“Sale, cinema italiano, mercato”: un vasto tema, quello affrontato il 2 dicembre a Sorrento, durante le Giornate Professionali di Cinema; troppo vasto, forse, per essere contenuto in un’ora e mezza.
E infatti, dopo l’apertura del presidente ANEC Luigi Cuciniello con l’illustrazione dei risultati conseguiti dall’Associazione e degli obiettivi futuri , la discussione, negli interventi dei relatori, si è concentrata sulla stagionalità, mostrando la distanza delle posizioni.
Così Giuseppe Corrado, presidente e amministratore delegato di The Space Cinema, ha chiesto se ci sia realmente “la voglia di allungare la stagione”, obiettivo raggiungibile solo con le uscite dei film delle Major day and date, e soprattutto con l’uscita estiva di film italiani “importanti” ( “senza quel 25-30% di quota del cinema italiano, ha ribadito, “il mercato non cresce”) .
Corrado ha anche annunciato che The Space, in presenza di forti perdite di gestione nei mesi estivi, valuterà l’opportunità di chiudere nei mesi di giugno e luglio.
Più propositivo Andrea Stratta, amministratore delegato di UCI Cinemas, che ha lanciato la proposta di un sistema d’incentivi che possa convincere i produttori di film italiani “forti” ad uscire d’estate.
Ma per Riccardo Tozzi, presidente ANICA, i singoli interventi non risolvono il problema: “la situazione del cinema italiano è disastrosa, per l’inadeguatezza di tutta la filiera”, ha detto.
Per rafforzare la struttura industriale del nostro cinema “occorre un intervento drammatico”, missione che il presidente ANICA individua nella Legge di Sistema proposta dal Governo e prossimamente in discussione in Parlamento.
Francesca Cima, presidente dei produttori dell’ANICA, ha lanciato un appello all’unità di tutte le componenti della filiera; : “credo che sia giunto il momento di invadere il campo altrui, trovare tutte le possibili occasioni di dialogo”, ha detto, intendendo con questo la necessità di superare vecchie modalità di lavoro in base a cui ogni settore si muove per proprio conto.
Soltanto enunciato da Francesca Cima, ma non sviluppato per ragioni di tempo, il nodo della formazione e della creazione di un nuovo pubblico.
Questione avvertita anche da Francesco Ranieri Martinotti, presidente dell’ANAC, l’associazione degli autori di cinema ( “occorre un piano nazionale per la formazione di un nuovo pubblico”) che ha espresso fiducia nel disegno di legge di riforma del settore, riscontrando in esso molte affinità con il sistema normativo francese.
Non c’è stato tempo nemmeno per ascoltare i punti di vista di autorevoli distributori: Luigi Lonigro (01), Richard Borg (Universal) e Antonio Maccanico (Warner Bros) sono rimasti volontariamente “in panchina”, rinviando a nuove e più distese occasioni di confronto.
Ha parlato solo il loro presidente, Andrea Occhipinti, che si è limitato a confermare l’opportunità di incentivare l’uscita d’estate dei film italiani di maggior impatto.
L’incontro (incalzato dall’agenda delle convention delle varie distribuzioni) si è avviato velocemente all’epilogo con l’intervento di Nicola Borrelli, direttore generale Cinema del MiBACT, il quale ha spento le poche speranze accese dalla pur “necessaria” legge di riforma del cinema, obiettando che nulla cambierà se non cambieranno gli attuali assetti di mercato .
Il problema della stagionalità, ha argomentato Borrelli, è la spia di qualcosa di più profondo: “probabilmente al settore non interessa andare a cogliere il pubblico potenziale”.
Quel che non funziona è “il combinato disposto”, uno scenario, cioè, dove “i margini di molti operatori sono assolutamente indipendenti dagli andamenti di mercato; altrimenti, a seguito di oscillazioni di mercato qualcuno uscirebbe e qualcuno entrerebbe; invece i soggetti sono sempre gli stessi”.
Uno scenario inquietante, tanto più se si considera che a disegnarlo è un alto rappresentante dell’amministrazione pubblica.
Rimangono, dell’incontro, le proposte degli esercenti, circoscritte alla soluzione del problema estivo.
Sullo sfondo, la consapevolezza che quando si procede uniti – distributori, esercenti e istituzioni- i risultati arrivano: la massiccia campagna promozionale, il coordinamento associativo e il sostegno da parte del MiBACT, hanno prodotto il successo di CinemaDays che, in quattro giorni ad ottobre, ha portato nelle sale quasi 2 milioni di spettatori. L’iniziativa verrà replicata ad Aprile 2016.