direttore Paolo Di Maira

REGIONI/Scelte Strategiche

di Marco Spagnoli


Non c’è niente di più “˜politico’ di un Festival che può essere una delle tante armi di “˜distrazione di massa’.” Ha detto Nichi Vendola “Noi, invece, lo consideriamo un mezzo per sprovincializzarsi e per evitare che la nostra regione sprofondi nel provincialismo più deteriore.
Il Bif&st non è un evento effimero per fare delle passerelle, ma fa parte di una strategia complessa volta a puntare sulla cultura in tutti i suoi aspetti. “.
I risultati della politica culturale in Puglia sono visibili: negli ultimi due anni il turismo è aumentato dell’8%, mentre la Film Commission voluta dal governatore è diventata una delle protagoniste del cinemaitaliano.
I due cineporti e la cantierizzazione del Polo del Cinema digitale di Mola sono altri successi importanti che il Presidente Vendola ha rivendicato come tappe di una strategia che punta a fare dell’audiovisivo in particolare e della cultura in generale, chiavi di volta per un sistema produttivo nuovo e moderno.
“Affrontare la crisi significa anche rendersi conto del modello di società  che quest’ultima ha prodotto.” Continua Vendola “I diktat dell’omologazione di un pensiero unico hanno portato a questa situazione ed è per questo motivo che noi investiamo, invece, in cinema, teatri, biblioteche, eventi e rassegne.
In questo senso un Festival di cinema e televisione a Bari significa sviluppare una delle tante officine della politica culturale in grado di cambiare le cose”.


Vuole voltar pagina anche Piero Marrazzo: “la democrazia ha bisogno che una comunità  si racconti”, ha detto il governatore del Lazio.
“I nostri registi e i nostri sceneggiatori hanno sempre raccontato, in maniera autonoma, il nostro paese, e ci hanno aiutato a capirlo più di quanto avremmo mai potuto fare senza di loro”.
Lo scenario non è incoraggiante: ” Noi siamo un paese in cui sembra essere diventato impossibile riuscire a condividere i valori.”.
E tuttavia “in questo momento noi andiamo in una direzione diversa rispetto ai governi che tagliano i fondi alla cultura, perché non partono dall’assunto di quanto sia strategicamente ed economicamente importante la comunicazione.
Il nostro futuro è dare vita ad un sistema che coinvolga le altre regioni”.
“Noi – ha esortato Marrazzo – non possiamo depauperare questo settore dividendoci. Dobbiamo unirci . Attraverso i finanziamenti dei fondi europei, i Festival e le attività  della Fondazione Rossellini intendiamo dare spazio al dialogo per fare sistema e riportare l’Italia nel centro della grande mappa dell’audiovisivo internazionale.” 


                                                 foto di Pietro Coccia

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