direttore Paolo Di Maira

SIC / Premio Luciano Sovena a Anywhere, Anytime

Anywhere, Anytime, il lungometraggio opera prima di Milad Tangshir e prodotto da Vivo Film, Young Cinema, Rai Cinema e il contributo del MiC e di Film Commission Torino Piemonte (leggi qui), in concorso alla 39° Settimana Internazionale della Critica, ha vinto il Premio Luciano Sovena alla Miglior Produzione Indipendente. Questa la motivazione:

“Nel panorama del cinema italiano di oggi, il film di Milad Tangshir rappresenta un esempio virtuoso di unione tra l’urgenza di raccontare una storia contemporanea e l’esigenza di utilizzare le risorse produttive senza sprechi e con le capacità di unire creatività, messaggio sociale e sostenibilità produttiva. Vivo Film e Young Film restituiscono un risultato ottimo e un vero esempio di intelligenza produttiva.”

La giuria della SIC, composta da Kerem Ayan, Yasmine Benkiran Ariane Labed ha assegnato il Gran Premio IWonderfull  a Don’t cry, Butterfly di Dương Diệu Linh (“Per la sua singolarità e creatività, perché sperimenta nuove idee, mescolando commedia, dramma sociale e fantasia, per il modo in cui rappresenta la complessità del rapporto madre-figlia”). Il film ha vinto anche anche il Premio Circolo del Cinema di Verona come film più innovativo, assegnato dalla giuria under 35.

Ancora la giuria della SIC ha assegnato una menzione speciale a No Sleep Till di Alexandra Simpson, con la motivazione: “Per la contemporaneità del tema e la splendida fotografia, per lo sguardo tenero sui suoi bellissimi personaggi, per la sua potente atmosfera malinconica e vibrante.”

A Paul & Paulette take a Bath del regista Jethro Massey va il Premio del Pubblico The Film Club con una percentuale di gradimento di 4.5/5.00.

Homegrown di Michael Premo si aggiudica invece il Premio Mario Serandrei – Hotel Saturnia per il Miglior Contributo Tecnico, assegnato da un’apposita commissione di esperti composta da Paola Casella, Andrea Curcione, Marco Romagna,  “Per la coraggiosa capacità mimetica di insinuarsi fino al cuore più invasato dell’abisso democratico senza mai smarrire la giusta distanza da cui guardare all’inquietante precipitare degli eventi, attraverso una regia che lavora sull’etica e sul senso stesso del cinema documentario come fondamentale mezzo per tentare di comprendere e mai di giudicare. Un film la cui indiscutibile importanza politica, antropologica e sociale è indissolubilmente legata tanto alla gestione, in primo luogo umana, delle complesse fasi di ripresa, quanto al rigore di uno sguardo che rifiuta ogni facile spettacolarizzazione degli effetti scegliendo invece di analizzare e approfondire le cause.”

Venendo ai cortometraggi italiani (SIC@SIC -Short Italian Cinema @ Settimana Internazionale della Critica) la giuria, composta da tre professionisti dell’industria cinematografica – Giulia Achilli, Simone Bozzelli ed Elena Ciofalo -, ha selezionato i seguenti vincitori tra i sette cortometraggi in concorso:

Premio Miglior Cortometraggio Things that my best Friend lost di Marta Innocenti con la motivazione: “Per la costruzione dell’empatia con personaggi forti affidato al suono, in un rave raccontato da chi non c’è ma da chi lo conosce estremamente bene.”

Things that my best friend lost

Premio Migliore Regia Nero Argento di Francesco Manzato con la motivazione: “Per un lavoro che lascia la profonda curiosità di vedere cosa seguirà.” 

Premio Miglior Contributo Tecnico At Least I Will Be 8 294 400 Pixel di Marco Talarico con la motivazione “Per l’immagine autogenerata che si fa archivio nella ricerca della memoria.”

Alla Settimana Internazionale della Critica, infine, fra i premi collaterali del Festival, la Giuria del Cortometraggio Premio FEDIC, presieduta da Carlo Griseri, assegna la menzione speciale Miglior Cortometraggio a Playing God di Matteo Burani.

“Ha vinto un’idea di cinema libero. L’estrema varietà del palmarès rispecchia non solo la vivacità di sguardo delle giurie, ma anche la diversità del programma della SIC che anche quest’anno ha avanzato proposte fresche, innovative, dinamiche e soprattutto attualissime e radicate nel presente. Lo dimostra anche la presenza costante in sala di un pubblico giovane e giovanissimo, sempre curioso e attento, segnale incoraggiante per il futuro dei festival e del cinema e indice della necessità di osare. Un cinema nuovo è ancora possibile.”, commenta così questa edizione il Delegato Generale Beatrice Fiorentino.

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