Questo film racconta di un viaggio “” da Torino al Marocco – , ma anche, e soprattutto, il viaggio interiore dei due protagonisti, e tratta di argomenti scottanti, come la libertà femminile e la sessualità nel mondo arabo.
Quando Davide Sordella me ne ha parlato ne ho apprezzato subito l’enorme rispetto per le persone e per le situazioni di dolore.
L’obiettivo che mi sono dato è stato quello di produrre musica non caratterizzabile geograficamente, ma ibrida, perchè anche se il Marocco è al centro del film, le tematiche trattate sono universali.
Mi sono preso del tempo per sperimentare: ho chiamato musicisti marocchini che suonavano strumenti a corda e a percussione, e cantanti che facevano vocalizzi in arabo, che ovviamente non capivo ma che trasmettevano una forte sensazione di dolore.
Ho deciso di mischiarli con vocalizzi di cantanti occitani che trasmettevano lo stesso sentimento e anche con linguaggi di altre antiche culture (aragonese antico, ladino sefarditico).
Ne è venuta fuori una colonna sonora che si può leggere a due livelli, a seconda della cultura musicale di chi ascolta.
Dietro ogni pezzo, infatti, ci sono citazioni falk, jazz, musica classica, perché la mia esperienza musicale è sempre stata trasversale.”
Sabena ha lavorato a lungo all’estero, a Los Angeles, Londra, Hong Kong come produttore discografico.
“Spesso in Italia la musica viene considerata all’interno del percorso di post-produzione, dimenticandosi invece che può essere anche un importante elemento di sceneggiatura, – continua ,- all’estero invece e di solito il compositore viene coinvolto prima di effettuare le riprese. Anzi, molto spesso il regista, per essere stimolato, può anche chiederti di comporre dei temi e delle sonorità a priori, quasi una tua “˜interpretazione musicale del film’.
E con Sordella abbiamo cercato proprio di fare questo, prendendo a modello, con molta umiltà , il rapporto fra due maestri come Fellini e Rota.
E’ stato un continuo limare fra immagini e musica per armonizzare una colonna sonora d’impatto e di grande impegno produttivo, con la povertà di mezzi, frutto di una precisa scelta estetica.”
“Corazones de mujer”, che Sabena ha anche coprodotto, ha rappresentato il suo “˜ingresso’ nel mondo del cinema (il musicista vanta anche una lunga esperienza nella pubblicità , ha realizzato musiche per campagne italiane e straniere), che ha coinciso anche con il suo ingresso in Warner Chappell.
Il marchio Warner è anche su altre colonne sonore firmate da Sabena: da “Uffa che pazienza” (prossimamente in onda su Rai2), che ha ricevuto la nomination a Cartoons on the Bay, a “E’ tempo di cambiare” di Fernando Muraca, che ha già partecipato a Fiuggi e Tropea Film Festival, e “Medusa”, al documentario di Federico Valla (autore della sceneggiatura de “Il vento fa il suo giro”), che con tutta probabilità sarà presentato al Torino Film Festival.
“Con Warner Chappell c’è un rapporto molto buono, hanno iniziato subito a girarmi sceneggiature e a parlarmi di progetti internazionali. Posso anticipare che sono stato contattato da produttori di Los Angeles.” Conclude il musicista.
L’EDITORE/ GRANDE ANIMAZIONE IN WARNER CHAPPEL
Con i suoi oltre 1.500.000 titoli all’attivo, Warner Chappell Music Italiana è leader nel mercato dell’editoria musicale da più di 20 anni, in Italia e nel mondo.
Il suo repertorio, che tocca tutti i generi musicali, va dal licensing dei grandi successi italiani e internazionali alla creazione di musica ad hoc. Warner Chappell vanta anche il primato nel mercato della produzione di colonne sonore per il cinema, la tv, i documentari e i cartoni animati. Proprio nel campo dell’animazione, gli ultimi importanti progetti realizzati riguardano “Winx Club”, “Ratman”, “Uffa che pazienza” e, attualmente in lavorazione, “Pipì Pupù e Rosmarina”.
Per quanto riguarda invece il cinema, gli ultimi successi Warner Chappel sono “Giorni e nuvole” di Silvio Soldini “”musiche di Giovanni Venosta-, “L’allenatore nel pallone 2” “”musiche di Amedeo Minghi-, “Palermo-Milano. Il ritorno” di Claudio Fragasso “” musiche di Pino Donaggio-.
Firmate Warner Chappell anche le colonne sonore di alcuni documentari usciti in sala come “Vogliamo anche le rose” di Alina Marazzi, “Biutiful Cauntri” di Esmeralda Calabria, Andrea D’Ambrosio, Giuseppe Ruggiero (Nastro d’Argento 2008 come miglior documentario) e “Madri” di Barbara Cupisti, vincitore del David di Donatello 2008 come miglior documentario.