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direttore Paolo Di Maira

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SINERGIE/Al Cinema con Freccia Rossa

Cinema e Ferrovie. L’elenco sarebbe molto lungo: dalle grandi produzioni cinematografiche degli anni “˜50, che avevano come protagonisti Totò, De Sica, Sordi, Manfredi, fino alle più recenti produzioni del cinema italiano e internazionale (“L’americano” con George Clooney, “Gli amici del Bar Margherita”, “Baaria”,”Noi Credevamo”,”Happy Family”, “Natale a Rio” “Cado dalle nubi”), e della tv (“Conta su di me”, “Per una Madre”, “La mia cara Befana.it”, “Un medico in famiglia 6”, “I Cesaroni 3” “Amiche mie”, “I Liceali “(2 e 3), “Romanzo Criminale”).
“Poi ci sono film che hanno fatto storia girati quasi interamente all’interno dei nostri treni. Uno su tutti è “Tickets”, di Olmi, Loach e Kiarostami”, racconta Daniela Carosio, Direttore Centrale della Comunicazione del Gruppo Ferrovie dello Stato.
“Con gli anni è cambiata la scenografia, anche se vengono utilizzate sia le stazioni nuove che quelle vecchie: fra l’ampia flotta dei treni disponibili spesso sono richiesti ancora treni storici come quelli a vapore, o particolarissimi treni di trasporto locale come il Minuetto e il Vivaldo (addirittura a due piani)”


Per l’uso delle scenografie c’è un tariffario che può variare: “dipende da vari fattori, a iniziare dal tipo di stazione utilizzata: abbiamo 13 stazioni grandi che sono state ristrutturate, 103 medie stazioni e ben 2300 stazioni medio piccole, alcune delle quali sono vere e proprie chicche dal punto di vista scenografico e rappresentano set di facile utilizzo”. Ma ci sono alcuni casi in cui anche location pubbliche come le Ferrovie svolgono una vera e propria attività  di Product Placement.
Spiega Carosio: “Nel caso in cui il film abbia una forte visibilità  e quindi ci permetta di accrescere la nostra immagine, offriamo la scenografia, chiedendo ovviamente in cambio di inserire aspetti della nostra produzione (treni e stazioni).”
E’ questo il caso del corto “Il Premio” di Ermanno Olmi (realizzato all’interno del progetto”Per Fiducia” con cui Intesa San Paolo ha scelto di raccontare il valore della fiducia come forza positiva e vitale del Paese), girato interamente sul Freccia Rossa , distribuito nelle sale cinematografiche, e trasmesso in tv e su Internet.
“Questo corto è molto importante per noi, anche perché il suo intento è quello di celebrare l’eccellenza italiana e il Freccia Rossa rappresenta proprio uno dei prodotti (foto “Ferrovie dello Stato”)
di punta del nostro paese, ed è riconosciuto
anche all’estero come un prodotto dell’ingegno italiano.”


Il treno Freccia Rossa, “neonato”, assieme al Freccia Argento, in casa Ferrovie, è legato anche ad un altro film che sta molto a cuore al gruppo, “Natale a Rio” di Neri Parenti:
“C’è una scena in cui si vede arrivare in stazione il muso del treno: un momento molto scenografico. In questo caso, visto anche che il treno era da poco in circolazione, abbiamo organizzato una serata in concomitanza con la presentazione del film, perché ci interessava presentare il prodotto ad un pubblico mirato.”


Le locations offerte ai set non si limitano solo ai treni, agli interni e agli esterni delle stazioni, ma comprendono anche le officine di riparazione e manutenzione, i musei ferroviari, la rete stessa e tutto ciò che riguarda le infrastrutture come gallerie e ponti.
“Il nostro Museo più importante è quello di Pietrarsa, sul Golfo di Napoli, una meraviglia, che racchiude la storia delle ferrovie e dei treni italiani da quando sono nati ad oggi. Proprio per questo teniamo moltissimo al film “Noi Credevamo” di Mario Martone, che è stato girato anche al suo interno.”


Le criticità  maggiori attengono alla necessità  di armonizzare le riprese con il normale flusso dei passeggeri, soprattutto quando sono richieste delle deviazioni di percorso (“personalizzazioni”), che hanno costi molto elevati.
Ma, ricorda Daniela Carosio, c’è anche un altro aspetto che le troupe, e in particolar modo gli sceneggiatori, devono considerare:
“Il criterio base al quale ci atteniamo per concedere le autorizzazioni è che ciò che viene girato all’interno dei nostri spazi non vada mai a ledere la nostra immagine. Prima di dire no, comunque, lavoriamo a stretto contatto con la troupe, suggerendo le modifiche che riteniamo necessarie, e c’è una persona, il Dottor Francesco Grillini, che è sempre presente sui set. Recentemente, ad esempio, ci ha contattato Maria Grazia Cucinotta, che produrrà  un film sulle madri assassine, un tema controverso e di forte impatto. Prima di dare il nulla osta alle riprese ci siamo assicurati che le immagini che ci avrebbero riguardato non fossero associate a episodi violenti o particolarmente negativi del film” 
                                                        (foto “Ferrovie dello Stato”)


Ma nonostante precauzioni e difficoltà , Ferrovie ha intenzione di scommettere ancora molto sul potere promozionale dell’audiovisivo:
“Da quest’anno vogliamo lavorare per strutturare ancora meglio la parte interna della direzione che si occupa di questo settore, in modo che le risposte siano sempre più rapide, e la gestione di ciò che viene prodotto sempre più efficace, -conclude Carosio,- abbiamo un meraviglioso ed enorme set cinematografico, che deve essere utilizzato per aumentare la percezione della nostra azienda e anche di tutto quello che si muove dietro la nostra complessa macchina organizzativa.”

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