di Paolo Di Maira
Siamo partiti a gennaio, abbiamo solo 6 mesi a disposizione: quello che tentiamo di fare è quindi mettere una bandierina per il futuro”, premette Carlo Macchitella, fresco di nomina a responsabile del Mercato di RomaFictionFest.
Tempi stretti, perché le date del Mercato saranno dentro quelle del Festival, negli spazi dell’Università LUMSA che ospiterà gli Screenings (una vetrina del prodotto finito) e i Pitching (gli incontri tra professionisti sui nuovi progetti).
Il Festival, diretto da Steve Della Casa, si svolgerà come di consueto all’Auditorium di Via della Conciliazione e nelle sale del cinema Adriano.
Macchitella anticipa le modalità organizzative degli Screenings, iniziando dal target: “non ci riferiamo ai compratori , come generalmente avviene nei mercati – precisa – ma ai programmatori, cioè ai direttori di rete e ai responsabili dei palinsesti”.
L’offerta si concentrerà sul prodotto italiano:
“Il nostro obiettivo è far conoscere i programmi italiani a chi programma le reti.
Di solito il buyer compra su indicazione delle reti.
Visto che il prodotto italiano ha sempre avuto vita non facile all’estero, tentiamo di rivolgerci ad un mercato specialistico più professionale possibile, cioè quello dei programmatori, che andranno poi ad “agire” sui buyer”.
Gli Screenings saranno secondo il modello classico degli Screenings di Los Angeles: i tre grandi distributori italiani, Rai Trade, Mediatrade e Sky, presenteranno in una sorta di “pizzone” i prodotti più significativi da loro distribuiti e che sono andati in onda sulle reti italiane fra giugno 2008 e maggio 2009.
“Se poi gli invitati saranno particolarmente interessati ad un singolo prodotto, questo potrà essere visto nei vari stand che ciascun produttore avrà all’interno del mercato.
Nel caso ci siano dei produttori indipendenti che non hanno ceduto i diritti di alcuni dei loro prodotti, avranno la possibilità di presentare questi ultimi in coda al “pizzone”.
Gli ospiti:
“Stiamo invitando tutti i grandi network, free e pay.
Ovviamente privilegiamo le aree geografiche dove pensiamo che il nostro prodotto sia più appetibile, ad esempio, in Estremo Oriente in Giappone, Hong Kong, Cina, Sud America, Scandinavia e Paesi dell’Europa dell’Est.
E’ ovvio che inviteremo anche Stati Uniti, Canada, Inghilterra, Francia e Spagna anche se sappiamo che lì è molto più difficile entrare”.
“Si tratta della prima edizione “” mette le mani avanti Macchitella – quindi per noi sarebbe un successo avere 100 programmatori provenienti da tutte le tv del mondo, un obiettivo ragionevole e allo stesso tempo ambizioso”.