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direttore Paolo Di Maira

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SET/I Borgia tornano nel Lazio

Una storia di qualità non può prescindere dalle location. E’ per questo che, incoraggiati dall’enorme successo della prima stagione de “I Borgia”, girata totalmente in Repubblica Ceca, i produttori hanno deciso di portare i set della
seconda stagione nei luoghi del Rinascimento Italiano, reale sfondoalle intricate vicende della dinastia papale.
Questo è quanto afferma Enzo Sisti, che della serie firma la produzione esecutiva in Italia e che abbiamo intervistato, assieme a Klaus Zimmermann, produttore per Atlantique Lagardiere, alla vigilia delle riprese italiane, al via il 23 aprile.
E’ certo comunque, che anche il nuovo Fondo di incentivo alle produzioni recentemente istituito dalla Regione Lazio ha giocato la sua parte.
Dice Sisti: “La parte italiana delle riprese si concentrerà tutta nel Lazio, anche grazie a questo fondo che apre nuove possibilità e che cercheremo di ottenere: proprio in questi giorni ho preso contatti con la Regione per avere maggiori informazioni e delucidazioni sulle modalità dipresentazione della domanda”.
Klaus Zimmermann spiega che rispetto alla prima stagione c’è statoun aumento del budget del 25%, e che questo è dovuto alla decisione di girare in Italia: “la prima serie aveva Roma come location principale,adesso la storia si complica e si amplia, coinvolgendo anche Napoli Firenze, Venezia, Lione.”
Tutti luoghi ricreati nel Lazio, fra Bracciano, il lago di Vico, Caprarola, Sutri, il borgo di Rota, Tarquinia (la piazza del Castello con la bellissima chiesa), l’Acquedottoromano, e gli studi nel backlot di Cinecittà.
“Giriamo adesso per 3 settimane, poi torneremo fra luglio – agosto e fra settembre – ottobre”, dice Zimmermann.  La seconda serie de “I Borgia” si compone infatti di 6 blocchi da due episodi ciascuno girati
da 6 registi differenti: adesso verranno girati i primi due blocchi, quindi le prime quattro puntate.
E anche il processo di scrittura è ancora in corso, e prevede che ognipuntata contenga un quarto di scene girate on location in Italia.
Spiega Sisti: “Tom Fontana e il suo staff sono al lavoro sugli ultimi episodi, non appena ce li faranno avere inizieremo lo scout delle nuove locations.”
“La spesa per la produzione italiana si aggira intorno ai 7, 8 miloni di euro (su un budget totale di 25 milioni)” conclude Zimmermann.
Si tratta di un investimento molto importante per il territorio, che impegnerà in maniera consistente anche gli studi di Cinecittà.
“Questi – conclude Enzo Sisti – sarebbero i primi soldi spesi nel Lazio da società straniere ad ottenere l’incentivo”.

 

 

STEFANO MARIA ORTOLANI/Scene da Grande Schermo
Lo scenografo Stefano Maria Ortolani è nell’anfiteatro romano di Sutri dove, un sabato di fine aprile, si sta girando una scena de “I Borgia”:
“Quando i Borgia cacciarono gli Arabi dall’Andalusia – spiega – ci furono grandi festeggiamenti: in quell’occasione provarono a portare in Italia la corrida spagnola. Noi adesso stiamo girando un momento di quel tentativo ed io ho ricreato una scena che è degna di un film per il grande schermo”.
E’ una grande soddisfazione per Ortolani poter lavorare nei luoghi dove si è realmente svolta la storia. Lui, che avendo già firmato la seconda parte della prima serie girata nella Repubblica Ceca, si è molto speso per far approdare le riprese nei suoi luoghi naturali. Ricorda quando la scorsa estate era a Roma con uno dei produttori, Michael Schwarz il quale, una
volta sfumata la possibilità che fosse istituito il tax credit anche per la fiction tv, gli disse che non era possibile girare in Italia per via degli alti costi. “Quello stesso giorno- racconta – siamo stati ad un ricevimento e mi fu presentato un esponente della Regione Lazio che mi ha parlò della legge regionale che era stata varata da poco”. La prospettiva di accedere ai benefici contenuti nella nuova legge cambiò di nuovo tutto.
“E’ stata una grande emozione costruire le scene su location come Palazzo Farnese o il castello di Vasanello che mostrano ancora oggi iscrizioni concernenti i protagonisti della storia che stiamo girando”. E poi “ c’è la luce giusta”, e, naturalmente, “alla base di tutto c’è la forza delle sceneggiature di Tom Fontana”.
Nel backlot di Cinecittà sono state ricostruite una piazzetta romana e una fiorentina, per le scene del Savonarola che predica contro la condotta di Papa Alessandro VI (Rodrigo Borgia).
Negli Studi di via Tuscolana si girerà anche la scena dell’inondazione di Roma (la punizione divina su Rodrigo).
Cinecittà Studios (che ospiterà le riprese per circa un quarto delle 8 settimane e mezzo previste in Italia) fornisce anche le scene degli esterni.
Difficoltà incontrate?
“In genere – confessa lo scenografo- le difficoltàsono sempre legate ai soldi disponibili. La produzione mi ha lasciato campo libero, ma il grande aiuto è venuto da Cinecittà Studios, perché ha fatto dei prezzi estremamente competitivi, anche rispetto a quelli della Repubblica Ceca. Ho l’impressione che gli Studi abbiano concepito questa fiction come un investimento: il loro è stato un vero e proprio intervento di sponsorizzazione”.
Sullo stato dell’audiovisivo italiano Ortolani si fa pensoso: “Ci stiamo accorgendo, in questi giorni di riprese, del vuoto che c’è stato negli ultimi 4 – 5 anni …un calo totale nell’artigianalità”
Sono pittori, stuccatori, falegnami: “in assenza di produzioni importanti, non c’è stata richiesta di lavoro, e i giovani che si erano avvicinati aquesta attività poi se ne sono andati”, lamenta Ortolani.

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