Giunto alla sua quarta edizione il seppure giovane MIA, anche quest’anno collocato in pieno “distretto” Barberini (la piazza, il Palazzo, l’hotel, il cinema omonimi insieme al Cinema Quattro Fontane), appare manifestazione ormai consolidata a sostegno del mercato italiano dell’audiovisivo. Lo si evince dai dati della passata edizione: 1800 operatori da 50 paesi, e un trend in crescita per quest’anno, tanto che gli spazi dedicati sono stati aumentati.
D’altronde averela Roma rinascimentale e barocca come location è valore aggiunto garanzia di successo presso addetti ai lavori stranieri.
«Il settore della produzione audiovisiva sta vivendo un vero e proprio Rinascimento”, ha sottolineato il Presidente di APT Giancarlo Leone.
Come ha fatto notare il Direttore Editoriale Lucia Milazzotto, «le tre passate edizioni avevano ottenuto concreti e importanti risultati in termini di esportazione di prodotto e di coproduzioni nate sotto le nostre insegne “, citandoil successo di vendite internazionali di«The Place» di Genovese e di «Nico» della Nicchiarelli, o come le serie «Don’t Leave Me» ed «Eternal City» che grazie al Mia hanno trovato partner internazionali.
Quattro le sezioni in cui si articolano i lavori del MIA: Content Show Case, Co-Prodution Market and Pitching Forum, Guided and Free Networking e Talks.
Innanzitutto il Content Showcase, che sarebbero poi gli screening (oltre 120) in cui vedere opere prodotte a partire dal settembre 2017, inedite al MIA e alla Festa del Cinema 2017, e la cui eventuale anteprima in pubblico sia avvenuta dopo il giungo 2018.
All’interno di questa area di particolare rilievo per il nostro cinema «What’s Next Italy». In calendario «Se ti abbraccio non aver paura» di Gabriele Salvatores, «Il Campione» di Leonardo D’Agostino,«Freaks Out» di Gabriele Mainetti, film che arriveranno in sale l’anno prossimo.
Ai nuovi talenti europei con film in lavorazione è invece dedicata la vetrina «C EU Soon».
Per la serialità televisiva, il MIA inaugura quest’anno «Greenl.it», dedicato alla fiction italiana: anticipazioni, spezzoni, trailer e quant’altro possa illustrare il prodotto seriale made in Italy in lavorazione. Tra i titoli più attesi in calendario «Il nome della Rosa» , «Diavoli», «L’amica geniale».
Per il documentario, invece, c’è lo spazio «Italians Doc It Better». Tra i titoli in programma «La strada dei Samouni», «La Passione di Anna Magnani», «Il filo dell’Alleanza», «1938. Diversi», «The Hijacker».
Dedicato alle produzioni ancora in divenire, invece il Co-production Market and Pitching Forum.
MIA ha selezionato una sessantina di progetti da oltre 20 paesi (film, serie e doc)a cui offrire un programma “di sostegno” (presentazioni e incontri B2B), coordinato dalla squadra del MIA, con la consulenza sul pitching del coach americano Bob Schultz.
Italiani sono i film «Domina Maris» di Silvia Perra, «The Favorite Daughters» di Lucrezia Le Moli Munck, «L’agnello» di Mario Piredda; le serie scripted «Christian», «Eros 70», «RED – Revolutionary Dreamers»; i doc e serie doc «The Rossellinis», «Searching for Valentina. The World of Guido Crepax», «Federico of the Spirits», «I’m in Love with Pippa Bacca», «The One and the Many», «Tintoretto – The First Movie Director», «Earth Wind and Fire», «Davide Campari. The Message in the Bottle», «Millennials. There’s No Future for Children», «Rebels Styles», «The Great Forgotten» (sezione questa in cui l’Italia appare particolarmente forte, a dimostrazione dell’ottimo momento che vive da noi il “cinema del reale”).