direttore Paolo Di Maira

SeriesLab: uno spazio sicuro dov’è possibile rischiare

“L’aver spostato la presentazione dei progetti sviluppati con SeriesLab all’interno del TFL Meeting Event (leggi qui, n.d.r.) ha reso questa edizione più intima, più familiare perché siamo circondati dagli altri programmi del TorinoFilmLab, e creare un ambiente tranquillo e sicuro è un pre requisito fondamentale per un lavoro molto delicato di scrittura che porta a scavare nelle questioni irrisolte della propria vita. Un ambiente anche più favorevole, in quanto i partecipanti sono stati ‘esposti’ anche ai professionisti che sono stati invitati per vedere gli altri progetti.”

Parola di Eszter Angyalosy, head of of studies di SeriesLab, con cui abbiamo parlato delle novità presenti e future del programma dedicato alle serie del TFL, che si evolve per stare al passo dei cambiamenti del mondo dell’industria della serialità. 

Dall’anno prossimo, per cominciare, non sarà più possibile partecipare al programma come singoli sceneggiatori, ma sarà obbligatorio avere già un produttore a bordo:
“Quest’anno abbiamo avuto due ‘solo writers’ ma ci siamo resi conto che il lavoro è molto duro per loro, perché non facciamo solo sviluppo del concept  ma consideriamo anche aspetti legati alla produzione, occupandoci anche, oltre che della mini bibbia e della puntata pilota, di tutto il materiale che gli servirà per venderlo e presentarlo all’industria in continua evoluzione: pitch, moodboard, logline, tagline, poster…. Cerchiamo di prepararli per l’inizio di un lungo viaggio, una sorta di training pre-olimpico…

Com’è il panorama là fuori?
Non facile, con  la fine dell’illusione degli streamers, si sta realizzando che ci sono limiti ai budget e a ciò che si può vendere in un certo territorio. Nei paesi dell’Europa dell’Est, ad esempio, e non solo, gli streamers stanno facendo un passo indietro, dunque c’è più spazio per i broadcaster pubblici e privati, soggetti che sono nell’industria da più tempo e che quindi sanno come realizzare prodotti in maniera sostenibile.  È verso di loro che indirizzerei i partecipanti che me lo chiedono, perché in questo momento mi sembra più realistico.

Guardando alla selezione di quest’anno, sembra che le commedie o le storie umoristiche siano predominanti, non a caso anche il TFL ha scommesso sulla commedia (lo abbiamo scritto anche qui, n.d.r. )
É vero che oggi i contenuti più leggeri vendono meglio, considerati anche i tempi in cui viviamo. E forse non è solo l’audience, ma anche gli autori sono più propensi a scrivere commedie

Tuttavia il nostro criterio guida resta la qualità: selezioniamo voci uniche, sguardi nuovi e originali, che cerchiamo di rendere anche commercialmente solidi. 

L’industria oggi è molto più cauta di prima, punta su idee già viste o vendute, come gli adattamenti, c’è la tendenza ad evitare i rischi. Ma il pubblico poi si stanca di vedere le stesse cose. Noi possiamo permetterci di rischiare: siamo uno spazio sicuro, dove far diventare meno rischiose idee brillanti, fresche e non convenzionali.

Articoli collegati

- Sponsor - spot_img

FESTIVAL - MARKET

- sponsor -spot_img

INDUSTRY

LOCATION

Newsletter