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direttore Paolo Di Maira

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ROMA/Il Mercato del Cinema parte dai Libri

Si è conclusa lo scorso 4 novembre la sesta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma.
In sei anni di vita l’evento si è ben inserito sia nel tessuto cittadino che nell’agenda dell’industria audiovisiva.
Un Festival che si rivolge a un pubblico vero, con una attenzione distribuita su tutte le sezioni della manifestazione, non soltanto sul concorso.


In modo complementare ha sviluppato la dimensione del mercato con fantasia, costruendo, accanto agli incontri informali tra venditori e compratori sulla terrazza dell’Hotel Bernini Bristol, un’efficiente piattaforma per progetti produttivi indipendenti con New Cinema Network, e nuove occasioni d’affari con Industry Books, l’area business dell’adattamento dal libro allo schermo.

I numeri confermano che questa edizione del festival ha avuto successo (+ 5% di pubblico certificato da 130 mila ingressi), producendo anche un formidabile impatto sull’economia turistica e culturale della città : secondo le stime della Camera di Commercio di Roma ( riferite dal Sole24Ore) il Festival ha portato nella capitale, direttamente e indirettamente, 400 milioni di euro, quasi il doppio rispetto a due anni fa.

Alla vigilia del rinnovo dei vertici, quest’anno in scadenza, viene da chiedersi, al di là  dei nomi, quale sarà  il futuro del Festival Internazionale del Film di Roma.
Si registra che le istituzioni del territorio, soprattutto il Comune di Roma e la Regione Lazio oltre che la Provincia di Roma, sentano sempre più “propria” la manifestazione.
Di questo bisogna ringraziare anche il già  Ministro Galan che con la sua idiosincrasia per il Festival capitolino ha “risvegliato” l’orgoglio locale, e, per percorsi tortuosi, ha individuato la valenza strategica di un Mercato cinematografico in Italia, che al momento solo Roma possiede.


L’annunciato trasferimento al Maxxi da parte di The Business Street, nel 2012, è una mossa importante, che dovrà  misurarsi con l’identità  del Mercato modellata sulla capacità  evocativa di Via Veneto.
Il fatto che tanti professionisti e talenti internazionali siano spinti a venire in Italia per le sue attrazioni extracinematografiche, è un elemento che va soppesato in ogni scelta.
Molti ricorderanno che anche il Mifed doveva parte del suo appeal al fatto di essere la città  della moda: i giapponesi in particolare venivano in gran numero col desiderio dello shopping in via Montenapoleone.
A Roma c’è via Veneto, e tutto il resto.
Per le buone ragioni sopra elencate Cinema & Video International ha realizzato uno speciale report on line cercando di rappresentare, nei commenti dei partecipanti, il percorso e le prospettive del Mercato romano nelle sue tre articolazioni: The Business Street, New Cinema Network e Industry Books.
Si è cercato anche di rappresentare, ai lettori stranieri, un pezzo di realtà  che va oltre il business.
Nell’edizione inglese c’è un’appendice che rimanda ad altre storie: un viaggio nello stile di vita italiano attraverso Emotions in Italy.


                           PAOLO DI MAIRA

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