di Paolo Di Maira
Il 2009, per il cinema pugliese, si è chiuso in modo eccezionale: per la prima volta un film generato e girato nella regione “” “Cado dalle nubi”- ha dominato le classifiche del box office nazionale, piazzandosi tra i primi dieci ricchi incassi delle festività natalizie.
Il 2010 si apre con un ” frenetico” gennaio, lanciato nell’avvio del Circuito delle Sale di Qualità e con l’apertura dei due Cineporti di Bari e Lecce, e approdato al Bif&st, il festival internazionale di cinema diretto da Felice Laudadio. Ancora, alla Berlinale 2010 la Puglia è molto bene rappresentata: nella sezione Panorama, fuori concorso, con “Mine vaganti” che Ferzan Ozpetek ha girato a Lecce; in concorso nella sezione “Berlinale Short”il documentario del pugliese Davide Pepe, “Giardini di Luce”, prodotto da Apulia Film Commission nell’ambito del “Progetto Memoria”.
Ma tutto è partito nel 2007 , quando è nata l’Apulia Film Commission, che con il suo Film Fund ha sostenuto in 2 anni e mezzo circa 100 produzioni audiovisive, più del triplo dei film girati in Puglia in sessant’anni (30 film dal 1935 al 1995 ).
Catalizzatore di questa crescita esponenziale, l’Apulia Film Fund, con meno di 2 milioni di euro, ha generato una spesa sul territorio di circa dieci volte superiore alle risorse impiegate.
Risultati eccellenti, conseguiti giocando la carta della cultura su un territorio già attraversato da diverse opzioni di sviluppo : l’industrializzazione prima, con l’ondata delle partecipazioni statali, poi il terziario e i servizi.
L’investimento nella cultura è la scommessa dell’amministrazione regionale guidata da Nichi Vendola.
“Rifecondare il territorio valorizzando la sua specificità , il suo essere luogo d’incrocio storico e geografico”, spiega Silvia Godelli, assessora al Mediterraneo della Regione Puglia, con delega alla Cultura. L’intuizione: “utilizzare il messaggio culturale come proiezione su un futuro in cui il binomio turismo -cultura potesse interpretare una nuova chance per lo sviluppo”.
“Quando mi si chiede che cosa voglia dire la Puglia, io uso una parola di sintesi: la luce”.
Condizione del fare cinema , nelle parole di Silvia Godelli la luce “” ” che fa vedere più lontano” – diventa la condizione di un progetto più complesso.
Racconta: “Siamo partiti da due idee: sfruttare le potenzialità locali “” luoghi, storie, ma anche professionalità e modi di rappresentarsi – e puntare l’arco ad una interlocuzione europea e mediterranea”.
Ambizioni confluite nel cinema.
Una scelta forte, dettata da fattori soggettivi, passioni comuni: “la voglia di ritrovarsi di una generazione formatasi nel cinema”, irrobustita da una nuova leva di filmaker che stava crescendo sul territorio, da Winspeare, a Piva, a Mezzapesa.
“Abbiamo allora deciso di mettere assieme i pezzi e cercare di creare un sistema”.
Lo strumento è l’Apulia Film Commission.
Nata con più anime – di cui sono interpreti il presidente Oscar Iarussi, giornalista e critico cinematografico, e il giovane e creativo manager Silvio Maselli, che ne è direttore – sulla tradizionale mission, l’offerta di servizi alle produzioni sul territorio, la giovane Film Commission ha innestato una forte vocazione culturale.
L’Apulia Film Commission, in quanto “soggetto attuatore” della politica cinematografica nella regione, ha garantito un’omogeneità d’intervento nella gestione di due tipologie di fondi: i FAS (fondi per le aree sottoutilizzate) emanati dal governo italiano, e i FESR (fondi strutturali europei), che sono risorse assegnate alle Regioni nel quadro dell’ “Obiettivo Convergenza”, destinate cioè a creare condizioni più propizie alla crescita e all’occupazione.
Commenta Godelli: “Entrambi questi fondi sono inscritti in una programmazione assolutamente unitaria” che ha permesso interventi sia sui servizi al territorio, con il rafforzamento del Fondo per le produzioni, con l’ integrazione di risorse per la ospitalità delle troupe e la creazione dei Cineporti, sia su tutta quella parte culturale che va dal “progetto memoria” (sostegno ai film realizzati dai giovani talenti del luogo, e aventi per oggetto la storia e l’identità del “˜900 pugliese), al finanziamento di un Circuito di Sale di Qualità , al sostegno ai Festival. Strategica è la scommessa sul cinema di qualità .
Perchè “la rete dei festival non basta a soddisfare la domanda. Abbiamo allora pensato alla creazione di un circuito di sale commerciali che desse continuità alla proposta di qualità “.
Sono tutti interventi che fanno capo a un modello, un’idea.