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direttore Paolo Di Maira

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OSCAR / Trionfa Oppenheimer, Garrone fuori ma ‘il viaggio continua’

Sette statuette su 13: è Oppenheimer il trionfatore della 96° Notte degli Oscar, che si è svolta ieri sera, 10 marzo, al Dolby Theatre di Los Angeles. 

Vincono i produttori Emma Thomas, Charles Roven e Christopher Nolan (Miglior Film); Christopher Nolan, (Miglior Regia); Cillian Murphy e Robert Downey jr (migliori attori, protagonista e non); Hoyte van Hoytema (Miglior Fotografia); Jennifer Lame (Miglior Montaggio); Ludwig Göransson (Miglior Colonna Sonora).

Spariglia rispetto alla ‘controparte Warner’, l’altra faccia dell’America, Barbie, con cui aveva condiviso, oltre alla distribuzione, anche la data di uscita negli Stati Uniti, diventando il più grande incasso al box office nella storia della WB. Che vince ‘solo’ l’Oscar per la Migliore Canzone originale: What was I made for? (Musiche e testo di Billie Eilish e Finneas O’Connell). Le canzoni hanno comunque dato a Barbie il suo momento shocking della serata grazie, oltre al premio sopracitato, alla performance di Ryan Gosling all-in pink strepitoso interprete di I’m Just Ken, affiancato dai ballerini in stile vecchia Hollywood.

Quattro le statuette, prevedibili e meritate, per Povere Creature!:  oltre a quello alla Migliore Attrice Protagonista (vince per la seconda volta Emma Stone dopo La La Land), il film di Yorgos Lantimos conquista l’Oscar per i Migliori Costumi (Holly Waddington); Miglior Makeup e Hairstyling: Nadia Stacey, Mark Coulier e Josh Weston); Miglior Scenografia (a James Price e Shona Heath; e al set decorator, Zsuzsa Mihalek).

Altrettanto immaginabile perché meritatissimo L’Oscar per  Miglior Sonoro, a Tarn Willers e Johnnie Burn per La zona di interesse di Jonathan Glazer, che conquista anche la statuetta (sempre meritatissimo, per chi scrive) per il Miglior Film Internazionale, per la prima volta ad un film britannico (anche se parlato in tedesco e polacco).

Matteo Garrone dunque non ha vinto l’Oscar, ma quello che lui definisce “il viaggio fantastico, la grande avventura” del suo Io Capitano, in lizza per il premio dell’Accademia al Miglior Film Internazionale, non è finito ieri sera, ma prosegue verso il Senegal, “dove tutto è iniziato e porteremo il film nei villaggi più remoti con degli schermi mobili”. Dice il regista, ringraziando “i partner produttivi Rai Cinema e Pathé, il MIC, e tutti coloro che hanno seguito il film e lo hanno amato. Tutte le persone che lo hanno visto nei cinema del mondo e ci hanno regalato grandi emozioni.”

“Festeggiamo con tutti i reali protagonisti di questa storia, con Mamadou Kouassi e Fofana Amara, con i due giovanissimi e straordinari attori Seydou Sarr e Moustapha Fall, e con Matteo Garrone questo bellissimo traguardo, a loro va il nostro più grande ringraziamento e le nostre congratulazioni.” Ha dichiarato Paolo Del Brocco, mentre Nicola Claudio, presidente di Rai Cinema, mette l’accento sull’altro viaggio del film, quello delle vendite estere:

Io Capitano ha attraversato i continenti e gli oceani per raccontare una storia ispirata alle migliaia di odissee quotidiane intraprese dai migranti. E continuerà a raccontarle ancora, perché il film è stato venduto in tutto il mondo e proseguirà a lungo il suo cammino grazie al prestigio mondiale conquistato in questi mesi.

Grande trionfatore agli EFA di dicembre (leggi qui), Anatomia di una caduta, ha vinto l’Oscar alla Migliore Sceneggiatura Originale, scritta da Justine Triet e Arthur Hararid, mentre la Migliore Sceneggiatura Non Originale è quella di American Fiction diCord Jefferson, basata sul romanzo “Erasure” di Percival Everett, che in Italia è uscito direttamente su Prime Video dove è disponibile dal 27 febbraio. 

L’Oscar al Miglior Documentario va a 20 giorni a Mariupol di Mstyslav Chernov, Michelle Mizner e Raney Aronson-Rath. 

La Migliore Attrice Non Protagonista è Da’Vine Joy Randolph per The Holdovers – Lezioni di vita. 

Il ragazzo e l’airone di Hayao Miyazaki è il Miglior film d’animazione: al Giappone anche la statuetta per i Miglior Effetti Speciali, andata a Takashi Yamazaki, Kiyoko Shibuya, Masaki Takahashi e Tatsuji Nojima per Godzilla Minus One. Il film ha appena vinto lo stesso riconoscimento agli Asian Film Awards, assieme a quello per il Miglior Sonoro a  Inoue Natsuko, mentre l’attore Suzuki Ryohei ha ricevuto l’ Excellence in Asian Cinema Award.

Vittoria in parte italiana è quella di Massimiliano Narciso, character designer di War is over – inspired by the music of John & Yoko, di Dave Mullins e Brad Booker, che si è portato a casa la statuetta per il Miglior Cortometraggio di Animazione

Il Miglior Corto Live Action è The wonderful story of Henry Sugar di Wes Anderson e Steven Rales, mentre il Miglior Corto Documentario: The last repair shop di Ben Proudfoot e Kris Bowers

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