Mentre le disposizioni per contenere il Corona Virus si allargano anche alle sale cinematografiche, da ieri chiuse su tutto il territorio nazionale fino al 3 aprile, l’industria audiovisiva si compatta per cerca possibili strumenti per tamponare i danni.
Si terrà oggi pomeriggio, 9 marzo, una riunione (rigorosamente in video conferenza) fra le associazioni di categoria (CNA APA ANICA APE DOC.IT ) per stabilire una linea di condotta comune per le produzioni audiovisive che avevano programmato di avviare la lavorazione nelle prossime settimane.
“Questa sant’alleanza fra le associazioni è quanto mai necessaria in questo momento di emergenza che comporterà una nuova riorganizzazione industriale, un nuovo paradigma nel nostro settore.- Afferma Mario Perchiazzi, Vice Presidente Vicario di CNA Cinema e Audiovisivo.- Il Ministro Franceschini sta lavorando ai decreti di sostengo alle attività produttive del nostro settore, un settore tra l’altro dove spesso il lavoro è regolato da tipologie particolari di contratto. Quello che abbiamo chiesto e che auspichiamo va dai provvedimenti più banali, come quello di congelare gli F24 o i mutui, alla possibilità di individuare possibili sostegni a tempo, una sorta di cassaintegrazione straordinaria speciale, cercare insomma strumenti che garantiscano che le imprese, già in ginocchio, non chiudano, non licenzino. Sopravvivano, insomma.”
Al cuore del problema c’è la questione delle compagnie assicurative: guerre e pandemie sono gli unici casi in cui non si prevede copertura. Indi, non si emettono più nuove polizze, conditio sine qua non per accedere a molti dei finanziamenti
“Il tax credit, ad esempio: per averlo è necessaria l’assicurazione sull’interruzione del lavoro dovuta a malattia o incidente del regista o degli attori protagonisti, una delle assicurazioni cardine nel cinema, assieme a quella sugli infortuni sul lavoro, – spiega il produttore Giovanni Saulini, organizzatore generale del film “Pompei” prodotto da Gaundri Film, Rio Film, Bronx Film e Rai Cinema, -abbiamo fortuna che il nostro film richiede una preparazione lunga e complessa, per cui lo gireremo quest’estate. Se le riprese partissero a maggio non girerei, e adesso, paradossalmente, se cerchi un fornitore, sono tutti disponibili, perché tutto è congelato.”
Il problema riguarda appunto, i film le cui riprese sono programmate a breve, anche perché “molte locations, soprattutto quelle private, stanno disdicendo”.
Lavora molto, in questo frangente, Massimo Forges Davanzati, uno dei principali broker assicurativi del mondo del cinema in Italia. “Da dieci giorni non faccio che annullare i contratti stipulati, perché ovviamente i produttori che non se la sentono di prendersi il rischio, di fronte al venir meno delle coperture, sospendono le produzioni, a scapito loro e dei coproduttori. E chiaramente le compagnie assicurative non sempre sono propense a restituire il premio…Ce ne sono alcune che cercando di venire in contro ai produttori, magari mettendo a disposizione dei massimali per la perdita delle location ad esempio, ma si parla comunque di cifre intorno ai 100 mila euro, che non è nulla rispetto al danno economico generato. ”