Sarà dedicata a Pupi Avanti la serata inaugurale della 41° edizione del Torino Film Festival, l’ultima diretta da Steve Della Casa.
La prestigiosa cornice della Reggia di Venaria farà da sfondo al talk show “Pupi Avati, il cuore incantatore”, di cui il maestro del cinema sarà protagonista affiancato da Micaela Ramazzotti, Neri Marcorè, Lodo Guenzi, Claudio De Pasqualis, Alberto Anile. Nel segno del successo dell’edizione precedente, la serata verrà nuovamente trasmessa in diretta su Rai Radio 3 nell’ambito del programma Hollywood Party a partire dalle ore 19.00, e avrà come madrina l’attrice ed ex modella Catrinel Marlon.
181 i film in Selezione Ufficiale (di cui 128 lungometraggi, 13 mediometraggi, 40 cortometraggi), che animeranno la kermesse torinese dal 24 novembre al 2 dicembre.

In Concorso, una selezione di film eterogenea per provenienza (dal Canada alla Corea del Sud, dall’Argentina alla Groenlandia), perfettamente equilibrata tra sguardi maschili e femminili (sette registe e sette registi). Due i titoli italiani: Non riattaccare di Manfredi Lucibello, descritto ome l’incontro tra Locke e La voce umana: un’auto, una donna alla guida, la voce di un uomo al telefono. Un Covid-film ad alta tensione, che gira sull’ incredibile performance in solo di Barbara Ronchi. E l’animazione Linda veut du poulet! co-produzione italo-francese diretta da Chiara Malta, Sébastien Laudenbach, ritratto di donna e di bimba alle prese con un lutto, nella forma di una commedia fuori orario.

La commedia è uno dei tratti distintivi di questa 41° edizione, popolare e d’autore, in tutte le sue possibili formulazioni: politica, minimalista, malinconica, metatestuale. In Concorso troviamo inoltre, Manodoob (Night Courier) di Ali Kalthami, che racconta le tragicomiche vicissitudini di un fattorino, in una Riyad notturna, ultramoderna e poco vista al cinema, le metafora di una società in cambiamento, e il coming of age argentino Arturo a los treinta (About thirty) di Martín Shanly.
Restando in ambito commedia, il Fuori Concorso propone, in apertura la satira sul consumismo compulsivo e la militanza Un anno difficile, dei registi di Quasi AmiciOlivier Nakache, Éric Toledano; il film indie americano You Hurt My Feelings di Nicole Holofcener, e sul fronte italiano, Il punto di rugiada di Marco Risi, in nome del padre Dino; Indagine su una Storia d’Amore di Gianluca Maria Tavarelli (una produzione Ascent Film e Halong in collaborazione con Rai Cinema). Torna anche l’humor nero e graffiante di Quentin Dupieux in Yannick, scatenata e irriverente commedia dell’assurdo dove brilla l’astro nascente del cinema francese, Raphaël Quenard. Christian Petzold racconta il desiderio (di storie da vivere e amori da raccontare) con una leggerezza inimitabile in Roter Himmel (Afire). Il regista sarà anche protagonista di una masterclass).

Oltre la commedia, è ricchissimo il programma del Fuori Concorso, con biopicproduttivamente importanti (Dance First su Samuel Beckett, Folle d’amore sulla poetessa Alda Merini) convivono con opere prime come Earth Mama, targato A24, grandi performance d’attori e attrici (Griffin Dunne nel delicato Ex-Husbands, Isabelle Huppert in solo in Marianne) si alternano a documentari (politici come Sedici millimetri alla rivoluzione di Giovanni Piperno oNuclear Now di Oliver Stone, anche protagonista di una mastelcass, il 2 dicembre; storici e cinefili come Jeune cinéma), film animati (Robot Dreams) si trovano insieme a puntate di amatissimi gialli televisivi (si festeggiano i 10 anni di I delitti del Barlume) e opere dedicate a istituzioni importanti (Uomini e dei – Le meraviglie del Museo egizio).
Sei gli esordi italiani nella sezione (all’interno del Fuori Concorso) La Prima Volta: fra questi, Castelrotto di Damiano Giacomelli, in cui Giorgio Colangeli è un Don Chisciotte di provincia, in un revenge movie sulle fake news di paese. Il film è prodotto con il sostegno di Regione Marche – Fondi Por Fesr 2014-2020, Fondazione Marche Cultura, Marche Film Commission. E ancora, Girasoli di Catrinel Marlon, debutto alla regia della madrina del festival, con Monica Guerritore, prodotto da Rai Cinema come anche Holy Shoes di Luigi Di Capua, e Roma Blues di Gianluca Manzetti, coming of age adolescenziale sulle strade di Roma e dell’amatissimo noiramericano.

Sei i film che arrivano dal Torino Film Lab, e a cui è dedicata un’apposita sezione, Fuori Concorso: The Settlers (Los Colonos), opera prima del cileno Felipe Gálvez; The Quiet Migration della danese Malene Choi, storia che unisce l’Europa e la Corea del Sud attraverso lo sguardo di un diciannovenne, già passato dalla Berlinale come anche il finlandese Family Time (Mummola) di Tia Kouvo; il film comico Puan, diretto dai due argentini María Alché e Benjamín Naishtat, proiettato lo scorso settembre al Festival di San Sebastián. Dal Festival Internazionale di Rotterdam arrivano a Torino Luka della regista americana Jessica Woodworth, e Day of the Tiger (Tigru) del regista rumeno Andrei Tănas, che ha come protagonista la veterinaria di uno zoo in fase di crollo emotivo costretta a cercare una tigre fuggita.
Il Concorso Documentari Italiani è statoampliato a 10 titoli per festeggiare un’annata particolarmente ricca: fra questi, La Meccanica delle Cose di Alessandra Celesia, sostenuto anche da Film Commission Vallée d’Aoste, o Tempo di Attesa di Claudia Brignone, prodotto da Amarena Films e sostenuto da Film Commission Regione Campania.

Una serie di imperdibili documentari per il grande pubblico si trovano in un’altra sezione Fuori Concorso, Paesaggi e Personaggi, come quello sul capo ultras dell’Atalanta (A guardia di una fede), su Marcello Lippi (Adesso vinco io), su Versace (Gianni Versace, l’imperatore dei sogni) sul festival ideato da Paolo Fresu (Berchidda Live) sostenuto da Emilia Romagna Film Commission, su La donna che riapriva i teatri, con Drusilla Foer, sul sul genere più popolare del dopoguerra (Luci dell’avanspettacolo), sul teatro patologico di Io sono un po’ matto e tu?, lo sull’incredibile casting itinerante di I 400 giorni – Funamboli e maestri.
La 41esima edizione del Torino Film Festival presenta la prima retrospettiva integrale dedicata a Sergio Citti.