Làstrego e Testa Multimedia, che, dopo una problematica esperienza di coproduzione con i cinesi sulla serie tv in 3D Marco Polo, tutt’ora in stand-by, torna al Mip con la terza serie di Amita della Giungla, coprodotta con Rai Fiction e attualmente in produzione. Arriveranno quindi a 78 gli episodi da 7 minuti pensati per i bambini dai 4 ai 6 anni su una bimba che vive in un mondo magico in cui uomini e animali sono capaci di parlare fra loro.
“La nostra è una proposta artistico-artigianale di bottega in un mondo sempre più industriale. – racconta Francesco Testa – Noi vendiamo a piccole, raffinate televisioni. Amita 2 andrà in onda entro l’estate su Rai Yoyo mentre crediamo di concludere i nuovi 26 pezzi nel corso dell’anno. Per il MipTV abbiamo anche una ventina di pezzi su 52 da 1 minuto de Il Circo, che al Mipcom è piaciuto molto, per cui abbiamo già le prime concrete manifestazioni di interesse”.
Quale l’appeal? La qualità artistica, basandosi la serie su disegni che nascono come opere d’arte indipendenti, di Cristina Làstrego, con una grafica molto originale fatta di oggetti e tessuti animati con la tecnica del découpage digitale.
Anche per la coppia Làstrego e Testa il passaggio all’animazione è avvenuto dopo decine di libri come illustratori e autori per bambini nei primi anni Settanta, tradotti in tutto il mondo con le avventure di Giovanna e di Tommasone, drago buono e obeso, divenute poi la serie animata I sogni di Giovanna.
Allo stesso modo oggi, dopo numerosi CDRom, si sono lanciati con lo stesso entusiasmo nel mondo delle App con IdentiKat, una serie originale semi animata per I-Pad che sta ricevendo consensi da tutto il mondo. “Per chi arriva come noi da un passato editoriale e televisivo – dice Cristina Làstrego – l’iPad è una realtà stimolante e un’invenzione rivoluzionaria, quanto quella di Gutemberg, che apre la strada ad una comunicazione interattiva più evoluta”. “Il concetto di cross-medialità viene invocato da tutti ma pochi poi lo mettono in pratica – continua Testa – il passaggio da app a programma tv è un fenomeno mediatico che comincia a prendere forma. Noi siamo degli esploratori. Il tentativo è appunto di far diventare IdentiKat un disegno animato. Senza considerare che una app si può proporre sul mercato internazionale senza la mediazione di editori, mentre purtroppo per i programmi tv continuano ad esserci le note problematiche della distribuzione”.

Sul fronte opposto troviamo Winx Club, senza dubbio il più grande successo italiano in animazione che presto avrà una nuova, sesta serie  mentre sono attualmente in onda su Rai 2 e Rai Gulp i nuovi episodi della quinta; così come a 156 episodi (da 13 minuti) stanno per giungere entro l’estate I Cuccioli, property del Gruppo Alcuni distribuita in più di 40 Paesi. 52 gli episodi della quinta stagione, per la prima volta realizzata in 3D, come il lungometraggio nato dal successo della serie. Di questi, i primi 13 sono già andati in onda su Rai 2, rete di cui Cuccioli e Winx Club sono fra i titoli targati Rai Fiction più seguiti insieme a I Saurini. Protagonisti anche qui cinque coraggiosi cuccioli, ma di dinosauro, di cui si è da poco conclusa con successo la messa in onda della terza stagione nello spazio family della domenica mattina.
“Per qualità e struttura della storia, l’era giurassica in cui è ambientato il cartone, il fatto che i Saurini viaggiano nello spazio/tempo in epoche e luoghi diversi del mondo – dice Raffaele Bortone, regista e produttore di Animundi, già alle prese con I Saurini 4 – ha un appeal internazionale. Il cartone, destinato al target 4-8 anni, è stato già venduto in circa 30 Paesi fra cui Francia (TPS), Russia e sud-est asiatico. Inoltre, da circa 10 mesi ci stiamo occupando direttamente del licensing che, pur non essendo il nostro core business, in poco tempo ha dato i suoi risultati: uova di Pasqua, back-to-school, un accordo con Nintendo per la loro consolle portatile stereoscopica”.
La romana Animundi, che quest’anno festeggia 10 anni di attività, è infatti pioniera per quanto riguarda la trasposizione di cartoni animati 2D in visione 3D stereoscopica, metodologia sviluppata internamente e denominata “Stereotoon”.
Altro titolo di punta della seconda rete generalista pubblica è l’enorme successo di Télé Images Productions e Rai Fiction Street Football, che per la quarta stagione, ribattezzata Foot Extreme, attualmente in produzione per la prima volta in 3D, ha in Maga Animation Studio il nuovo partner italiano.
Lo studio di Monza vanta numerose collaborazioni con la Disney fra cui la nuova serie Winnie the Pooh per i Disney Channels EMEA.
Progetto originale dello studio per la Rai è invece Acqua in bocca di Guido Manuli, sit-com animata in 3D per tutta la famiglia di cui sono in consegna i 26 episodi da 3 minuti della terza serie. E’ in arrivo invece la seconda stagione di Spike Team che, oltre alla storia, ha nel suo ideatore il testimonial ideale per i mercati esteri: il campione mondiale di pallavolo Andrea Lucchetta (nel cartoon è l’allenatore Lucky). Prima serie in animazione italiana dedicata a questo sport, è prodotta da Rai Fiction e Lucky Dreams con la regia di Maurizio Forestieri.
Al Mip verrà lanciata Oto, prima serie di animazione della milanese Square, “anche se veniamo da decenni di esperienza di animazione per tv, cinema e pubblicità”, precisa il produttore nonché co-regista del progetto con Fusako Yusaki, Cristian Jezdic. Parte del Gruppo Mediacontech, il principale operatore italiano indipendente nei servizi per la produzione e gestione di contenuti per i digital media con sedi in Francia, Spagna, Svizzera, Gran Bretagna, Belgio e Lussemburgo (controllato dal fondo di private equity Synergo, è quotato alla Borsa di Milano dal 2000), con Square la maestra della plastilina Fusako Yusaki, autrice giapponese ormai milanese di adozione, per la prima volta fa largo uso anche di computer grafica 3D. La serie da 26 episodi di 6 minuti farà familiarizzare i piccoli spettatori con grandi musicisti e correnti musicali per una piacevole educazione all’ascolto e alla storia della musica, in compagnia di un piccolo polpo rosso che vive in un mare di onde musicali.

Altro nuovo titolo per l’infanzia è Mofy, serie interamente realizzata in Italia da Misseri Studio con la tecnica dell’animazione di batuffoli di cotone, coprodotta con la Sony Creative Products giapponese di cui è già in produzione una seconda serie mentre stanno per essere consegnati i primi 26 episodi da 5 minuti.
Fondato a Firenze nel 1986 da Francesco Misseri, una delle figure principali della pubblicità italiana, creatore negli anni ‘60 di molti famosi Caroselli animati, da sempre aperto a collaborazioni internazionali (vanta coproduzioni con Channel Five, NHK, Sesame Workshop, NDR) lo studio solo ora per la prima volta coproduce con Rai Fiction una serie in animazione, segno che, aldilà delle indubbie difficoltà di avere come partner naturale praticamente un solo broadcaster nazionale, se ne può anche fare a meno.

“L’animazione in Italia si muove con molta difficoltà, Mondo Tv si difende perché da oltre dieci anni si muove in un’ottica internazionale, pur facendo animazione italiana e privilegiando la nostra cultura”. Ne è convinto Gianni Galatoli, responsabile della produzione del Gruppo Mondo Tv, la società di Orlando e Matteo Corradi specializzata nella produzione e distribuzione di serie televisive e film d’animazione per la TV e il cinema, molto attiva anche nei settori correlati.
Galatoli annuncia un nuovo titolo: The Drakers, serie tv da 26 episodi per 26 minuti sul mondo delle corse realizzata in partnership con Ferrari con un budget di 5 milioni di euro. “La serie sarà pronta per il 2014, ma già al Mip Tv presenteremo un trailer, e al Mipcom, in autunno, i primi episodi”.
La società della famiglia Corradi si è proiettata anche verso gli Emirati Arabi, coproducendo con Dubai Events and Promotions Establishment (DEPE) Modhesh, serie da 26 episodi di 13 minuti. “Modhesh – spiega Galatoli – è un cartoon carachter molto popolare tra i bambini di quel Paese. Al Mip presenteremo il primo episodio, e la serie sarà pronta per il 2014”. La Rai resta comunque un partner importante, con cui Mondo Tv sta producendo L’isola del tesoro, 26 episodi da 26 minuti realizzati in 3D CGI, liberamente ispirati al romanzo di Stevenson. Molto attiva anche sul fronte della distribuzione (l’ultima acquisizione per il mercato internazionale è Ben 10 di Cartoon Network), Mondo Tv ha nello scorso gennaio siglato un accordo di licenza con il Gruppo Lagardère per la diffusione televisiva della versione francese sui canali televisivi Gulli e  Canal J dei Gormiti, serie basata sui personaggi degli omonimi giocattoli del Gruppo Preziosi ideati da Leandro Consumi e Gianfranco Enrietto, fenomeno mondiale made in Italy fra i maschietti.

“Oltre al fatto che il mercato internazionale ci offre la possibilità di trovare il complemento di finanziamento sulle nostre produzioni, ci offre anche l’opportunità di confrontarci a livello culturale e artistico – sostiene Anne- Sophie Vanhollebeke, Co-production manager dello Studio Campedelli – Per noi è importante questo confronto e questo scambio creativo con produttori e broadscaster stranieri di sensibilità culturale diversa. Ci permette di rendere i nostri progetti ancora più universali e competitivi sul mercato internazionale”.
Conosciuto in Italia e all’estero per aver seguito con il suo studio di consulenza le prime serie animate coprodotte da Rai Fiction dopo vent’anni di inattività del settore (Lupo Alberto, Cocco Bill, le prime due serie di Cuccioli, ecc.) Pietro Campedelli è il decano dei produttori di animazione italiani. “L’animazione europea in genere si è evoluta, termometro di questo è il Cartoon Forum dove col passare degli anni vediamo piloti sempre più elaborati nel dettaglio e di qualità – sostiene Campedelli – Se facciamo il rapporto fra noi italiani e gli altri Paesi, alla fine degli anni ’90 eravamo considerati degli artigiani con tanta buona volontà che si proponevano sul mercato internazionale senza averne cultura e conoscenza, sia dei contenuti che delle tecniche di rappresentazione. Oggi non è più così, grazie alle produzioni italiane che sono in giro per il mondo, il nostro biglietto da visita. Infatti oggi vengono ad offrirci di coprodurre mentre un tempo eravamo noi a ricercare qualcuno che si degnasse di raccogliere la nostra offerta di collaborazione”.

Ultimo titolo in ordine di tempo dello Studio Campedelli è Topo Tip, personaggio basato sull’omonima collana creata nel 2003 da Andrea Dami che ha venduto oltre otto milioni di copie negli oltre 30 Paesi in cui è pubblicata, con cui Giunti Editore, primaria casa editrice italiana, trasforma per la prima volta un suo character in un cartone animato: un topino tenero, ma anche un po’ capriccioso, come tutti i bambini della sua età.
Dedicata ai più piccini, la serie tv è coprodotta da Campedelli e Giunti insieme allo Studio Bozzetto, Rai Fiction, m4e (Germania), March Entertainment (Canada) con Andrea Bozzetto alla regia dei 52 episodi da 7 minuti attualmente in produzione, realizzati in 3D. Allo Studio Campedelli si deve anche la chiusura del budget della nuova attesissima serie in produzione, Calimero. Entrato per la prima volta nelle case degli italiani nel 1963, Calimero, il famoso pulcino nero nato dalla fantasia di Nino e Toni Pagot e Ignazio Colnaghi per una celebre pubblicità tv dei tempi di Carosello, tornerà presto sugli schermi con 104 episodi di 11 minuti in 3D coprodotti dalla francese Gaumont Animation e dalla Rai insieme a Calidra, TF1 e Disney Junior. Ma Calimero è più di un cartone animato, è diventato perfino un neologismo studiato da Umberto Eco: “Quando un personaggio genera un nome comune ha infranto la barriera dell’immortalità ed è entrato nel mito: si è un calimero come si è un dongiovanni, un casanova, un donchisciotte, una cenerentola, un giuda”. Con queste credenziali, l’internazionalizzazione per Calimero, icona italiana, è un gioco da ragazzi.

 

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