di Chiara Gelato
Gli esiti positivi dell’edizione 2009 dei Roma TvScreenings fanno ben sperare per il futuro.
Ma bisogna guardare avanti, potenziando le risorse e coinvolgendo, già dal prossimo anno, i buyer internazionali”.
Incontriamo il presidente di Palomar Carlo Degli Esposti, tra gli animatori del mercato del RomaFictionFest nella sua doppia veste di produttore (presente agli Screenings con “Il Commissario Montalbano” e “Pane e libertà “” Giuseppe Di Vittorio”) e delegato APT per i RomaTvScreenings.
Qual è il bilancio della prima edizione dei RomaTvScreenings da parte dei produttori italiani indipendenti?
Il debutto degli Screenings del RomaFictionFest è stato un successo oltre ogni previsione.
Per la prima volta i produttori televisivi italiani, indipendentemente dal possesso dei diritti di sfruttamento delle opere “” un nodo del tutto irrisolto nel nostro Paese, a differenza del resto d’Europa – sono stati protagonisti del dialogo con gli acquirenti mondiali del prodotto nazionale.
I tempi sono maturi per il passaggio dagli Screenings ad un vero e proprio mercato?
Penso che già dal prossimo anno si possa cominciare a coinvolgere nella manifestazione, a fianco dei commissioning editor e dei responsabili della programmazione dei maggiori network, i buyer di tutto il mondo: un importante passo verso il mercato che si farà .
Del resto, i primi risultati di questo mercato in fieri si sono già registrati, visto che diversi produttori indipendenti hanno avviato delle relazioni solide con i loro interlocutori internazionali e, in qualche caso, delle vere e proprie trattative.
L’impegno della Regione Lazio, tramite la Fondazione Roberto Rossellini per l’Audiovisivo, e della Camera di Commercio di Roma, ha insomma avuto un grande ritorno.
Certamente, per fare dell’Industry Week del RomaFictionFest un appuntamento fisso ed immancabile nell’agenda degli addetti ai lavori di tutto il mondo, bisognerà potenziare gli sforzi, già a partire dalla prossima edizione.
Il che significa crescita degli investimenti, ma anche maggior coinvolgimento da parte delle società di produzione italiane e moltiplicazione delle opportunità di relazionarsi con gli operatori internazionali.
E’ possibile coniugare il target del prime time di Rai 1 e di Canale 5 con un’audience internazionale?
I RomaTvScreenings hanno dimostrato che, nonostante la produzione italiana sia fortemente connotata in senso domestico, esiste un interesse reale da parte dei mercati internazionali nei confronti del nostro prodotto.
E’ necessario però che broadcaster e produttori indipendenti facciano una riflessione comune sull’evoluzione del prodotto italiano alla luce (e in previsione) della sua internazionalizzazione