Oltre 260 delegati da 34 paesi, inclusi 26 broadcaster, hanno partecipato alla prima (e si spera ultima) edizione online di Cartoon Digital Sardegna, il master dell’animazione digitale organizzato dal 26 al 28 maggio dall’associazione Cartoon Media con il sostegno del Programma Europa Creativa dell’Unione Europea e il supporto della Fondazione Sardegna Film Commission, Cartoon Italia e Rai Ragazzi.
“Un evento strategico per l’Italia, che l’anno scorso ci è mancato molto”, ha detto Anne-Sophie Vanhollebeke, presidente di Cartoon Italia, associazione che con la Film Commission ha firmato nell’edizione 2019 un accordo che ha portato a coinvolgere i primi giovani animatori del progetto Nuova Animazione Sardegna nella realizzazione di due cortometraggi offerti in visione online ai partecipanti internazionali, entrambi coprodotti da Rai Ragazzi: “Lo specchio di Lorenzo”, film sull’autismo diretto da Angela Conigliaro e prodotto dalla società milanese beQ entertainment, e “AcquaTeam-Missione Mare”, concepito proprio durante il Cartoon Digital di Cagliari di due anni fa, special tv di Massimo Montigiani in animazione e riprese dal vero girate in Ogliastra, per incoraggiare la sensibilità ecologica dei giovanissimi e delle loro famiglie, prodotto da GraFFiti Creative, in onda su Rai Yoyo martedì 8 giugno in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani. Perché, come il titolo di uno dei 20 incontri, i contenuti possono cambiare il mondo.
Oltre 500 i meeting one-to-one intercorsi durante la tre giorni di panel e tavole rotonde sulle ultime evoluzioni dell’intrattenimento animato. C’è aria di cambiamento dopo la pandemia che ha messo in luce punti forti e criticità. Il prossimo anno sarà cruciale per capire come se ne è usciti. Il dato di fatto è che quasi tutti gli operatori tv hanno perso introiti derivanti dalla pubblicità, mentre i top provider statunitensi hanno invece incrementato le entrate. Se OTT e grandi gruppi americani hanno livelli d’investimento molto alti, in Europa occorre affrontare la concorrenza rilanciando grandi produzioni transnazionali. Insomma, la competizione sta diventando dura.
Per Luca Milano, direttore di Rai Ragazzi, è quindi sempre più importante trovare nuove forme di cooperazione fra broadcaster e produttori e proteggere le opere culturali europee. Come supportare il pluralismo, nuovi autori, nuove produzioni? “Se gli OTT sottostanno alle stesse regole delle tv è un beneficio per tutti, altrimenti diventerebbero troppo potenti e troppo pochi, l’importanza del pluralismo la noti quando la perdi”, avverte Luca Milano. Quanto ai canali kids della Rai, anticipa, ci sarà più live action per il pubblico dagli 8 anni in su mentre per ciò che riguarda l’animazione, il mercato, così come Rai Yoyo, offrono numerose serie prescolari, più difficili da trovare sono invece contenuti animati per i teen. D’altronde sia Milano che Cristiana Buzzelli, vicepresidente senior, contenuti e licensing di Rainbow, hanno parlato del fenomeno della adultizzazione dei gusti. Tuttavia, secondo il direttore di Rai Ragazzi ma non solo, ci sarà anche più spazio per la visione familiare, anche nei canali generalisti, “perché c’è più interesse per la co-visione dopo questo periodo di pandemia”. Per Rai Gulp la ricerca si concentrerà quindi su programmi divertenti ma che abbiano anche un contenuto educativo, e anche per RaiPlay. Ambiente, sostenibilità, inclusività le tematiche sulle quali la tv pubblica investirà maggiormente negli anni a venire, mantenendo i livelli di investimento.
Molti oratori hanno sottolineato la necessità di sviluppare contenuti inclusivi e diversificati per riflettere il loro pubblico. Janine Weigold di Netflix ha spiegato di basare l’intera strategia sui contenuti per assicurarsi che la diversità dei loro spettatori sia equamente rappresentata. Ma “la diversità è molto più grande della diversità culturale o etnica, c’è il genere, c’è LGBTQ+, c’è lo stato di disabilità, c’è il diverso stato socioeconomico, solo per citarne alcuni”. Così come portare le grandi IP nel mondo digitale di oggi può essere una vera sfida. Molti keynote hanno mostrato che una forte presenza digitale è ormai una necessità assoluta per supportare un marchio, garantirne la continuità e continuare ad ampliare il pubblico. Vedi i casi di Winx Club (Rainbow), Barbie (Mattel) o Topo Tip (Studio Bozzetto). “Se si vuole avere una speranza di costruire un marchio forte, non ci si può limitare a un canale. Bisogna creare il maggior numero possibile di formati diversi”, ha spiegato Christopher Keenan vicepresidente di Mattel TV USA.
Lato animazione europea: se negli scorsi anni è cresciuta con il supporto dei broadcaster, Luca Milano, anche presidente del ‘Kids Media experts group’, il gruppo specializzato della Ebu – l’Unione delle Tv pubbliche europee – assicura che queste continueranno a investire nei contenuti. Una somma totale per le tv Ebu tra i 18 e 20 miliardi di euro fra i vari paesi, “una grande quantità di soldi per l’industria e i creatori”, sottolinea Milano. Ma la relazione con i produttori indipendenti deve cambiare: “ci devono considerare come partner nazionali indipendenti con i quali creare una nuova associazione”. Senza considerare il ruolo di YouTube che, “a parte i grandi OTT, come Amazon, Disney +, Neflix, e gli altri che potranno entrare nel mercato” va rivisto: “i produttori devono scegliere fra le royalties di partner come YouTube o gli investimenti dei broadcaster”.
Ci sarà tempo di riparlarne a settembre agli Italian Days, gli incontri dedicati ai produttori e talenti dell’animazione italiani, nell’isola della Maddalena, in contemporanea con il Premio Solinas, in presenza dal 26 al 28, subito dopo il Cartoon Forum di Tolosa (dal 20 al 23 settembre). “Abbiamo un’estate molto densa”, ha concluso soddisfatta Nevina Satta, direttrice della Fondazione Sardegna Film Commission, che ha annunciato a breve l’avvio di un nuovo corso per altri 20 giovani animatori della Nas, mentre dall’assessore al turismo della Sardegna, Giovanni Chessa, l’augurio di ritrovare i partecipanti di quest’anno nel 2022 a Cagliari.